16. Pancakes & Dolcezza

2.7K 77 30
                                    

L O U I S E

Quando apro i miei occhi, mi rendo conto di non essere nella mia stanza e nel mio letto. Le lenzuola sono calde, avvolte intorno al mio corpo infreddolito. Quando sposto lo sguardo, Harry non è accanto a me.
Sorrido, pensando alla sera precedente.

Harry è di una dolcezza infinita, letteralmente. Quando l'ho incontrato per la prima volta, avrei voluto tanto dargli tante di quelle sberle a farlo diventare stupido ma, conoscendolo, è una delle persone migliori che avessi mai potuto incontrare.
Ieri sera mi ha portata al mare, a guardare le stesse una seconda volta e a sentire le sue poesie preferite recitate dalla sua voce roca.
Per non parlare di quando, involontariamente giuro, sono finita a cavalcioni su di lui. Si è scusato.
Dio mio che ragazzo meraviglioso, mi ricorda la mia coscienza e non posso essere più che d'accordo.

Quando sento un imprecazione arrivare dalla cucina, mi metto a sedere e mi stringo nella felpa di Harry. Sistemo il pantalone della tuta e mi ritrovo ben presto in cucina, davanti ad uno spettacolo meraviglioso.

La sua schiena nuda, richiama subito i miei occhi, che pian piano si spostato sul basso, rimanendo bloccati sulla fascia dei boxer che escono dal sotto del pigiama. I muscoli delle braccia, guizzano mentre cerca di tirare fuori quello che c'è nella padella. Mi siedo silenziosamente sullo sgabello vicino all'isola e, quando si gira, balza toccando il suo stomaco con la padella bollente.

«Cazzo, porca puttana»

Gli tolgo la padella dalle mani ridendo di lui, mentre si lecca le dita sporche.
Continua ad imprecare, così lo faccio sedere sullo sgabello dove ero io prima e bagno un panno, poggiandolo sul suo stomaco delicatamente. Lo guardo, ancora ridendo, e lui ride anche. Lo bacio, poggiando una mano sulla sua spalla.

«Mi brucia però, dai un bacio anche sullo stomaco?»

Rido per il suo essere bambino, così mi abbasso e gli do un bacio sullo stomaco sentendolo mugulare.

«Ho bruciore da altre parti, te ne occupi tu?»

Arrossisco, dandogli un pugno sulla spalla che lo fa ridere e gli chiedo cosa stava facendo. La sua risposta mi spiazza, facendomi sorridere ancora di più come una cretina.

«Volevo prepararti la colazione, fare qualcosa per te» sussurra.

Lo abbraccio, facendolo sospirare. «Fai già tanto per me, Harry».

Sorride, rialzandosi dopo aver applicato la pomata per le bruciature, e mi versa un po' di caffè nella mia tazza preferita: bianca, con scritto "H&L", un suo regalo per me.
Bevo un sorso, sospirando quando poggia davanti al mio naso un piatto di pancakes profumatissimi.
I pancakes rotondi, uno sull'altro, hanno una decorazione: il cioccolato cola da tutte le parti, sopra con la panna c'è un cuore.

Lo guardo ridendo, facendogli crescere un broncio sulle labbra. «Lo hai fatto per me?» annuisce. «E a che ora ti sei alzato per fare tutto questo?»

Fa spallucce, sedendosi accanto a me e sporcando il mio naso con un po' di panna: da lì, inizia una guerra che ci vede imbrattati di nutella e panna, per non parlare dei nostri capelli.

Penso alla mia vita, alla mia famiglia, a mia mamma e ai miei fratelli, a Niall, a Sophie e, mentre lo guardo ridere e pulirsi dalla panna, mi sento completa. Il mio cuore finalmente sorride, completo.

***

Quando Harry mi lascia davanti la libreria, sorrido vedendo Niall che fa finta di spolverare la vetrina mentre ci guarda.
Mi abbasso su Harry, baciandogli le labbra e lo sento ridacchiare, perché sa cosa sto facendo. Passa una mano sulla mia testa, tenendomi ferma mentre la sua lingua gioca con la mia, e infine morde il mio labbro. Si lecca le labbra e ride, poi scendo velocemente quando mi manda via, e corro entrando dentro.
Mi getto letteralmente tra le braccia di Niall, ridendo a squarciagola. Il signor Adams avrà qualcosa da ridire ma me ne frego, momentaneamente.

Poetry. » Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora