1. Tramonto & Serata film.

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«Ehi Louise!»

Mi giro per vedere Sophia, la mia collega, che cammina verso di me nel suo bellissimo giubbotto di pelle rosso con due bicchieri Starbucks in mano.

Sorrido dolcemente, «Ciao amore, come va? Hai dormito almeno stanotte?» domando prendendo il mio caffellatte dalle sue mani.

Sospira, mentre continuiamo a camminare. «Mah, diciamo di sì. Per la prima volta da quando ho rotto con Mike mi sento meglio. Ho capito che io non ho nessuna colpa, è stato lui a perdere una donna favolosa.»

Rido, mentre si vanta camminando come se fosse su una passerella, girandosi e abbassando gli occhiali da sole con l'altra mano e guardandomi mentre si morde il labbro.

Indico il negozio con la testa, avvisandola di essere arrivata, mentre la vedo allontanarsi per la sua strada. Entro, prendendo un grande respiro che mi libera un po' da tutte le mie preoccupazioni.

«Buongiorno.» saluto Mr. Adams alla cassa che ricambia con un mormorio, mentre io vado sul retro a posare le mie cose.

Stamattina sono andata sul "semplice", indossando jeans e maglioncino nero, con le mie converse gialla e, ovviamente, non poteva mancare il mio fidato cappotto senape e il mio beanie nero.

Stamattina sono andata sul "semplice", indossando jeans e maglioncino nero, con le mie converse gialla e, ovviamente, non poteva mancare il mio fidato cappotto senape e il mio beanie nero

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Tolgo i miei guanti, infilandoli dentro la borsa nera e lanciandola letteralmente sulla sedia, dove già ci sono le cose di Niall, il mio collega/migliore amico.
Lavoriamo insieme nella biblioteca di Mr. Adams dall'età di sedici anni...quando cercavamo quei soldi facili.

«Ehi stronzetto» sorrido mettendomi in punta di piedi e dandogli un bacio sulla guancia.

«Ehi bimbetta.» ricambia scompigliando il mio cappellino.

Lo guardo storto perché sa quanto mi dà fastidio quel soprannome odioso e quanto odio che mi tocchi il cappellino, così mi allontano pronta per sistemare la sezione C dei libri antichi.

***

Il tempo passa velocemente e presto mi ritrovo in pausa pranzo con Niall, parlando del più e del meno.

«Stasera c'è la festa da Josh, vieni vero?» mi domanda mentre cerca di mangiare su il pezzo di panino.

«Oddio, che schifo Niall, mastica con la bocca chiusa.» lo imploro lanciandogli una patatina sul viso, che ricade sul suo piatto. Sorrido, «Penso di sì comunque, non lascerò Soph sola con te.»

Mi guardo ferito. «Come? E perché? Sono affidabile e lo sai, altrimenti i tuoi fratelli non ti avrebbero lasciato a me.» sbuffa.

Adesso sbuffo io, alzando gli occhi al cielo. «Alex e Jack sono più piccoli di me, Niall. Ti ricordo che sono io la sorella maggiore! E ho deciso io di seguirti qui, a Manhattan, non sono stati loro a mandarmi qua come se mi avessero dato il permesso.»

Lo sento ridere così alzo gli occhi lasciando il mio panino, e lo guardo come per dire "cazzo ridi?".

«Scusa, dimentico che tu sei la piccolina della famiglia. So che hai ventidue anni, ma sei la mia piccolina Lou e mi preoccupo per te. Tutto qua.»

Sorrido, guardandolo. «Scusami amore, grazie per le belle parole.» mi avvicino a lui e gli do un bacio, finendo finalmente il mio panino.

Dopo aver avuto i soliti battibecchi su chi deve pagare o meno, uscendone vittoriosa poiché si è distratto, ritorniamo al negozio intorno alle quattro facendo prima una passeggiata per il parco.
La giornata scorre veloce, sistemando i libri, dandoli in presto, vendendoli e spolverando. I libri antichi tendono a impolverarsi facilmente.
Quando io e Niall chiudiamo il negozio, sono appena le cinque e mezzo. Sono ancora in tempo.

Lo saluto, dicendogli che appena arrivo a casa gli mando un messaggio e inizio a camminare dal lato opposto al suo, diretta al parco.
Cammino lentamente, chiudendomi meglio nel cappotto e sistemando il cappellino. Quando mi siedo sulla mia panchina, sono le sei, ma noto che non sono sola.

Un ragazzo viene verso la mia direzione, i suoi stivaletti distruggono la pace eterna di questo posto, poiché calpestano le erbacce.
Mi permetto di osservare come le sue gambe sono strette da un jeans nero, il suo maglione bianco fascia il suo corpo e il suo cappotto nero copre la maggior parte del vestiario mentre i suoi capelli svolazzano al vento.

Si siede vicino a me, così tendo a spostarmi un po'. Guardo il mio panorama preferito, poi abbasso gli occhi sulla mia borsa e prendo il libro che sto leggendo sulla relazione di due ragazzi conosciuti grazie all'amore per la poesia e la scrittura. Quale altro amore potrebbe esserci di più bello?

Vengo distratta dal suono del suo telefono, che subito stacca dopo aver sentito il mio sbuffo.
Aspetto che tramonti il mio sole fantastico, così chiudo di nuovo tutto dentro la borsa e mi alzo, pronta per tornare a casa. Noto come lo sguardo del ragazzo è caduto su di me, ma non do molta importanza e nel giro di 20 minuti sono nel mio appartamento.

Klay, la mia palla pelosa nera e bianca, viene ad lisciarsi sulla mia gamba, così mi abbasso e gli accarezzo la testolina.
Calcio le scarpe, poggio la borsa a terra, tolgo il cappotto e appendo il cappellino. Cammino per la cucina, prendendo una mela e addentandola mentre scrivo un messaggio.

A Niall maiale ❤: Ehi merda, sono a casa, sono stata al parco a fare un giro e a fare un po' di spesa. X

Da Niall maiale ❤: Festa da Josh spostata, sarò da te per le nove e trenta con le patatine. Serata schifezze e film x

A Niall maiale ❤: Almeno stavolta, per favore, non tardare merda. X

Continuo a mangiare la mela, mentre cerco di togliere i miei jeans e la mia maglietta. Mi cambio in un sotto di tutta grigio e un felpone rosso che mi hanno regalato i gemelli per il mio diciannovesimo compleanno.
Metto gli altri vestiti a lavare, decidendo di chiamare i ragazzi.

Dopo tre squilli, rispondono. «Eeeehii, guarda un po' chi chiama!» Urla Jack, «Cazzone, torna qua. C'è Lou al telefono!»
Sento rumore in sottofondo, come qualcuno che sbatte contro qualcosa, poi sento la secondo voce che mi saluta.
«Ehi amori. Come state? Come va il college? Fate i bravi vero?»
Li sento sospirare e subito sorrido. «Certo che ci comportiamo bene Lou,» rispondo in coro. «Per favore, almeno tu smetti di farci la predica ogni volta che chiami. Già ci basta la mamma.»

Rido per come si comportano, riconoscendo in loro i miei fratelli piccoli che combinavano qualcosa sempre.
Parliamo per un bel po', così si fanno le nove e trenta e Niall suona.
Dopo che apro, lo sento parlare con Alex e Jack al telefono, mentre io preparo le patatine e le coca cole.

Torno in salotto, trovando già Niall seduto. «Hanno dovuto chiudere,ma ti salutano e ti vogliono bene.»

Sorrido dolcemente, guardando il film per la prima ora, ma poi crollo non rendendomene nemmeno conto tra le braccia del mio migliore amico.

***
Qua c'è il primo capitolo, dove già inizia a capirsi qualcosa sulla vita di Louise. Cosa ne pensate? Fatemi sapere, per favore.

Vi voglio bene,
Giulia x

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora