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Dopo l'ora di ginnastica siamo tornati tutti a casa. Le ragazze hanno cercato di farmi andare con loro al centro commerciale, ma non ne ho avuto voglia. Le ho detto ad entrambe che ci saremmo viste domani per una giornata per sole ragazze e loro hanno gridato eccitate. Le adoro.

Sono coricata nel mio letto sotto le coperte con il mio lettore di ebook a leggere una storia che mi fa ridere a crepapelle. Però mi stupisco, perché io questo genere di solito non lo leggo. Preferisco decisamente il terrore. Horror, splatter. Sbudellamenti vari! Ah.. Che bello!

Eppure questa storia mi ha preso da morire. Forse perché mi ci rivedo nella protagonista? Lei, ragazza apparentemente tranquilla, innamorata di un ragazzo che non la calcola minimamente, ma sono amici da anni e lei non gli ha mai confessato nulla. Amici rincoglioniti di lui, amiche super pazze di lei. Inizio ad amare questa storia, peccato sia già alla fine.

Perché sto piangendo come una deficiente per un libro? Oddio sto davvero piangendo per un libro? Si, sto piangendo per un libro. E ne sono fiera. Perché finalmente sto riuscendo a far uscire qualcosa dai miei occhi.

Ho ripromesso a me stessa di non piangere più dopo la morte di mamma. È stato devastante, ma è come se qualcosa dentro di me si fosse bloccato. Come se tutto quello che ci fosse intorno fosse scomparso, lasciando un vuoto incolmabile.

Scaccio quei pensieri e con una fatica incredibile metto la testa fuori dalle coperte. Subito l'aria fredda mi invade il viso. Guardo la sveglia sul comodino. Sono solo le 17.30.. Sono tornata alle 15 a casa. Ho fatto la doccia e mi sono subito fiondata nel letto, cercando di scacciare i pensieri che mi si affollavano nella testa.

Lo yoga con Ryan è stato decisamente imbarazzante. Non lo rifarò di certo. Avere il suo corpo così vicino al mio mi ha fatto venire brividi dappertutto. Stavo respirando a fatica e il suo cuore sotto di me batteva all'impazzata. Come se volesse abbracciare il mio che batteva altrettanto forte.

Dei colpi alla porta mi fanno tornare alla realtà.

-Avanti.-
La porta si spalanca facendo entrare la mia famiglia al completo. Mel, Cassy, Steve, Louis e Ryan. La mia famiglia.
-Siamo venuti a buttarti fuori dal letto!- Gridano le mie amiche saltando su di esso facendomi quasi cadere.
-Io sto benissimo qui. E che ci fanno loro?- Per fortuna non ho un pigiama addosso. E mi ringrazio di essermi messa una maglietta nera e dei collant felpati altrettanto neri.
-Li abbiamo incontrati e li abbiamo portati per supporto.- Ridiamo tutte tranne i ragazzi.
Steve si è seduto alla scrivania rivolto verso di noi. Louis sulla poltrona. E Ryan è in piedi appoggiato al muro con aria annoiata, come se essere in camera mia non gli facesse ne caldo ne freddo.

Se ve lo state chiedendo.. No, lui non è mai venuto a casa mia, come nemmeno i ragazzi. Perché? Semplicemente perché mio padre non mi vuole vedere insieme ad un umanoide di sesso maschile.

-Ehi, siamo noi che vi abbiamo trovate in mezzo a un sacco di vestiti.- Dice Steve.
-Si, certo. Ancora non ho capito perché ci hai portati là dentro.- Risponde Louis con sguardo divertito.
-Emm.. Io.. Emm..- Scoppiamo tutti a ridere tranne Ryan ovviamente che con aria completamente distaccata dal mondo aggiunge: -Semplicemente perché quel luogo è pieno di ragazze. Cercava conquiste.-

L'espressione di Mel cambia impercettibilmente. Senza farmi notare le sfioro la mano e le sorrido.

-Allora!- Grida Cassy facendo sussultare tutti. -Alzati da qui e vieni a farti un giro!-
-No. Come avete fatto ad entrare?- Solo in quel momento mi ricordo della presenza di papà al piano terra.
-Tuo padre ci ha aperto.- Mel fa spallucce.
-E non ha detto nulla riguardo..?- Rivolgo occhiate ai tre ragazzi che continuano a guardarci senza far trasparire nessun emozione.
-No. Mi sono stupita anche io. A quanto pare, la sua regola non conta se ci siamo anche noi.- Dice Mel divertita.
Cassy continua a tirarmi per un braccio facendomi alzare a fatica. -Dove vorreste andare?-
-Prendiamo una pizza e poi a una festa.- Mi informa Steve, nonostante la domanda era rivolta alle due ragazze che stanno letteralmente saccheggiando il mio armadio.
-Mi spiegate che state combinando?- Chiedo con le braccia incrociate al petto. Mi appoggio alla scrivania.
-Ti cerchiamo qualcosa da mettere. Di certo non puoi vestirti così.- Cassy mi indica con espressione quasi disgustata.
-Io così sto benissimo. Sono comoda e non muoio di freddo.-
-No, tu ti cambi.- Mi dice Mel, continuando a prendere vestiti dal mio armadio e puntualmente riporli da parte con aria di disappunto scuotendo la testa.
-Perché?-
-Perché stasera troverai un ragazzo.-
A quelle parole mi irrigidisco e spalanco gli occhi. Non mi aspettavo questa uscita da Mel che mi ha anche fatto un occhiolino. E ora sono tutti a fissare un'unica persona. Ryan. E allora non mi resta che fare lo stesso. E lo vedo. Occhi spalancati, pugni stretti tra le braccia incrociate e mascella rigida. Che gli è preso?

-Non ho bisogno di nessuno, sto bene così.- Mi sento dire.
-Si, come no. Si vede.- Steve si alza dalla sedia e mi stringe un braccio attorno ai fianchi. -Non c'è niente di male, anzi. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci porti fuori dal letto, in una buona giornata.- Mi sorride e Mel non sembra infastidita dal suo gesto. Solo perché sa che non mi fa ne caldo ne freddo questa vicinanza. Cosa che non posso dire di Ryan che è palesemente infastidito.
-O che ti ci tenga.- La voce di Louis ci fa girare verso di lui che sta ridendo come un cretino e la stessa cosa fanno gli altri due ragazzi. Ma l'unica risata che sento è quella di Ryan. Stupenda.
-Idioti.- Dicono le mie amiche buttando sul letto un vestito corto fino al ginocchio, senza spalline. È bianco con dei ricami neri.
-Non metterò mai quel coso!- Dico avvicinandomi a loro.
-Invece lo metterai che tu lo voglia oppure no. Dovete fare conquiste.- Dice Steve.
-Dovete?- Diciamo in coro io e le ragazze.
-Si, tu e Ryan. Siete due zombie da oggi.- Ci informa Louis.

I miei occhi incontrano due pozzi neri. Mi sta fissando intensamente impedendomi di distogliere gli occhi dai suoi.

-Uscite.- La voce di Mel ci fa tornare in camera mia.
-Perché?- Louis ci squadra come se non ci fosse un domani. O meglio... Squadra Cassy, che sta tirando fuori da una busta, che io non avevo minimamente notato, un vestitino rosso che sicuramente ha comprato oggi.
-Perché non potete guardarci mentre ci cambiamo!- Dice Mel stizzita.
-Sarebbe un bello spettacolo.- Steve le fa l'occhiolino e lei a momenti sviene.
-Muovetevi bradipi!-Tuona Ryan prima di prendere i suoi amici e quasi buttarli fuori a calci. Grazie!

Ho paura di questa festa. Ho paura di vedere lui attaccato alla bocca di qualche sanguisuga. Ho paura di cosa possa succedere. Ho paura di fare qualche cazzata. Ma non di ubriacarmi come se non ci fosse un domani se succedesse qualcosa tra lui e qualche ragazza-sanguisuga.

Ho bisogno di calmarmi..

Portami lontano da qui [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora