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L'ho visto che mi osservava da quando sono scesa dalla macchina di Lucas. Quando si è avvicinato e mi ha chiesto se poteva parlarmi ho avuto un moto di rabbia. Sono felice di avergli tirato quello schiaffo. Se non lo capisce con le buone, che non deve toccarmi, lo capirà con le cattive.

Dopo un paio di tentativi di cercare di riuscire a seguire la lezione decido che non ci riesco proprio. Quando alzo la mano il prof si illumina, credendo, molto probabilmente, che avrei chiesto qualcosa sulla lezione, ma quando gli ho chiesto se potevo andare in bagno, tutta quella luce che irradiava si è spenta improvvisamente, e nel suo sguardo c'era delusione e sconcerto. La classe, inutile dire, che sghignazzava per la sua faccia..

Esco dall'aula e vago per il corridoio. Evitando accuratamente ogni via che mi porterebbe davanti ad un professore.

Quando sono quasi vicina al bagno, una mano mi stringe il polso e mi trascina all'interno. Non ho nemmeno il tempo di gridare. E sinceramente nemmeno la voglia. So già chi è dai brividi che mi ha provocato quella stretta e solo per questo vorrei ucciderlo con le mie stesse mani.

-Adesso mi devi dire che cazzo hai in testa!- Mi grida Ryan ad un passo da me.
-Non ho voglia di parlarti, fammi andare in bagno.- Lo spingo e stranamente mi lascia andare. Mi chiudo dentro, sperando che se ne vada, invece continua a parlare.
-Non so che cosa ti sia preso, eri calma fino a due giorni fa. Spiegami per favore, non ce la faccio a vederti fuggire da me.- Mi dice in tono supplichevole.
Apro la porta e lo vedo appoggiato con la schiena al muro e il volto tra le mani. Alza appena la testa e incontra i miei occhi. -Davvero sei così deficiente da non capirlo?- Domando retorica. Fa per parlare ma lo fermo. -Ho creduto che fossi un minimo cambiato... Mi sbagliavo e anche tanto. Sei sempre il solito verme viscido che vuole farsi chiunque nella scuola. Ti è piaciuto baciare Mandy? Allora perché non vai a consolarti da lei?!- Grido.
-Mandy? Che cosa c'entra adesso? Di che cosa stai parlando?- Fa un passo verso di me.
-Oh mio Dio! Non puoi essere così rincoglionito!- Mi strattono i capelli e inizio a camminare avanti e indietro.
-Fermati un attimo, smettila di insultarmi, e spiegami che cosa sta succedendo!- Dice spazientito.
-Sei andato in quella stupida discoteca, ti sei ubriacato, l'hai baciata, e chissà che altro c'hai fatto! Ti basta per rinfrescarti la memoria?!- Gli grido ad un millimetro dalla faccia. Il mio indice preme contro il suo petto di marmo.
Il sorriso che gli compare sulle labbra non fa altro che farmi incazzare ancora di più. -Quando ammetti che sei gelosa?- Mi chiede.
Lo guardo storto. -Vaffanculo, Ryan!- Ringhio e mi avvio verso la porta.
Mi prende il polso. -Non abbiamo finito di parlare.-
Mi volto verso di lui e faccio un passo in avanti, siamo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra. E come in corridoio un ora fa, gli tiro uno schiaffo in pieno volto. Mi trattengo dal tirargliene altri. -Io ho finito già da un pezzo. Mi sono rotta di tutto quanto. Di te, delle tue cazzate, dei tuoi stupidi giochetti. Goditi Mandy e spero per te che almeno lei ti renda felice.- Sibilo con un groppo in gola.
Non mi libera il polso, non ha intenzione di lasciarmi andare. -Vedi che non hai capito niente, pasticcino?- Chiede con un sorriso.

Non me ne rendo neanche conto da quanta rabbia ho in corpo. Mi spinge contro la parete. Ho il suo fiato a pochi passi dalla mia bocca.

-L'unica a rendermi felice sei tu.- Sussurra.

Poi è un attimo. Le sue labbra sono sulle mie. Il bacio più forzato che mi abbia mai dato. Non perché non lo volesse, ma perché preme talmente forte le labbra sulle mie da farmi quasi male. Per fortuna il male che sento dentro mi dà la forza per spingerlo via.

Comincio a camminare verso di lui che mi guarda confuso ed impaurito dalla mia espressione. -Ti avverto, verme. Se provi un'altra volta ad avvicinarti a me, a sfiorarmi, a parlarmi o qualsiasi altra cosa te la farò pagare.- Sibilo. -La vecchia Lomy non c'è più. Quella che ti dava ogni possibilità, che pensava che ogni tuo avvicinamento con una ragazza fosse casuale. No, quella non c'è più. È morta ormai, come tutto quello che provavo per te.- Adesso sono davanti a lui, basta solo un altro passo e sarei appiccicata al suo corpo. -Ora mi fai solo schifo.- Lo fisso dritto negli occhi.
Mi prende la mano, la stringe per non farmi muovere. -Non mi importa se non mi vuoi più, adesso. Io non mi arrendo. Non lo voglio fare. Perché, anche se non riesco a farti capire quello che provo, credo che in qualche modo tu l'abbia percepito.- Si avvicina pericolosamente. -Dalle mie carezze.- Mi accarezza la guancia. E non riesco nemmeno a spostarmi. -Dai miei abbracci.- Mi mette un braccio dietro la schiena e mi avvicina a sé. -Dai miei baci.- Mi sfiora appena le labbra.
Stacco la mano dalla sua e lo spingo via, facendogli sbattere la schiena contro la porta di un bagno. -Ti ho detto che non devi toccarmi!- Grido.
-Ma tu lo vuoi!- Grida lui.
-Ti sbagli, voglio solo ucciderti con le mie stesse mani!-
-E io ucciderei te, per restarti accanto per sempre!- Fa dei lunghi passi verso di me.
-No, non è vero.- Sussurro.

Improvvisamente tutto il sogno di questa notte si fa strada nei miei pensieri. Le parole che ha appena detto solo molto simili a quelle dette nel sogno. E la cosa è molto inquietante.

-Si, Lo, è così. Voglio rimanerti accanto.- È di nuovo di fronte a me. I suoi occhi nei miei, lucidi.. Sinceri.
-No! Io ti odio, hai capito?! Ti odio!- Gli grido mentre corro verso l'uscita del bagno.
-E io odio il fatto che tu mi odi, tanto quanto io amo te!- Mi grida alle spalle.

Che cosa?! Ha detto che... Che mi ama?! Ho capito male?!

Portami lontano da qui [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora