5. Fratelli & 'Ci vediamo in giro'.

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Dire che sono rimasta bloccata come una stupida ad osservarlo è ben poco, e noto che anche lui pensa le mie stesse cose quando un sorriso sghembo spunta sulle sue labbra.

Distolgo lo sguardo, guardando Alex e Jack che ci osservano. Sorrido debolmente, notando che la stanza sembra essersi fatta silenziosa ma il mio cervello gioca brutti scherzi.
Sophia si schiarisce la gola, avvicinandosi a me. Anzi ad Harry.

«Piacere, sono Sophia» annuncia sorridendo. «Tu sei?»

Il moro la guarda, sorridendo. «Sono Harry»

Tutti e due intraprendono una conversazione che a me rimane sconosciuta, mentre si avvicinano i miei fratelli dicendo di smetterla perché, secondo loro, li sto mettendo in imbarazzo. Dannazione, non ho fatto niente!

Sbuffo, pronta per ribattere quando qualcuno mi precede. «Allora cazzoni -annuncia Harry- cosa aspettavate a dirmi che avevate una compagnia così bella per stasera accompagnata da un'amica altrettanto bella?»

Sophia arrosisce, mentre io alzo gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto.

Alex sbuffa, «Proprio per questo abbiamo evitato» lo guarda storto.

«Come mai sei venuto? Avevi detto di avere impegni» continua Jackson, mentre Louis e Zayn annuiscono.

Il moro fa spallucce, guardandomi. «Sono riuscito a liberarmi.... e menomale».

Jack scatta subito avanti, ma Louis, rimasto in disparte fino ad allora, lo ferma. «Avanti Jack, sai com'è il cazzone. Lo conosci da anni! Lascialo perdere» dice ridendo.

Dopo che le acque si sono calmate, la serata trascorre in tranquillità tra battute e bicchieri di alcolici, alcuni a me sconosciuti.
Continuo a bere il mio Martini, mentre seguo la conversazione tra Sophia e Louis.
Senza rendermene conto, Harry si è seduto accanto a me.

«Sei sparita l'altra volta» annuncia bevendo dal suo bicchiere.

Annuisco distrattamente, «Mi dispiace, ma ho dovuto. Hanno combinato una delle loro bravate e sono dovuta scappare» dico indicando i miei fratelli.

«A proposito -dice sorridendo- com'è che li conosci?» indica i ragazzi che scherzano tra di loro.

Sorrido, guardando come si spingono leggermente l'un con l'altro e parlano con Zayn, Louis e Sophia.
I miei fratelli sono la mia vita, anche se non sono abbastanza brava a dimostrarlo. Ovviamente, la stessa cosa vale per loro, soprattutto per Alex. Jack è sempre stato quello più attaccato a me, sin da piccolo, tanto che mentre io studiavo lui si sedeva sul pavimento della mia vecchia stanzetta e colorava con i pastelli. Anche Alex poi, crescendo, ha capito che volevo bene entrambi allo stesso modo e che per loro avrei fatto di tutto.

Sorrido dolcemente al ricordo, girandomi di nuovo verso Harry, che mi squadra come se volesse farmi i raggi X. «Sono i miei fratelli minori».

«Minori? Wow, quanti anni hai?» mi chiede poggiando il bicchiere sul tavolinetto.

«Venti, il prossimo mese vado per i ventuno. Tu?» chiedo.

«Ne ho ventitré.» sorride.

Annuisco, domandandomi come mai esca con i miei fratelli, che hanno diciotto anni l'uno.
La gioventù di oggi tende sempre ad uscire con persone più grandi per farsi notare, ma non credo che lui sia un ragazzo del genere.

Butto uno sguardo al mio orologio del cellulare, notando come si sia fatto tardi, così mi avvicino ai ragazzi.

«Alex, Jack, che dite di andare?» domando urlando quasi, per superare il volume della musica.

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora