30. Back to home & Harry

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La mattina della partenza, anche se triste per dover lasciar la mia mamma, non posso far altro che essere in piedi ancora prima che suoni la sveglia.
Ho risistemato la mia stanza, cambiato le lenzuola per mettere quelle pulite e poi ho fatto una bella doccia calda per prepararmi mentalmente alle ore di volo che mi aspettano.
Quando mamma si è svegliata e ha trovato giù tutti e tre i suoi figli, pronti per andare via, le prime lacrime hanno iniziato a scendere per fermarsi solo per essere riprese all'aeroporto.

«Mamma ti prometto che torneremo presto e quando vuoi puoi venire tu, lo sai» sorrido abbracciandola.

«Lo so, ma è brutto lo stesso stare senza di voi» dice con gli occhi lucidi guardando me e i miei fratelli. «Dio mio siete così grandi...sembra ieri che festeggiavamo i quattordici anni dei gemelli»

Alex sospira, mentre la tira in un abbraccio dove ci uniamo anche io e Jack, dandomi il permesso di lasciare andare quelle piccole lacrime.
Quando ci stacchiamo, le asciugo velocemente e sorrido.

«Va bene, ci sentiamo appena atterriamo ok?» sorrido baciandola un'altra volta.

Tristemente, anche se non vogliono darlo a vedere, i miei fratelli sorridono mentre ci allontaniamo. Prima di salire, ci giriamo l'ultima volta per agitare le nostre mani mentre mia mamma si stringe nel suo giacchetto leggero, mentre aspetta che il nostro volo parte.

Quando attacco la mia cintura per prepararci al decollo, non posso far altro che stringere le mani dei miei fratelli sorridendo, dispiaciuta di lasciare mia mamma ma contenta di tornare dai miei amici e dal mio ragazzo.

Presto, mi addormento mentre siamo in volo, sperando di arrivare al più presto.

*

«Lou, svegliati ti prego»

Vari sussurri disturbano il mio sonno, dandomi davvero molto fastidio, mentre il mio corpo viene scosso leggermente. Sospiro, aprendo gli occhi e sistemando di nuovo il mio sedile per evitare di stare coricata. Guardo i miei fratelli, sorridendo leggermente.

«Vedi? Non era morta, cazzone» sbotta Jackson, guardando male Alex che ridacchia alzando le spalle.

Ridacchio anch'io, bevendo un sorso d'acqua. La voce metallica risuona in tutto l'aereo mentre comunicano di dover allacciare le cinture. Mi sporgo verso Alex, salendogli quasi di sopra, mentre sorrido senza contenermi guardando Manhattan. Mi risiedo attaccando la cintura, mentre non riesco a stare ferma.

«Oh Dio, smettila ti prego» sbotta ad alta voce Jackson, facendo girare anche alcune signore. «Ti muovi già da minuti e devi smetterla, dai fastidio»

«Scusa, sono solo emozionata di essere a casa» sorrido guardandolo e stringendogli il braccio.

«Sì, casa. Ammetti di voler solo vedere Harry» rimbecca Alex, facendoci ridere.

L'aereo inizia a scendere, così serro gli occhi e tappo le orecchie per il fastidioso fischio, sospirando quando le ruote toccano terra.
Aspettiamo il nostro turno per scendere e prendere i nostri bagagli, mentre camminiamo verso l'uscita del gate. Poggio le borse a terra una volta dentro l'aeroporto, mentre inspiro l'aria di casa. Faccio premura ai miei fratelli, avendo come unico obiettivo quello di arrivare a casa per posare le valigie e correre da Harry, anche se si trova a lavoro. Il mio orologio segna le tre del pomeriggio, mentre continuo a fare premura.

«Hanno perso la valigia del coglione, vuoi aspettare?» sbuffa una risata Alex, «Jack è andato a ritirarla, aspettiamolo qui»

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora