44.Caffè ed ammazzacaffè

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Siamo tutti a Naro da ormai sei giorni,Mariagrazia sta meglio ed io per ora sono andata a trovarla ogni giorno.Mi sto impegnando per creare un bel rapporto,ma quello che mi fa molto piacere e mi dà lo stimolo è vedere che lei sta facendo altrettanto,anzi,forse anche più di me.Ma in fondo credo sia giusto così,era lei ad avere alzato un muro,non certo io.Sto scoprendo che in realtà è simpatica e socievole,e sembra anche avere quella dolcezza che mi ricorda suo padre.In fin dei conti bastava solo che si lasciasse conoscere da me per com'è.

Per fortuna,essendo dovuta soltanto alla debilitazione del momento,la febbre mi è passata qualche ora dopo le dimissioni dall’ospedale,e per il resto ho trascorso le mie giornate tra passeggiate e shopping con le ragazze e serate davanti ad un film tutti insieme nel salotto,che i Barone ci hanno gentilmente offerto.Per i ragazzi uscire tutti e tre in formazione completa sarebbe stato un vero macello,e dopo questa brutta esperienza in questi giorni di vacanza imprevista avevamo tutti bisogno di relax e dell'intimità delle mura domestiche.
Adesso però,con mio sommo dispiacere,è giunta l'ora di ripartire,Barbara è già a Bologna e noi domattina prenderemo un aereo per Roma dove poi ci divideremo:io tornerò a Milano,mentre i ragazzi avranno giusto un giorno per fare le valigie e poi partire per il tour promozionale del nuovo cd uscito da qualche giorno.In viaggio con noi ci sarà ovviamente anche Michele,che in questi giorni non ho avuto modo di vedere.E non mi è dispiaciuto per niente,francamente.

È sabato sera e siamo a casa Barone,sto cucinando insieme a Martina e Alessandra.Nel pomeriggio siamo andati tutti quanti a salutare Mary in ospedale prima della partenza e poi Eleonora e Gaetano su gentile concessione del dottore sono rimasti a farle compagnia in questa serata di fine settimana,in cui normalmente sarebbe fuori a fare festa.
Stiamo preparando le linguine allo scoglio e un fritto misto di pesce,poi ho anche fatto una torta al cioccolato fondente con le pere,cercando una ricetta che non contenesse latte né uova nell’impasto in modo che anche Piero la possa mangiare.Abbiamo messo Ignazio e Franz a occuparsi del pesce mentre noi pensiamo alla pasta.Gian e Piero invece stanno preparando la tavola,e con la coda dell’occhio mi accorgo che stanno apparecchiando per un coperto in più del previsto.

“Amore,ma quanti piatti state mettendo? Siamo sette,non otto.”

G:“No,siamo otto,c'è anche Michele!”

P:“Ma tu zitto un attimo no? A mia un mi fai parrari mai!”

G:“Scusa.” - abbassa lo sguardo e continua a sistemare i tovaglioli in modo maniacale.

“Tranquillo,Gian.” - gli dico bonaria mentre mi sorride dolcemente come per ringraziarmi.

P:“Lavi,scusa se non te l’ho detto,l’ho dimenticato.Era solo in hotel,non potevo non invitarlo neanche stasera.”

“Va bene,non c'è problema.Solo che avrei preferito saperlo prima,tutto qui.”

P:“Gliel’ho detto di pomeriggio per telefono,mi è sfuggito proprio.”

“Ok,ok,non importa.Piuttosto quando arriva? Perché la pasta è quasi pronta.”

Nello stesso istante suonano alla porta.

F:“Sarà lui,vado io.”

La cena prosegue molto bene tra chiacchiere,risate e abbondanti bicchieri di vino bianco.Michele non mi ha rivolto la parola come immaginavo,ed io ovviamente ho fatto lo stesso perché non ho proprio voglia  di discutere.Fortunatamente siamo ai capi opposti del tavolo perciò non si è creato troppo imbarazzo.
Siamo arrivati al momento del dolce,che spero vivamente sia venuto bene.Distribuisco le fette e poi osservo tutti addentare il primo boccone,in trepidante attesa di giudizi favorevoli.Inaspettatamente il primo a parlare è proprio Michele.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora