73.Lights will guide you home - Parte II

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Decine di minuti dopo la mia fuga continua,ma il paesaggio non è purtroppo cambiato.Ad un tratto mi fermo sperando di essere abbastanza lontana dal punto di partenza e mi seggo sul ciglio del marciapiede per riprendere fiato,in attesa di un qualsiasi segno di vita umana nelle vicinanze.Continuo a guardare ossessivamente nella direzione da cui provengo,con la speranza di vedere passare qualcuno e al contempo il terrore di vedere impersonato questo qualcuno in Federico.Oppure non mi ha inseguito perché magari è morto,e, nonostante questo mi solleverebbe,l’idea di averlo ucciso mi atterrisce:non voglio macchiarmi di un crimine così grande che volente o nolente mi porterei sulla coscienza per sempre.

Resto lì seduta totalmente senza forze, più mentali che fisiche,per lungo tempo,in attesa di un miracolo che mi dimostri che c'è speranza per tutti.Ho tempo per soffermarmi a rimuginare su questi ultimi giorni da incubo:vorrei solo dimenticarli,eliminarli con un colpo di spugna,ma so che non potrò.I segni che questa brutta avventura mi ha lasciato per sempre non sono quelli esteriori,che sono pochi e passeranno in fretta,ma quelli che mi hanno ferita dentro,perché da lì probabilmente non potrò mai cancellarli.In qualche modo di cui ancora non mi rendo conto sono già cambiata,sono già una Lavinia diversa da quella di soli pochi mesi fa.

Nulla cambia per un bel po': non una macchina né un passante si fanno vivi,mentre il tempo scorre senza che io possa quantificarlo.Quando inizio a credere che questo posto,qualunque esso sia,sia dimenticato dal mondo e che sia meglio proseguire la mia marcia lungo la strada perché presto farà inevitabilmente buio,sento una sirena avvicinarsi sempre più e finalmente vedo due volanti della polizia sfrecciare nella mia direzione.Mi alzo di scatto,rinvigorita dall'istinto di sopravvivenza più che da qualunque altra cosa,e prendo a sbracciarmi per fare loro segnale di fermarsi:non mi sembra neanche vero che dopo infiniti minuti di nulla più totale ho incrociato davvero le forze dell'ordine,non avrei potuto avere più fortuna! Non appena mi vedono e finalmente accostano mi rendo conto di essere stata appena smentita,perchè il più grande colpo di fortuna della giornata e di tutta la mia vita mi si è appena materializzato davanti scendendo dalla seconda auto:Piero,che corre a perdifiato verso di me,seguito a breve distanza dagli agenti.Realizzo quindi che non si tratta di un caso,loro mi stavano davvero cercando.Mentalmente ringrazio il fato per avere una persona accanto che non mi ha creduto e mi ha evidentemente cercata,che non mi ha abbandonata in una situazione del genere nonostante glielo avessi chiesto espressamente.Mi raggiungono in fretta e prende vita un lungo e fortissimo abbraccio tra noi due.La cosa più bella che abbia visto,la gioia più grande che abbia mai provato è tutta qui,tra le mie braccia.Lui mi stringe fortissimo,quasi a togliermi il respiro ma al contempo a ridarmi vita.

“Amore,amore,amore mio,stai bene?”

“Sì,sì,adesso che ti vedo sì! - dico d'un fiato,annuendo vigorosamente col capo - Ma come avete fatto a trovarmi? Io ti avevo lasciato...”

“In quel momento ti ho odiata tanto quanto ti amo,ma già l'indomani Alberto mi ha chiamato chiedendomi dove fossi,e appena ho capito che non aveva tue notizie mi sono insospettito.Ho provato a chiamarti tantissime volte,ma il tuo cellulare era sempre spento.Dopo 24 ore lui ha insistito per andare alla polizia,e lì ho capito che non ti stava coprendo ma davvero nessuno della tua famiglia sapeva dove fossi.I tuoi sono stati in pena da morire,eravamo in contatto costante.Non ti posso spiegare come mi sono sentito senza sapere se stessi bene,mi sentivo mancare un pezzo di me.”

Subito dopo gli agenti ci interrompono per chiedermi lumi su cosa mi sia accaduto.Spiego loro tutto a grandi linee e presa dalla concitazione e gli dò indicazioni sulla posizione della casa in cui ero prigioniera,dove alcuni di loro si recano immediatamente nella speranza di catturare Federico.Ed in effetti lo trovano ancora lì dove l'ho lasciato,riverso a terra in una pozza di sangue.Viene portato via da un’ambulanza,e su mia precisa domanda un poliziotto mi riferisce che ha una ferita profonda e ha perso conoscenza,ma se la caverà.Questo in fin dei conti mi rincuora:non che mi faccia pena,ma la sua morte sarebbe stato un fardello da sopportare,anche questo non me lo meritavo.
Avvisiamo Alberto e poi mi portano in caserma,dove ripeto il mio racconto agli agenti arricchendolo di tutti i particolari che riesco a ricordare.Solo a sera il commissario locale mi lascia finalmente libera,e con Piero ci mettiamo in viaggio verso Milano.Nel cuore della notte arriviamo a casa mia,dove trovo tutta la mia famiglia riunita.I miei si sentivano impazzire a stare in Sicilia con le mani in mano,e li capisco perfettamente.Vederli qui è una gioia immensa.Io però sono comprensibilmente distrutta,così,dopo un flusso di parole e lacrime quasi senza senso né soluzione di continuità,tutti loro tornano a casa di Alberto e Nadia ed io e Piero restiamo soli,e subito ci mettiamo a coccolarci sul nostro letto.Ho bisogno più che mai di stringerlo e sentire il suo calore.

“Posso sapere come avete fatto a trovarmi? Quel pazzo mi ha buttato il telefono dal finestrino subito dopo la telefonata a te.”

“Perchè non è stato altrettanto furbo col suo:ha fatto una chiamata stamattina ed è stata agganciata la cella da cui proveniva,cosí hanno localizzato la zona.Quando i poliziotti ci hanno detto che uno di noi se voleva poteva andare con loro ho chiesto ad Alberto ed i tuoi di poter essere io,e loro hanno capito quanto fosse importante per me e nonostante la loro angoscia mi hanno lasciato venire al posto loro.È stato un grande gesto per me,l'ho apprezzato.Tu sei speciale,hai un cuore enorme,e ora sono certo che hai preso da loro.”

“Sappi che non ho mai pensato le cose che ti ho detto,eravamo in macchina e mi ha costretto.Mi dispiace tanto di averti fatto soffrire.”

“Sì,adesso lo so.Dispiace a me di non averti creduto,avrei dovuto intuire che non potevi dire sul serio,così,senza motivo...Sono stato uno stupido,se lo avessi capito subito ti avremmo cercata anche prima, risparmiandoti tanta sofferenza.È colpa mia,se puoi perdonami.”

“Non lo dire neanche,non ho niente da perdonarti! Anzi,siete stati bravi a rivolgervi alla polizia senza fare mosse azzardate.E loro ovviamente nel fare il loro lavoro.”

“È stato terribile,vero?”

“Direi una bugia se ti dicessi di no.Non sapevo dove mi avesse portata,non sapevo che ore fossero né potevo avere contatti col mondo esterno,vedevo solo una grande distesa d’acqua dalla finestra.Il suo splendore è stata l’unica cosa che mi ha aiutata a non impazzire chiusa in quella stanza senza nulla.”

“Lui ti ha fatto del male?”

“Si è limitato a darmi un paio di schiaffi,poteva andare peggio.Il problema era che ovviamente voleva solo il mio corpo.”

“E ti ha…?”

Non riesce a finire la frase,la voce gli si spezza e vedo i suoi occhi farsi lucidi.Di rimando anche i miei occhi si bagnano nel ricordare quei momenti orribili.

“Mi ha costretto a dei baci,e poi oggi prima che riuscissi a scappare voleva... Sì,voleva fare sesso.Mi ha messo le mani ovunque e baciato il seno,è stato schifoso...Ma sono riuscita a colpirlo in tempo.Mi dispiace tanto,amore,io non volevo,pensavo solo a te!”

Mi prende il viso tra le sue mani delicatamente e mi asciuga le lacrime coi pollici.

“Ehi,non lo dire nemmeno! Io lo capisco perfettamente,non te ne farei mai una colpa.Non è mai colpa della vittima,tu hai solo subìto tutto questo.E sei stata bravissima e forte tanto da riuscire a scappare da lì.Sono orgogliosissimo di averti accanto,e ti amo che più di così non potrei.”

“Io di più.In questi giorni ho temuto di non rivederti mai più,e ora non voglio più sprecare il tempo a litigare.Qualunque cosa accada parliamone,ti prego,non ti voglio perdere mai più!”

“Sono d’accordo,non voglio stare lontano da te neanche un attimo! Adesso che Federico finirà in carcere noi potremo finalmente avere una vita serena,te lo prometto.”

“Già,è l'unica cosa che desudero.Ma...Il vostro tour?”

“Ho chiesto di spostare qualche data perché non avevo la testa,pensavo solo a te.Chi se ne fregava in quei momenti? Io senza di te mi sentivo morire! Però adesso che per fortuna è tutto finito riprenderemo dalla prossima data in programma e poi prima di andare all'estero recupereremo quelle saltate.Riparto domani sera,ma prima voglio passare tutta la giornata con te.Ora dormi,hai bisogno di riposarti.”

Mi fa poggiare la testa sul suo petto e dopo giorni e giorni di ore insonni,incubi e terrore ininterrotto finalmente mi sento totalmente in pace,non ho più quel peso che mi affligge e che mi chiude lo stomaco perché so che dopo mesi non ho più nulla da temere.Ho il mio amore e la mia famiglia vicina e non ho bisogno di nient'altro.Mi sento viva più che mai.

Come promesso,eccovi la continuazione del capitolo di ieri. ❤
MissR.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora