Quando entra la professoressa di storia, in classe cala il silenzio.
-Perché la prof sta piangendo?- Sussurra Ryan al mio orecchio.
-Pensi che essendo qua da quasi mezz'ora, io possa saperlo?- Lo fulmino con lo sguardo.
-Hai ragione, scusa, pasticcino.-
-Smettila di chiamarmi in quel modo!- Sibilo.
-E come dovrei soprannominarti? Sei così bella che ti mangerei.- Mi fa l'occhiolino.
-Ti farei indigestione. Così, tanto per farti un dispetto!- Lo guardo storto.
-Mm.. Non credo che ne saresti capace. Amo i dolci.- Mi fa un sorrisetto e poi l'occhiolino.Ha detto quella parola?! No, ho capito male..
Decido di lasciar perdere e concentrarmi sulla professoressa. -Ragazzi, scusatemi. Oggi...- Singhiozza e si picchietta un fazzoletto sotto gli occhi. -Non mi sento molto bene. Potete fare quello che volete, a patto che non facciate troppo chiasso. Non voglio altri problemi con il preside.- Si soffia il naso e ci lascia soli in classe.
-Ma che le è preso?- Chiede Thomas, un mio compagno di classe, lo stesso che ho sognato stanotte.
-Boh.. Avrà le sue cose.- Risponde Drake, un altro mio compagno.
-Va beh, che si fa?- Chiede una ragazza.
-Si può uscire secondo voi?- Chiede un'altra.
-Si può o non si può, io me ne vado. Voi fate quello che vi pare.- Dice un ragazzo. Mi pare che si chiami Omar, è un tipo molto silenzioso. È raro che interagisca con il resto della classe.
-Anche io.- E poco a poco la classe si svuota.Io non mi muovo dal mio posto. Non ho niente da fare, perché le mie migliori amiche sono a lezione. Compreso Chris e gli altri due deficienti. L'unico che è disponibile è Ryan. E continua a fissarmi e mi sta irritando parecchio, dato che a me non piace essere fissata in questo modo.
-Hai finito?! Mi dai fastidio!- Lo guardo male.
-Scusami, mi piace guardarti quando le tue rotelle girano.- Mi fa uno dei suoi sorrisi, proprio quello che riserva solo in mia presenza.
-Beh, a me non piace essere fissata, quindi finiscila!- Prendo il libro e lo metto nella borsa.
-Vuoi uscire anche tu?- Mi chiede seguendo con lo sguardo ogni mio movimento.
-No, non sono come gli altri. Ho intenzione di starmene per i fatti miei.-
-Cioè qui?-
-Si.-
-Da sola..-
-Si, Ryan, da sola. Quindi per favore, lasciami in pace.- Sbuffo e mi prendo la testa tra le mani.
-Ho fatto qualcosa di male?-
-Perché mi fai questa domanda, adesso?-
-Perché mi rispondi male.-
-Ah menomale, te ne sei accorto!- Rido.
-Si, certo che l'ho fatto. Non sono cretino come tu pensi.-
-No, non hai capito, io non lo penso, io lo so.- Marchio bene le ultime due parole. -Perché se ancora lo chiedi vuol dire che non hai capito niente, Ryan. Non ci sei nemmeno arrivato minimamente.- Gli faccio notare.
-A cosa? Non capisco.-
-Appunto.- Alzo le braccia in modo teatrale.
-Puoi farmi capire qualcosa, per favore? Non ti leggo nella mente, sai?-
-Certo che lo so, perché se sapresti leggermi nel pensiero avresti già capito quanto cazzo mi piaci! Avresti capito quanto mi hai fatta stare male, idiota!- Faccio una pausa. Lo guardo negli occhi per capire le sue reazioni. Ho la sua attenzione. -Sei un fottuto coglione se credi che non mi sarei accorta di niente, Ryan. Pensi che non mi sarei accorta di Chris? Che è un tuo amico? Che ha fatto finta tutto questo tempo?-
-Non.. Io non pensavo.. Che.. Che tu..-
-No, Ryan! Adesso parlo io!- Mi alzo di scatto dalla sedia facendola stridere sul pavimento. Faccio sbattere una mano sul banco. Lui sobbalza ma non distoglie gli occhi dai miei. Sembrano avvolgermi in un unico buco nero. L'unica luce sono i miei di un verde intenso quando sono con lui.
-Parla, ti ascolto.- Sussurra.Non mi ero accorta di essere zitta. Mi ero persa nei suoi occhi. Accidenti, come faccio a dirgli tutto senza incepparmi? Okay, ci devo riuscire. È la volta buona per svuotarmi di tutto. E lo farò perché è un peso troppo grande.
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Portami lontano da qui [Completata]
RomansaAvevo paura di tutto. Tutto quello che mi circondava. Pensavo che la vita non fosse una cosa per me. Pensavo che non sarei più uscita da quel tunnel, senza alcuna luce alla fine. Pensavo a tante cose.. Ma mi ero dimenticata la cosa più importante. ...