51.Biglietto d'auguri

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Per la paura per alcuni interminabili istanti smetto anche di respirare,quando ad un tratto riattivando il cervello con un minimo di lucidità riesco a sentire un profumo familiare invadermi le narici e quindi il mio battito si normalizza subito.Tolgo quelle mani morbide e affusolate da pianista,di cui amo le carezze,dai miei occhi e mi giro verso di lui.Gli avvolgo le braccia intorno al busto e lo stringo forte senza dire una parola,mentre sento qualche calda lacrima rigarmi il viso.Lui si lascia abbracciare in silenzio per qualche secondo,poi mi solleva la testa,mi sorride dolcemente e prendendomi il volto tra le sue mani me le asciuga,dandomi poi un bacio sulla fronte.

“Ehi,nica,perchè piangi? Non sei contenta di vedermi?”

“Sì,ma ti sapevo in giro per l’Italia,poi Alberto è sparito ed ho avuto paura che non fosse una bella sorpresa…”

“Scusami,è colpa mia.Vieni in macchina,ti spiego tutto.”

Attraversiamo il piazzale della mia facoltà ed usciamo dal grande cancello,raggiungendo velocemente la sua Audi ferma nel parcheggio antistante.Non appena ci chiudiamo nell'abitacolo dai vetri oscurati d'impulso mi avvicino al suo corpo ed inizio a dargli una raffica di leggeri pugni sul petto,che vista la mia forza attenuata dalle emozioni contrastanti che mi pervadono non lo scalfiscono neanche.Ma non mi importa,adesso ho assolutamente bisogno di sfogare la forte tensione accumulata in soli pochi minuti.

“Sei un cretino,Piero! Sei veramente un cretino!”

Mi guarda allibito lasciandomi fare per un po',finché non mi blocca delicatamente i polsi tra le sue mani.

“Ohuuu,capisco lo spavento,ma ‘nfuddisti (sei impazzita)?”

“No,non sono pazza,tu non immagini neanche che colpo mi hai fatto prendere! Per ora vivo tutto male,non mi devi fare ‘sti scherzi!”

“È vero,hai ragione,non ci ho proprio riflettuto.”

“E invece ci devi riflettere!”

“Scusa,scusa,ok.Adesso però calmati.”

“Ma non dovevi passare da Bologna e poi tornare direttamente in Sicilia? Che ci fai qui?”

“Sì,ma siamo rientrati prima da Roma e ho pensato di venire qui perché mi mancavi un sacco,così poi scendiamo insieme.Visto che avevi l’esame ho detto ad Alberto che ti avrei fatto una sorpresa e quando sono arrivato qui se n’è andato.Non ti avremmo mai lasciata sola.”

“Lo so,però per ora ti prego di evitare le sorprese perché io scatto come una molla.Ho paura di vederlo ovunque!”

“Non ti farà niente,amore.Siamo tutti intorno a te per proteggerti,di questo devi essere sicura.Adesso però me lo dai un bacio? Non ci vediamo da tre settimane e finora mi hai dato solo pugni.Cattiva sei!”

“È vero,scusami.”

Mi sporgo verso il suo sedile e ci scambiamo un bacio profondo lungo qualche minuto.

“Le tue labbra mi sono mancate da morire.”

“Anche le tue,non sai quanto.E pure il tuo splendido sorriso,e se mi ricapita tra le mani quel bastardo che per ora te lo sta togliendo giuro che stavolta gliele dò per bene!”

“Non è il caso di sporcarsi le mani per un essere del genere,è semplicemente un pazzo.Ma è per questo che mi preoccupa.”

“Non ci pensare,ora ci siamo solo io e te.Me lo fai,‘sto sorriso?”

Le mie labbra si aprono nel sorriso che tanto desidera e che solo lui che mi scalda il cuore può provocarmi,soprattutto in questo periodo.E lui contento me lo bacia di nuovo.Non appena ci stacchiamo lo stringo a me in un abbraccio stritolante:ho assoluto bisogno di sentirmelo vicino in tutti i sensi.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora