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Faccio un respiro profondo e inizio a parlare.

-Ho sofferto per tutta la vita. E tu lo sai. Dalla morte della mamma non ho fatto altro che soffrire. Se non fosse stato per voi, tutti. Melany, Cassidy, Steve, Louis, tu. Mi avete salvata più volte, ma non potevate saperlo..- Faccio una pausa, mi siedo. -Ti chiedo una cosa.-
Annuisce.
-Quello che ti dirò adesso, non l'ho detto a nessuno. Nemmeno Mel e Cassy, lo sanno. Quindi ti chiedo di non dirlo a nessuno.-
-Lo farò. Sarò muto. Te lo prometto.- Si bacia le dita formando una croce prima.
-Ho tentato più volte il suicidio. E sai perché non sono andata fino in fondo?-
Scuote la testa.
-Perché ho pensato alla mamma. Ho pensato a papà. A Melany. Cassidy. Steve. Louis. Ho pensato a te, Ryan.- Sondo le sue reazioni e poi proseguo. -Ho pensato che non avrei voluto morire senza averti prima detto quello che provo. Mi hai fatto stare male. Davvero male. Forse... Quasi peggio.. Di quanto sono stata per la mamma.- Sospiro. -Non mangiavo. Sono dimagrita dieci chili in quasi un mese. Papà era preoccupato e ho dovuto dirgli, sotto ricatto, perché stavo in quel modo. Da quel momento mio padre ha iniziato ad odiarti.-
-Mi dispiace.- Sussurra asciugandomi una lacrima sfuggita dal mio controllo.
-No, è stata colpa mia. Perché se non mi fossi così tanto presa da te a quest'ora...-
-Non è colpa tua.-
-Si. Però non è di questo che voglio parlare.- Scuoto la testa. -Voglio dirti quello che sento per te, perché mi sono stancata. Io non ce la faccio più, sono stanca. Ho perso quasi tutta la mia vita. Mi sono rovinata per te. E adesso non ce la faccio più.- Lo guardo dritto negli occhi e lui guarda me. Mi perdo di nuovo nei suoi pozzi neri e non ne riesco a fare a meno.
-Non guardarmi, parla.- Sorride dolcemente.
-Scusa.. Ecco. È questo l'effetto che mi fai.- Alzo una mano e la muovo su e giù nella sua direzione. -Mi blocchi. Quando mi guardi negli occhi vorrei sprofondare. Lasciarmi trasportare. Lasciarmi inghiottire da quei pozzi neri che hai al posto delle iridi! Ma non posso. Non posso perché quegli occhi, anche se maledettamente stupendi, sono ingannatori. Tu lo sei. Mi hai illuso così tante volte che ho perso le speranze.- Mi allontano perché nel frattempo ci eravamo avvicinati, e non so nemmeno quando. -Ogni volta che ti vedo con una ragazza è una pugnalata al cuore e l'unico che ancora non l'ha capito sei tu. Lo stupido di turno che ha dovuto... Ricattare, ingaggiare, ingannare... Dilla come ti pare.. Chris per non so nemmeno quale motivo.-
-Volevo sapere cosa pensavi di me. Cosa dicevi alle tue amiche quando noi ragazzi non c'eravamo.- Sussurra abbassando la testa. Come se si vergognasse.
-Adesso non mi interessa. Perché sei un deficiente.-
Alza la testa e mi si stringe il cuore. Ha gli occhi lucidi. Ma devo stare tranquilla e finire il mio discorso. Di cui non ho nemmeno capito quale sia il filo.
-Dovevi dirmi quello che provavi prima che succedesse tutto questo. Prima di Mandy, prima di Chris. Prima che io e te litigassimo.-
-Da quanto sei innamorata di me?-
-Ryan.. Troppo tempo.-
-Quanto?-
-Ho perso il conto. Anni.. Forse.. Dalle elementari.-
-Sul serio?- Gli si illuminano gli occhi.
-Si.-
-Anche io.-
-Okay.. Ma tornando al mio discorso...-
-No. Adesso ti devo dire qualcosa io.- Sorride. -Avevo esattamente sette anni quando mi sono innamorato di te. Ero un bambino e non capivo cosa voleva dire la parola amare. Però mi piacevi. Alle medie figuriamoci... Ti sognavo anche di notte. Poi siamo venuti al liceo. E cazzo vedevo solo te.-
-Me e le altre.-
-No. Te. Solo e sempre te. Mi facevo le altre perché sapevo, o almeno credevo, di non avere speranze. Perché vedevo che non te ne fregava niente di me. Insomma mi trattavi come un semplice amico. Non mi hai mai fatto capire cosa provavi e io non riuscivo a farmi avanti.-
-Perché adesso l'hai fatto? Cosa ti costava aspettare fino al diploma? Fino a quando non avremo preso altre strade per l'Università?-
-Perché ti amo e non ce la faccio più a vederti parlare con altri ragazzi che non siano Louis o Steve. Perché ho bisogno di te per stare bene con me stesso.-
-Perché hai fatto fare quella stronzata a Chris?-
-Perché volevo capire fino a che punto potevo ingelosirmi.-
-E l'hai capito?-
-Si. Voglio uccidere tutti quelli che ti si avvicinano.-
-Anche io.- Abbasso la testa e rido. Come una pazza.
-Cosa c'è di così tanto divertente?-
-Siamo due deficienti! Ecco che c'è di divertente!- Rido e mi asciugo una lacrima.
-Che intendi?-
-Niente, scusami. Ora devo andare, Ryan. Grazie per avermi ascoltata.- Gli sorrido e mi alzo.
-No, Lomy. Aspetta.- Mi prende il polso e dà uno strattone facendomi incontrare il marmo. Il suo petto che si alza e si abbassa ad una velocità impressionante. -Dimmi che provi almeno la metà che provo io.- Mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Non l'hai ancora capito.. Certo che sei veramente rincoglionito!- Ridacchio e gli do uno colpetto con le dita sulla testa.
-Intendi di si?-
-Ryan, accidenti a te!- Gli prendo la testa fra le mani e lo bacio.

Sento la mia sofferenza venire fuori e andare via, la mancanza delle sue labbra, dei suoi abbracci, di lui. L'amore che si mescola ad altro amore.

Abbiamo bisogno di un po' di tranquillità e lui mi ha praticamente specificato che senza di me si sente perso. Come io mi sento persa senza di lui. E forse questa è la volta buona... Forse adesso possiamo colmare questo vuoto. Questa perdita, con il nostro "amore". Sperando lo sia. Lo possiamo colmare. E ci riusciremo semplicemente con noi. Perché siamo Ryan e Lomy. Siamo due pazzi che si amano sin dalla notte dei tempi e nessuno dei due ha avuto le palle per dirlo. Ecco... Semplicemente siamo noi.

Io e lui.

Portami lontano da qui [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora