To be with you,
David ArchuletaDaniel
'Oh, Andrea...'
sussurrai. Ammiravo con emozione, stretta fra le mani tremanti, il foglio di carta dalla tonalitá celestrina, proprio come lo era il cielo di quel primo luglio che proprio non voleva sapere d'estate. Le nuvole, tondeggianti e candide, correvano in fretta nel firmamento, mutando le loro forme in lassi di tempo brevissimi. Giravo la testa verso l'alto, con gli occhi semi serrati per la presenza dei raggi solari che, nascosti fra le nubi candide, facevano notare la loro presenza con la loro luminositá. Le pupille, allargate per la luce e per lo stupore di fronte all'immensitá del cielo si perdevano ad osservarlo. Lo sguardo si concentrava sulla presenza di una nuvola solitaria, abbandonata a se stessa in mezzo ad un infinito azzurro pallido. Ma nonostante fosse da sola, era la più grande di tutte. Regnava incontrastata in uno spazio illimitato, talmente grande che lo sguardo doveva scorrere da destra a sinistra per ammirarla in tutto il suo splendore.
La nuvola, che pareva in un perenne stato di quiete, mutava sotto agli occhi senza che questi, ingannati dalla meraviglia di una soffice panna montata al loro cospetto, se ne potessero accorgere.
Ma il cambiamento era invece visibile se, con grande coraggio, si decidesse d' interrompere la visione del nembo per un istante, concentrandosi sulla meraviglia che si aveva appena vista.
Era incredibile come un cumulo d'acqua ed aria potesse dare vita a qualcosa di così unico.
Le nuvole erano tutte uniche, diverse l'una dall'altra. Perché non era il colore bianco e la loro leggerezza a fare di loro un tutt'uno. Avevano forma propria. E questo giá bastava a differenziarle l'una dall'altra e a far fantasticare sulla loro unicità.
Alcuni dicevano che assomigliassero a draghi, forse i più coraggiosi. Altri, a personaggi dei cartoni animati. Magari erano i più giocosi. Ed altri ancora, agli animali, sicuramente amanti della Natura. E mentre si fantasticava, dando vita a personaggi attraverso la propria fantasia, ci si accorgeva, tornando ad osservarle, che avevano già fatto in tempo a cambiar forma.
Prima erano un fantasma, poi una fata, infine un cane. Ma alla fine, la forma che possedevano, non poteva essere definita solo con delle parole associate a delle cose reali, che noi conoscevamo bene sin da piccoli.
Ogni nuvola aveva una forma che non aveva una terminologia.
Aveva la coda di un drago, il corpo di una fata ed il muso di cane. Ma esisteva essere che unisse tutti e tre in maniera armoniosa?
Era la fantasia a saziare la nostra vena di curiosità, soddisfacendoci con un risposta, permettendoci di immaginare che davvero esistesse un essere del genere."Amore, guarda lassù" sussurrai, indicando il firmamento con un dito.
'Dove?' domandò Andrea, sollevando il suo nasino alla francese.
"Lì".
'Che cosa?'.
"Una nuvola. Non la vedi?".
'Sì, eccola!'. Sorrise.
'Che splendore'.
"Ti piace?".
'Sì'.
"Quanto?".
'Tanto. Tantissimo'.
"Che forma ha, per te?" chiesi.
'Mmh... non saprei. È... è strana'.
"Ma prova ad immaginare. Immagina che forma abbia".
'Non lo so. È troppo bella per avere una definizione umana' confessó.
"A me sembra un cavallo. Guarda le zampe. E poi, poi ha la criniera. Come un leone".
'E perché?'.
"Non lo so. Perché ha la stessa forza di un cavallo e la maestositá di un leone".
'Ma non ruggisce' mi fece notare. A quel punto risi.
"No, non lo fa. È maestosa, ma si fa ammirare in silenzio".
'Adesso ho capito. Ma perché è forte come un cavallo?' mi chiese incuriosito.
"Perché ha la forza di mutare in base a come vuole lei. Dovremmo avere tutti la capacitá, la forza, il coraggio, di cambiare come pare e piace a noi, senza essere influenzati da qualcuno in particolare".
'Ma lei cambia a causa del vento... non è lei a deciderlo'.
"Hai... hai ragione".
'Quindi noi cambiamo in base a come vogliono gli altri?'. Guardai Andrea, poi annuii.
"Credo di sì".
'Quindi noi siamo come le nuvole?'.
"Sì".
'Quindi siamo forti? Siamo forti nonostante siano gli altri a decidere per noi?'. Rimasi in silenzio.
'Perché se siamo nuvole, e le nuvole sono forti come cavalli, ma soggette alle decisioni altrui, il vento, vuol dire che nonostante quest' ultimo, abbiamo la capacità di lottare contro le cose che ci vengono imposte. Non è così?'.
"Forse sì".
'Ma le nuvole non possono decidere di avere forma propria, anche avessero la forza di farlo' tornò al discorso di prima.
"Però le nuvole sono libere nel cielo. Sono magnifiche qualsiasi sia la forma che assumono".
'E se noi siamo nuvole, siamo magnifici in qualsiasi modo siamo?'.
"Sì".
![](https://img.wattpad.com/cover/120465482-288-k802017.jpg)
STAI LEGGENDO
Non ti lascerò dormire da solo
RomanceDaniel: È successo tutto in un attimo. Per sbaglio. Per distrazione. Per superbia. Per adrenalina. Per ebbrezza. È stato un errore. E non so se riuscirò a fare in modo che ne esca sano e salvo. Nel vero senso della parola. Dopo mille ostacoli, prove...