61.Passione e coraggio

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“Allora,Lavi,pronta?”

“Sì,Luigi,tutto a posto.”

“Mi raccomando,tanta magnesia,soprattutto sulle piante dei piedi!”

“Certo,tranquillo.”

Ho l'impressione che da quando il mio allenatore ha saputo che Federico è riuscito a rintracciarmi anche qui in America mi guardi costantemente come se fossi un soprammobile di cristallo molto fragile.O forse la sua scrupolosità ancora più eccessiva del solito è frutto della delusione che ha provato perché non gli ho detto subito la verità,e così pensa che io sia poco matura e che debba controllarmi di più.Ma spero di poter scartare quest'ultima ipotesi,perché, nonostante probabilmente avrei dovuto dirgli immediatamente della chiamata ricevuta da Federico,credo di avergli dimostrato ampiamente nel tempo che merito la sua totale fiducia.
Dopo avergli confessato della conversazione che ho avuto con quel pazzo l'unica cosa che ha fatto è stata abbracciarmi forte rivolgendomi uno sguardo triste e carico di preoccupazione.D'altronde non è mai stato una persona che esprime molto a parole i propri sentimenti,ma in questo periodo trovo una particolare difficoltà nel decifrare i suoi pensieri.
Ma non ho la possibilità né sinceramente la voglia di occuparmi di questa faccenda ora:ho una gara al corpo libero da giocarmi,e voglio farlo al meglio per me stessa e soprattutto per Luigi stesso,per i suoi sacrifici nell'insegnarmi tutto ciò che so fare e per le aspettative che ripone su di me.

Rivolgo lo sguardo verso la zona degli spalti dov'è seduto Piero,gli sorrido e lui vedendomi di rimando mi manda un bacio volante.Ignazio e Gianluca,che lo hanno raggiunto per il concerto che terranno questa sera in città,mi salutano invece agitando le mani con foga,per farsi notare.
Mi posiziono sul bordo del quadrato di gara dopo essermi cosparsa di magnesia su mani e piedi,faccio un respiro profondo e non appena inizia la musica parto con la mia coreografia.Il doppio Tsukahara avvitato dell’ultima diagonale oggi è il nemico più grande da battere e devo farcela.

Con il mio ottimo punteggio di 15,500 mi sono del tutto inaspettatamente classificata prima,e questo mi rende incredibilmente felice e orgogliosa di me stessa perchè in questo momento difficile un primo posto è il miglior balsamo per lenire tutti i mali,quello che mi fa sentire viva più di tutto:sul campo di gara sono sempre la stessa Lavinia,nonostante tutto.Nei prossimi giorni vedremo cosa succederà nelle altre gare,intanto però ho vinto una fantastica medaglia d'oro in un Mondiale e nessuno può più togliermela! Quando sono arrivata qui nemmeno io stessa avrei scommesso un centesimo sulla possibilità che  accadesse,eppure è così.E la medaglia non è arrivata nella mia specialità ma in un'altra,per cui la soddisfazione è doppia.
Dopo una lunga chiamata con la famiglia festante e piangente,che dall'Italia ci teneva a farmi sentire il suo calore ed anche a farmi ascoltare in diretta telefonica il TG che parlava della mia impresa,ho festeggiato il primo posto con un pranzo fuori con Luigi,Barbara e quelli che ormai sono per forza di cose i miei tre cantanti preferiti,la cui spensieratezza quando sono insieme mi mette tanta allegria ed è sicuramente il miglior modo di celebrare una vittoria mondiale e di dimenticarmi di tutto il resto.Ho vinto un oro e me lo merito,questa è l'unico pensiero che conta adesso.

***

I ragazzi sono andati a fare le prove ed io sono tornata in hotel a riposarmi e prepararmi per bene:stasera il concerto non me lo toglie nessuno,mi pare anche un giusto premio per la mia vittoria!
È la prima volta che assisto ad un live intero,uno del tour,e sono molto agitata:anche se li ho visti solo per brevi esibizioni ormai so che sentire le loro voci dal vivo,soprattutto quella che più mi è a cuore,è un’emozione unica.Perciò porterò con me Angela,perchè se dovessi avere un momento di debolezza un’amica coi fazzoletti in borsa e una spalla su cui piangere a portata di mano mi farà comodo.

Le luci del prestigioso teatro Radio City Music Hall si sono appena spente,segno che lo spettacolo sta per cominciare.Stiro con le mani la gonna del mio abitino bianco e poi ne poggio una sul bracciolo alla mia destra,che stritolo già non appena vedo l'orchestra salire sul palco e posizionarsi nella cavea antistante.
Sento infine lo stomaco chiudersi in una morsa non appena le prime note iniziano a spandersi nell'aria:sembra assurdo ma mi sento quasi più emozionata stasera che durante una gara,forse perché quello è il mio regno e so cosa potrà accadere mentre qui non so cosa aspettarmi,o forse perché ho appena realizzato che vedrò Piero cantare per due ore di fila proprio di fronte a me.Non lo so,ma sento l’adrenalina scorrermi nelle vene e credo che qualunque cosa avverrà sarà comunque indimenticabile.Una notte magica,per l’appunto.Angela nota la mia emozione,mi fa una carezza su un palmo e mi rivolge un sorriso dolce che io ricambio,ed ecco nel frattempo Il Volo farsi largo sul palco sotto gli applausi del pubblico.Sono pronta!

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora