72.Vicolo cieco

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Continuo a fissare l'enorme distesa di mare placido davanti a me cercando di farmi infondere serenità,ma con  scarsi risultati.Una spiaggia deserta e quest'immensa massa d'acqua sono l'unica visuale di cui da questa finestra sul cui davanzale sono appollaiata,che ad occhio e croce sarà collocata al terzo piano,posso godere.Per il resto il nulla,nelle vicinanze i miei occhi non scorgono altro.In altri momenti avrei adorato questo mare così calmo da guardare,ed è a quei ricordi che sto cercando di aggrapparmi per calmarmi,ma la realtà è che
adesso mi sembra quasi di soffocare alla vista di questo tappeto d'estensione infinita e come dipinto di varie sfumature di blu.Credo che ci troviamo in Liguria,visto il mio ultimo ricordo del viaggio in auto,ma non ci metterei la mano sul fuoco,e anche se fosse vero non so nient'altro sulla località precisa.Un po' di tempo fa,non so quantificarlo,mi sono risvegliata,ancora abbastanza frastornata,nella spoglia camera da letto in cui sono chiusa a chiave e totalmente isolata.Ovviamente ogni mio tentativo di aprire la porta e di chiamare aiuto è stato vano.Non ho idea neppure di che ore siano,anche se a giudicare dalla luce esterna penso sia ancora mattina.E di Federico finora nessuna traccia,con mio immenso sollievo.
Osservo le piccole onde che si sviluppano,perché altro non posso fare.Le vedo infrangersi invano sugli scogli ma poi tornare a provarci instancabilmente ancora e ancora all'infinito,come nella imperterrita convinzione di poterli levigare,smussandone gli angoli più aspri.Mi trovo a riflettere sul fatto che in fondo anche in amore è così:bisogna imparare a smussare gli angoli più aspri del proprio carattere,bisogna venirsi incontro per dare vita ad un fondamentale equilibrio.Improvvisamente,non avendo modo di impiegare in altro la mente a causa della nullafacenza forzata,mi assalgono mille dubbi:ho paura di non avere svolto abbastanza bene il lavoro da "onda",di non essere stata una buona fidanzata,di non avere investito forse a sufficienza in un amore che per me è importantissimo.E che,e questa è la cosa che più mi fa male,
probabilmente è finito così,senza neanche poterci dire addio in modo chiaro ed esplicito e soprattutto senza un motivo reale.E mi dico che no,non è giusto per niente:non è giusto che siano gli altri a decidere per noi e a influenzare la nostra vita al punto da rovinarcela.La felicità è una condizione così rara da trovare che non si può permettere ad un'altra persona di toglierci la possibilità di viverla per davvero,perché sicuramente quella persona non ci ama neanche un po'.I miei pensieri sono fissi su di lui,Piero,e sul tempo sprecato a litigare anziché goderci il nostro amore a pieno come avremmo dovuto fare ogni giorno che abbiamo  trascorso insieme,che oggi mi sembra un regalo grandissimo.E poi penso alla mia famiglia,a Luigi,a Rossana,alle mie compagne di squadra ed anche ad Ignazio,Gianluca,Alessandra e Martina ed ai miei tifosi:mi tornano in mente proprio tutte le persone che amo,i loro volti e le belle parole che mi hanno rivolto tante volte,che adesso mi sembrano dolci come il miele ancora più di prima.In questo momento non so se Federico mi permetterà di rivederle perchè non ho affatto idea di che intenzioni abbia,e se devo fare delle previsioni sui possibili scenari sinceramente nessuna è positiva.Ma so che se succederà voglio dire loro apertamente quanto siano importanti per me,perché probabilmente non l'ho mai fatto abbastanza.

Proprio mentre mi sto ponendo questo interrogativo straziante,avverto la chiave girare all'interno della toppa esterna della porta di questa camera da letto arredata con mobili in mogano vecchi di chissà quanti decenni e parecchio impolverati.Se ci fosse Piero un bell'attacco di allergia non glielo toglierebbe nessuno...
Prima ancora che la sua figura mi si stagli davanti so già,con rassegnazione,che si tratta di lui,Federico.Si guarda intorno e, notando che sono sveglia,inizia a parlare dopo essersi stampato un ghigno su quel volto che ormai odio profondamente e che credo sarà protagonista dei miei incubi per parecchio tempo.

"Ooh,finalmente ti sei svegliata! Eri proprio stanca,eh,bellezza? Hai fatto bene comunque,come anche a dormire durante il viaggio,così mi hai risparmiato di bendarti."

Si siede sul davanzale della finestra,ed a causa dello spazio ristretto dello stesso si trova esattamente accanto a me.Fa per accarezzarmi una guancia,ma immediatamente mi scosto in modo brusco,come se avessi ricevuto una scossa elettrica.

"Ho dormito perché ero stanca di vedere la tua brutta faccia!"

"Ehi,ehi,cos'è quest'aggressività,signorina?"

"Non chiamarmi signorina,Federico!"

"E tu non permetterti di rispondermi così,non sei nella posizione adatta!"

"E come dovrei risponderti? Dovrei forse essere gentile con te? Non so nemmeno dove ci troviamo o che ora sia,non so se ti rendi conto che questo si chiama rapimento!"

"Eeh,rapimento,che parole forti che usi! È quasi mezzogiorno e siamo in uno splendido posto di mare,come puoi vedere da sola.Per il resto non posso anticiparti niente,se non che nessuno ci disturberà e quindi potremo goderci in tranquillità quella che possiamo considerare una specie di luna di miele tutta nostra.Direi che ti basta sapere questo."

"Invece è proprio un rapimento bello e buono! E non ci sarà nessuna luna di miele perché tu mi fai schifo,non ti amerò mai...Che ti sia chiaro ora e per sempre!"

Neppure il tempo di finire di parlare che mi arriva un forte schiaffo dritto sulla guancia.Subito me la massaggio perché la sento bruciare da morire,mentre calde lacrime iniziano a rigarmi il viso in modo incontrollato.Lui per tutta risposta inizia ad inveirmi contro.

"E invece lo farai! Sei solo una stupida ragazzina viziata,ma la tua bella vita ormai appartiene al passato,dimenticala! Adesso sei mia,e dovrai fare tutto quello che ti dico perché non c'è più nessuno che possa salvarti."

Mentre proseguo a piangere,scossa ormai anche da violenti singhiozzi,si avvicina con sguardo famelico al mio collo,tentando di baciarlo e leccarlo.Ma non appena la punta della sua lingua sfiora la mia pelle i brividi mi travolgono ed avverto nitidamente la sensazione di nausea attanagliarmi lo stomaco fin dal profondo e farlo attorcigliare in se stesso:non potranno mai somigliare neanche lontanamente ai brividi che il tocco di Piero suscita su di me,quel tocco virile ma al contempo delicato e pieno d'amore che mi manca da morire e che mai come ora sì è prodotto così vivido nella mia mente.Tutto di lui mi ha sempre procurato gioia,anche i difetti che gli ho sempre criticato e che oggi rimpiango.Una gioia adesso così lontana e che temo maledettamente di non poter mai più vivere.Mi trovo ora a benedire la sua insistenza per farmi restare con lui in tour anche solo quei tre giorni in più:se avessi saputo che sarebbero stati tra gli ultimi che avremmo trascorso con certezza insieme,e soprattutto serenamente,non avrei mai desiderato tornare a Milano come ho stupidamente fatto.Anzi,lo avrei stretto in un abbraccio più forte,lo avrei amato di più.
Scatto in piedi e mi rannicchio nell'angolo del grande letto al centro della stanza che mi permette di stare più lontana possibile da Federico,e subito nascondo la testa tra le braccia.Dopo pochi istanti di totale silenzio avverto uno scalpiccìo di passi e poi sento scattare la serratura:finalmente è uscito da qui.Ma purtoppo un paio di minuti più tardi è già di ritorno,con in mano un vassoio ricolmo di cibo che poggia sul comodino vicino a me.

"Questo è il tuo pranzo,vedi di mangiare perché sei abbastanza furba da sapere che è nel tuo interesse.Io torno dopo.E rifletti sul tuo comportamento,altrimenti noi due non andremo d'accordo e sarò costretto a passare alle maniere forti."

Alzo la testa timorosamente per guardarlo per la prima volta da quando si è palesato di nuovo:ha gli occhi iniettati di sangue,è terrorizzante.Forse dovrei davvero arrendermi al suo volere...Forse stavolta è davvero finita.

Buonasera,bella gente!
Scusate per l'assenza,ma visto il contenuto duro come potrete immaginare perfezionare questo capitolo è stato molto difficile e ci ho messo un po'.Ci tenevo però,visto l'argomento molto delicato,a riuscire a postarlo oggi,in questa giornata molto importante per le donne.E volevo dirvi di non dimenticare mai di denunciare qualunque uomo si permetta di usare violenza fisica o psicologica su di voi anche solo una volta,perché lo rifarà.La nostra vita è più importante di tutto il resto,e l'amore è davvero tutt'altro.
La vostra MissR.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora