Sono tornata a casa da un paio d'ore,ormai.Sono stesa a letto indossando solo una maglia larga ed un paio di leggins,il trucco colato e gli occhi arrossati dalle lacrime versate.Sul comodino,poco distante dalla mia faccia schiacciata sul guanciale,giace il mio telefono,spento proprio come me in questo momento.Non ho neppure trovato la voglia di mettere il pigiama o lavarmi la faccia,ma poco importa,perché tanto ovviamente di dormire il mio cervello proprio non ne vuole sapere...
Negli ultimi anni mi sono arrivate tante offese,soprattutto sui social che purtroppo sono terra di nessuno,per il mio fisico ritenuto da qualche sedicente esperto troppo formoso per la ginnastica o per la mia presunta arroganza,tutte sciocchezze che mi sono sempre scivolate addosso perché ho imparato a fare che o fai così o non riesci più a vivere serenamente.Devo ammettere però che sentirsi sputare in faccia cattiverie gratuite da gente vicina alla persona che ami,che anziché avere voglia di conoscerti ti giudica senza rispetto,è ben diverso e fa molto più male.Ho le spalle larghe quando si tratta di lavoro,ma sui sentimenti forse non sono ancora così forte,anche perchè non mi sono mai trovata in una situazione del genere e non so come affrontarla.
Mi sono resa conto anche di non essermi comportata troppo bene con Piero sparendo senza una spiegazione,avrei quantomeno potuto avvisarlo che stavo andando via.Il fatto è che so che avrebbe insistito per accompagnarmi,invece avevo solo bisogno di stare da sola e sfogarmi.Anche se è pur vero che qui a casa non ho risolto granché,anzi:i miei dubbi e le mie paure continuano a frullarmi per la testa incessantemente,causandomi un dolore martellante.All'improvviso faccio un balzo a causa del videocitofono che suona in maniera talmente impetuosa da fare staccare la cornetta dell'apparecchio dal suo alloggio,per poi ricadere lungo la parete con un tonfo sordo.Volgo lo sguardo verso la sveglia sul comodino e noto che segna già le due di notte passate,ed a quest'ora non può che essere lui.Mi metto a sedere ed accendo il cellulare,trovandovi numerose chiamate sue e qualcuna di Ignazio e di Martina,a conferma del mio pensiero.Mi asciugo alla meno peggio il viso dalle lacrime stagnanti e mi alzo dal letto ancora intontita dal mal di testa,poi attraverso piano il corridoio al buio totale mentre il videocitofono continua a suonare all'impazzata vibrando ed agitandosi mentre ormai penzola lungo la parete,ed intanto prego tra me e me che i condomini non si lamentino per il gran baccano che sta facendo nel cuore della notte.
Guardo il display e noto che effettivamente è Piero.Rispondo semplicemente facendo scattare l'apertura del portone,dando così tregua alle mie orecchie,e lascio socchiusa la porta d'ingresso.Mi sposto in salotto ed accendo la piantana,generando così una luce soffusa che è anche l'unico grado di luminosità che i miei occhi che ancora bruciano riescono a reggere al momento,e mi seggo sul divano ad aspettarlo.Arriva dopo pochi istanti,e sento i suoi passi pesanti farsi largo in casa mia.Mi chiama con un tono che percepisco agitato e con un filo di voce gli indico dove mi trovo,dopodiché appena mi raggiunge si butta a peso morto sul divano accanto a me.Il mio sguardo è fisso sulle ginocchia,che stringo al petto,ma lui mi prende il viso tra le sue mani e mi costringe ad incontrare il suo."Minchia,stai bene,Signuri ti ringrazio!"
Dipinta sul suo viso vedo una maschera di stanchezza e preoccupazione.Anche il nodo alla cravatta è allentato malamente e i primi bottoni della camicia sono aperti,un disordine nel look che solitamente non è da lui.
"Mi dispiace di avervi allarmato,ho visto solo ora le chiamate.Avevo spento il cellulare."
"No,tu non ti rendi conto,ho perso dieci anni di vita,cazzo! Non mi rispondevi e stavo impazzendo per venirti a cercare,i ragazzi non sapevano più come calmarmi.
Ma Michele non ci ha lasciati andare fino alla fine della serata,diceva che magari te ne eri andata solo perché ti stavi annoiando e non era il caso di preoccuparsi,mentre noi dovevamo fare il nostro dovere fino alla fine."
STAI LEGGENDO
Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*
FanfictionLa musica e lo sport,due mondi apparentemente lontani ma in realtà animati dallo stesso forte sentimento,la passione.Sarà possibile coinciliarli? È ciò che tentano di fare due vite complicate come quelle di Lavinia e Piero.