53. Lacrime di gioia & «Tu sei pazzo»

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"Ehi, torna qui! Devi lavarti"

Sospira con un sorriso sulle labbra mentre sistemo la camera da letto di Jack ed Alex e aspetto che Harry smetta di pizzicarsi con Ed. Per l'ennesima volta, il bambino è a casa del papà perché Kate è dovuta partire per un viaggio di lavoro che sarebbe dovuto durare tre giorni ma che si è prolungato per la bellezza di sei giorni. Potete immaginare la felicità di Harry quando Ed, ormai allo stremo delle forze, crolli sul divano intorno le undici di sera davanti il suo cartone animato preferito.

"Ascolta amore, mi dispiace, ma devo scappare" sbuffa Harry per telefono, mentre lo immagino gonfiare le guance e sbuffare subito dopo. "Posso chiamarti appena Ed fa il suo riposino?"


"Certo amore, a dopo. Ti amo, e cerca di stare calmo" ridacchio alzando lo sguardo e guardando i gemelli farsi avanti.

Chiudo subito dopo la chiamata con Harry, sorridendo e continuando a sorridere mentre piego le magliette pulite dei ragazzi. Li sento mormorare tra di loro, così alzo il viso e quando sentono il mio sguardo addosso, sorridono mostrando la fila di denti bianchi e incrociando le dita delle mani dietro le loro schiene.

«Esattamente, cos'è che state complottando?» domando sospirando.

Subito Jack scuote la testa, accompagnato poi da Alex. «Nulla, assolutamente. Allora, era Harry?»

Li guardo male, sospirando e scuotendo la testa. «Siete bravi a cambiare discorso, molto. Sì comunque»

«E che voleva?» domandano mentre indico loro di posare le magliette piegate e pulite dentro l'armadio.

«Nulla, come sempre si pizzicava con Eddy» rido poggiando tutti i vestiti sporchi dentro una cesta. «Non voleva lavarsi, ha detto che chiamava dopo»

«O dopo potresti andare tu» dice Alex. «Sai, sei simpatica ad Eddy e ti ascolta volentieri» sorride guardandomi.

«Sì, in più saresti un aiuto mentale per Harry» sorride scrollando le spalle Jack.

Li guardo alzando un sopracciglio, poi sospiro scuotendo la testa e afferro la cesta. «Ci penserò» dico sorridendo quando si danno il cinque, poi esco dalla loro camera diretta in bagno pronta per un'altra lavata di vestiti sporchi.


*



Sospiro poggiando le tovagliette all'interno del cassetto dopo aver pulito tutta la cucina, e afferro il telefono. Lo sblocco, cerco il numero di Soph e avvio la chiamata, mentre mi muovo verso il frigo per afferrare un succo.

"Ehi stronza, ti stai godendo gli ultimi giorni di pausa da lavoro?" ridacchia appena prende la chiamata, facendo ridere anche me.

"Sì, sono davvero triste del fatto che abbia avuto altri cinque giorni di ferie che non dovevo avere e che Niall mi abbia sostituito" rido scuotendo la testa e prendendo un sorso di succo al mirtillo. "Allora, ci vediamo dopo? Ceno da Harry, ma avevo voglia di vederti e stare con te"

"Cazzo, mi piacerebbe, ma avevo detto a Lexie che l'avrei aiutata a sistemare l'appartamento nuovo" sospira, mentre sento dei rumori di posate in sottofondo.

"Ma che fai? Stai pranzando alle quattro di pomeriggio?" domando aggrottando le sopracciglia.

"Ehm... uhm, sì sì, sai mi era venuta fame" ridacchia nervosamente, poi mi saluta dicendo di star bruciando la pasta e butta giù il telefono.

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora