3. Mal di testa & Cena andata male.

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Quando apro gli occhi, sono esattamente le tre del pomeriggio e ringrazio Dio che sia domenica perché non so come avrei potuto reggere la sveglia alle sette del mattino per correre a lavoro.
Sbuffo girandomi sulla schiena, colpendo con la mia spalla un altro corpo. Giro la testa verso Niall, dandogli un colpo di cuscino sulla faccia che lo fa lamentare ma non lo fa smuovere dalla sua postazione.
La festa di ieri da Josh è stata un vero e proprio disastro. Già alle dieci di sera, quando siamo arrivati dopo una discussione per il mio ritardo, c'erano bicchieri rossi sparsi per tutta la casa e ragazzi coricati a terra. Altre che ballavano sul tavolo, quasi pornodive....che schifo.

Mi alzo, sforzandomi di arrivare in bagno, per svuotare finalmente la mia vescica. Dopo, mi lavo le mani, la faccia e i denti. Raccolgo i capelli in una crocchia disordinata, abbastanza direi, e scendo giù in cucina.

«Greg» saluto il fratello di Niall. Mi verso il caffè in una tazza, sedendomi sullo sgabello e abbassando la maglietta larga sulle mie cosce.

«Louise» saluta, sedendosi di fronte a me, mangiando dei biscotti. «Stasera sei dei nostri?»

Rimango in silenzio, poggiando la testa sulla mia mano, chiudendo gli occhi.

«Ti prego, cazzo. Non urlare Greg, sto impazzendo» lo sento ridacchiare, per poi guardarlo con occhi socchiusi. «Cosa c'è stasera? Non dirmi un'altra festa perché mi sparo»

«Cena di famiglia, ti va? Saremo in pochi e non sto urlando.» ride, guardandomi.

Lo liquido con un gesto della mano, finisco il mio caffè e salgo sopra per cambiarmi. Mi chiudo in bagno dopo aver estratto i vestiti dalla borsa, mi lavo e indosso l'intimo. Metto un jeans scuro, un paio di ballerine nere e una camicia bianca, arrotolata sui gomiti.

Sciolgo i capelli, lasciandoli in disordine sulle spalle e, dopo aver infilato i vestiti sporchi dentro la borsa, mi avvicino alla finestra aprendola di colpo e facendo entrare la forte luce pomeridiana.

«Cazzo Lou, smettila dai»

Senza nemmeno parlare, prendo una piccola rincorsa lanciandomi su Niall, facendolo lamentare.
Rido sonoramente, notando come Niall cerchi di ricadere in un sonno profondo, cosa che ovviamente non riesce a fare per colpa mia.

«Quindi.... com'è che ieri non ho visto né più te e né più Molly?» faccio su e giù con le sopracciglia, mentre lo sento lamentarsi e mettermi una mano in faccia.

Gli lecco le dita, facendolo allontanare. «Ma cazzo, sei mai stanca Louise?»

Lo guardo male, «Da quando mi chiami Louise, merda?»

Prendo il cuscino, iniziando una guerra che si porta avanti in risate per quasi due ore con Greg che ride poggiato allo stipite della porta.

***

«Allora Louise, come va a te?» mi chiede la nonna di Niall.

Mi schiarisco la gola, «Bene signora, lavoro ancora nella biblioteca sulla quarta... ma dal momento che sono diplomata, sto cercando qualcosa che possa darmi di più, anche se mi dispiace abbandonare quel lavoro» sorrido educatamente.

Sua nonna annuisce, iniziando a parlare con la cugina di Niall di come io sia una ragazza sistemata e con "la testa sulle spalle"....povera me, se mi vedesse il sabato sera probabilmente morirebbe prima del tempo.
Ridacchio tra me e me mentre ascolto diverse conversazioni, quando sento suonare il telefono nella tasca dei miei jeans. Mi alzo, scusandomi e mi affretto a rispondere quando noto che è Alex a chiamarmi.

«Ehi tesoro» sorrido mentre rispondo. «Come va?»

«Senti Louise se che vorresti ucciderci per quello che sto per dirti ma non volevo chiamare la mamma e quindi-» lo interrompo, alterandomi.

«Jackson, cosa avete combinato?» cerco di respirare con calma, notando come Niall sia spuntato sul balcone aspettando che chiuda. «Dimmi che non è niente di serio, perché prendo un aereo per Londra stanotte e vengo ad uccidervi con le mie stesse cazzo di mani! E perché hai il telefono di Alex?»

Ok, adesso urlo ma è più forte di me.

«Non avevo credito nel mio, così ho chiamato con quello di Alex. Ascolta, davvero, non è stata colpa mia Lou, ma siamo stati sospesi... adesso ci troviamo davanti casa tua..» sussurra, parlando piano poiché conosce la mia reazione.

«Dove cazzo siete?! Ma dico, che diamine di problemi avete?!» voglio ucciderli, davvero. «Sto arrivando, idioti».

Chiudo la chiamata senza aspettare una sua risposta, immaginando come Alex si stia prendendo gioco di Jack. Anche se Alexander è più grande di qualche minuto, è veramente molto più stupido di Jackson.

Guardo Niall, sospirando. «Dio mi dispiace così tanto che nemmeno immagini... ma devo andare a recuperare quei deficienti dei miei fratelli» scuoto la testa sospirando.

«Immagino abbiano combinato qualcosa delle loro» sorride. «Andiamo, t'accompagno

***

Quando arrivo a casa mia, non riesco nemmeno a riconoscere la faccia dei gemelli. Alexander ha il sopracciglio destro spaccato e anche il labbro, mentre sul naso ha una fascetta bianca. Jackson ha un occhio violaceo e un ematoma sulla mandibola.
Ringrazio Niall per essere venuto con me, perché avrei dato il resto delle botte a tutti e due.

Adesso, mentre siamo seduti in cucina alle undici di sera e dopo che mi hanno rovinato la cena, sto ragionando su quello che devo fare. Chiamo mia mamma? Le dico la verità? Li copro? Odio essere la sorella maggiore.
Sospiro, passando le mani tra i capelli e legandoli in una coda disordinata.
Nessuno prova a parlare, Niall mi ha preparato un thè e un impacco caldo per i ragazzi in modo da evitare che gli si gonfino le facce.

Senza dire niente, vado al piano di sopra per andare a letto. Sento i ragazzi venirmi dietro.

«Lou...» sussurrano Jack ed Alex.

«Ragazzi..» scuoto la testa. «Non è serata. Dormite e riposate, domani vedrò cosa fare. Grazie Niall.» sorrido al biondo, chiudendo poi la porta per lanciarmi sul letto e sprofondare.

***

Quando apro gli occhi, la prima cosa che penso è di voler uccidere ancora i miei fratelli idioti.
Sospiro, girandomi tra le coperte, per posare lo sguardo sulla sveglia. Sono le sei e trenta. Perché sono sveglia adesso se ho tempo fino alle sette e un quarto?

Sospiro, alzandomi e andando in bagno per fare una bella doccia calda. Insapono i capelli, sciacquandoli e poi passo al corpo. Una volta finito, esco per asciugarmi e indossare l'intimo.
Indosso un vestito nero a maniche lunghe con un cinturino di cuoio, stivaletti neri e un giacchettone di lana grigio. Prendo la mia borsa nera, mettendo dentro la lista della spesa e tutto quello che mi servirà durante la giornata. Lascio i capelli mossi sulle spalle, mettendo un cappellino grigio in testa e scendo giù.
I ragazzi dormono, uno sul divano e l'altro nella stanza degli ospiti.

Mentre mangio la colazione, si fanno le sette così digito il numero di mia mamma, pronta per la discussione della mia vita.

***
Salve!
Volevo avvisarvi che ho cambiato il volto della protagonista, adesso è Lily Rose Depp. Non chiedetemi perché vi prego, ma amo quella donna!
Fatemi sapere, sempre.
Vi voglio bene,
Giulia x

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora