H A R R Y
Nel silenzio dell'aereo, riesco quasi a sentire il respiro calmo di Louise mentre dorme, avvolta nel mio giubbotto a jeans per via dell'aria condizionata accesa.
Provo ad allungare le gambe, quando colpisco con i piedi la persona seduta davanti, così li ritiro velocemente.
Schiudo le labbra e sgrano appena gli occhi quando un bambino di sette anni più o meno, con la sua espressione "arrabbiata", si siede a ginocchioni sul sedile per guardarmi.«Provi a stare un po' fermo, ci riesci?!» dice ad alta voce. «Da quando siamo partiti non fai altro che allungare e accorciare i piedi»
«Si dice ritirare» mormoro guardandolo, continuando quando un'espressione confusa si fa spazio sul suo volto. «Allungare e ritirare i piedi, non si accorciano»
«Sei pure simpatico eh?» dice poggiando il viso sui suoi avambracci poggiati sul sedile. «Come ti chiami?»
«Harry, tu?» dico guardandolo e incrociando le braccia a petto, con un sorriso sulle labbra. «Dov'è tua mamma?»
«Max, e sono solo» dice poggiando poi il viso sulla mano con un'espressione annoiata. «Quel cretino di mio papà non è potuto venire a prendermi a Manhattan, così la mamma è stata costretta a mettermi su un aereo come bambino non accompagnato» sbuffa, per poi scendere dal sedile e scomparire dalla mia vista, solo per spuntare qualche secondo dopo e sedersi nel posto vuoto accanto al mio.
«Quindi stai tornando da tuo papà, Mike?» domando a bassa voce, notando solo adesso che quasi tutti stanno dormendo e siamo solo io e lui.
«Sì» dice annuendo. «Quanto manca ancora?»
«Appena tre ore, passeranno velocemente tranquillo» dico sorridendo.
«E lei chi è?» dice allungando il mento verso la ragazza al mio fianco, indicandola.
«Intanto non urlare, sveglierai le persone» dico sbuffando leggermente. «È la mia ragazza»
«Ragazza?» dice guardandomi e alzando le sopracciglia chiaramente sconvolto direi. «Andiamo, una ragazza così bella non può stare con uno come te» dice incrociando le braccia al petto.
Mi sposto appena per poterlo guardare. «Cosa ho che non va scusa?» domando stizzito.
«Sei brutto» dice guardandomi, per poi spostare lo sguardo su Louise che sta iniziando a svegliarsi. «La bella addormentata»
«Sta zitto, inizi a stancarmi» dico sbuffando per poi passare una mano sul viso, facendo solamente ridere il bambino.
«Ehi» dico a voce bassa girandomi verso Louise. «Ciao bimba» sorrido dolcemente.
Mormora un saluto sorridendo, poggiandosi poi sul mio petto e stringendo la mia maglietta così che posso passarle un braccio sulle spalle. Lo sguardo di Louise si sposta su Max, il quale si alza per sedersi poi sulle mie ginocchia come se nulla fosse.
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Poetry. » Harry Styles.
Fanfiction-Charles Bukowski, Sì Sì. "Quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto... ...Quando creò te distesa a letto sapeva cosa stava facendo era ubriaco e su di giri e creò le montagne e il mare e il fuoco allo stesso tempo Ha fatto qualche errore ma q...