4. "Ciao, Harry".

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Dopo la discussione avuta in mattinata con mia mamma, l'unica cosa che volevo fare era tornare a dormire, ma purtroppo sono dovuta andare a lavoro.
La discussione è andata avanti con mia mamma che diceva di volerli uccidere, che appena avrebbe potuto sarebbe venuta e li avrebbe portati con sé...ma so che non sarà così, perché Jack e Alex faranno di tutto pur rimanere ad importunarmi.

Sospiro, sistemando per l'ennesima volta gli stessi libri, quando il mio telefono vibra.

Da: Soph
Stasera che ne dici a casa mia? Cena e film x

A: Soph
I miei fratellini, purtroppo, sono venuti fin qui per importunarmi. Che ne dici di fare a casa mia dopo cena? X

Poso il telefono, spostandomi quando noto quattro ragazzi entrare in negozio.

«Buongiorno, posso esservi d'aiuto?» sorrido cordialmente.

Uno di loro sbuffa leggermente, «Sì» sorride avvicinandosi a me. «Nostra madre -dice indicando il ragazzo accanto a lui- fa il compleanno e a lei piacciono i libri sulle storie d'amore. Sai, tipo Romeo e Giulietta o cose così» ride leggermente.

Rido anch'io, facendo segno di seguirmi con la mano e li porto nella sezione S....cosa meglio di Shakespeare? Porgo loro il libro di Romeo e Giulietta, dicendo di avvicinarsi alla cassa che troveranno il mio collega, Niall ovviamente.


***

La giornata si conclude in maniera abbastanza veloce, così sospiro quando entro nella tranquillità della mia casa.....tranquillità che non dura per molto.

Si sentono mormorii che provengono dal salotto, così tolgo cappotto e scarpe, avvicinandomi a passo lento. La scena che mi si para davanti è particolare: Jack, Alex e altri due ragazzi che, palesemente non conosco, stanno giocando.
Il tappeto è stato tolto, il tavolinetto basso in legno è stato messo contro la libreria e anche il divano, in modo da avere lo spazio centrale libero.

Mi abbasso sulle mie ginocchia, guardando l'involucro di ragazzi attorcigliati tra di loro...odio il Twist, è un gioco per cretini.

«Jack, Alex!» urlo, staccando la musica. «Cosa diamine state facendo?»

Li sento ridere, così il più bassino tra tutti casca a terra coricandosi sullo stomaco, facendo così cadere gli altri tre.

«Ehilà Lou» sorridono, come se non fosse successo nulla. Hanno la faccia di merda così tanto da sorridermi.

Il bassino si sistema la maglia e mormora, «Oh Dio, abbiamo lo stesso nome?»

Alex si gratta il retro del collo, pronto a sparare una delle sue, ma lo precedo. «Non vi permettete ad inventarmi balle! -li guardo, di sottecchi- sono stata tutto il giorno fuori a lavoro, ho anche avuto una lite con la mamma per colpa vostra e voi mi ripagate così? E chi sono loro?» quasi urlai, sul punto di sbottare tutto fuori veramente.

L'altro ragazzo è stato in disparte, così si fa avanti solo adesso. «Sono Zayn, mi dispiace davvero. Non avevamo idea che questa fosse casa tua»

Sbuffo, guardando l'altro. «Ehi, io sono Louis» si mise a ridere, poiché avevamo il nome simile.

«Andate fuori. Mi dispiace Zayn e Louis, ma ho una discussione da fare con i miei fratellini» sorrisi falsamente, aprendo la porta di casa.

Zayn uscì mormorando delle scuse, mentre Louis uscì ridendo e urlando ai ragazzi che si sarebbero visti stasera, con gli altri.

«Quindi?!» sbotto alterata.

Jack sospira, sedendosi sul divano. «Ci stavamo annoiando, così abbiamo deciso di invitare qualche amico.»

«Amico?» ribatto subito. «Siete qui da nemmeno due giorni, come fate ad avere amici?» dico mettendo le mani sui miei fianchi, come figura autoritaria.

«Sono di Londra, come noi sorella. Dai, scusaci. Sistemiamo tutto noi» sorride Alex, facendo spallucce.

Mi siedo sulla poltrona, sospirando.
«Ragazzi, ve lo chiedo per favore, smettetela di fare queste cose. Sono le sette, sono tornata da lavoro e sono in vena di un po' di relax. Siete i miei fratellini, vi amo davvero tanto, ma almeno un po' di rispetto per me?» chiedo guardandoli.

Loro annuiscono, chiedendomi scusa e abbracciandomi.

«Allora, cos'è che c'è stasera?» dico sorridendo innocente.

Si aspettano già cosa sto per dire, così scoppio a ridere e loro scuotono le loro teste in disapprovazione.
Salgo in camera, chiamando Soph, sentendola urlare quando dico "serata in un pub con i fratelli Williams".

***

Due ore e mezzo dopo, ero in un locale due isolati dopo casa mia stretta nel mio tubino bordeaux con le pagliette e un paio di décolleté nere.

Ballo con Sophia da almeno un'ora, dopo aver abbandonato i ragazzi al tavolo insieme alle borse e ai cappotti.
Domani ho il turno di pomeriggio in libreria, quindi perché non potermi divertire? Ho detto anche a Niall di venire, ma non so se avrà letto tutti i miei messaggi...per averli ignorati probabilmente era con Molly.

Sorrido al pensiero, quando urlo a Sophia che vado al tavolo per prendere da bere. Mi annuisce, dicendomi che tra poco arriva anche a lei e mi allontano.

Prendo un Martini e, a ritmo di musica, mi avvicino al tavolo.
Do un sorso al mio cocktail, mentre mi siedo urlando ai miei fratelli.

«Dio mio, Lou. Sembri una schizofrenica, smettila. Ci metti in imbarazzo» ride Alex.

Vedo avvicinarsi i ragazzi di oggi, Louis e Zayn, con altri ragazzi dietro.
Si presentano a turno, con i nomi di Liam, Michael e Justin, ma quando tocca all'ultimo, quasi mi si secca la gola.

«Tu?» mi indica. «Ma quanti anni hai?» sorride, mostrando due fossette adorabili.

Adorabili? Ma davvero Louise, che ti prende? Che problemi hai? Pensavo che tua madre avesse fatto un lavoro buono con te, guardando gli altri due, mi deride la mia vocina.

Apro le labbra, cercando di dire qualcosa ma nulla esce e la richiudo.

«Ciao, Louise» sorride.

«Ciao, Harry»




***
Salve a tutti!
Qui c'è un altro capitolo, che ne pensate? *sorride come una psicopatica*.
Purtroppo non ho avuto tempo di ricontrollare il capitolo, quindi scusatemi, ma qualsiasi cosa fatela presente e verrà corretta.

Vi prego, stelline e commenti. Fatevi sentire

Vi voglio bene,
Giulia x

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora