H A R R Y
Continuo a non potermi dar pace mentre Louise mi fa accomodare nel salotto di casa sua tentando di riordinare i pensieri. Non so esattamente cosa dire, ma quando si siede distante da me, capisco che devo darmi una mossa. Ma da cosa potrei iniziare?
Mentre riordino la mia testa, la vedo osservarmi con la coda dell'occhio mentre si tortura le dita delle mani e prova a respirare con calma.«Perché sei andata via?» sbotto senza nemmeno pensarci, guardando le mie Converse rovinate.
La sua testa scatta verso di me, ma non ho le palle per poterla guardare. Forse non era la prima domanda da porre, ma sento il bisogno di saperlo.
«I-io.. non lo so, mi sentivo di troppo» mormora abbassando di nuovo lo sguardo.
«Di troppo?» chiedo guardandola. «Louise sei la mia ragazza, non sarai mai di troppo nella mia vita» mormoro piano, afferrando la sua mano nella mia.
Louise mi guarda, sorridendo appena, ma distoglie subito lo sguardo e lo poggia sul vaso che i ragazzi più volte hanno provato a distruggere. Sorrido leggermente al pensiero, per poi sospirare e ritornare a guardarla.
«Quando siamo tornati... io non mi aspettavo di trovarla lì, non sicuramente dopo la notte meravigliosa che abbiamo passato.» mormoro piano. «Avrei dovuto inseguirti perché ti ho fatta sentire io fuori posto, lo so e mi dispiace, ma in quel momento guardavo il bambino e... mi sono sentito male» sospiro lasciando la sua mano e poggiando la mia schiena al divano. «È una cazzo di mia fotocopia! Mi sono sentito morire dentro Louise e, se non fosse stato per Kate che ha insistito nel parlare, non avrei voluto nemmeno conoscerlo.» sussurro chiudendo gli occhi e lasciando cadere la testa indietro. «Insomma, per quattro anni mi sono fatto la mia vita come se non fosse mai successo nulla e adesso che avevo trovato stabilità nel lavoro e nell'amore, me la vedo spuntare davanti con un bambino che dice di essere mio figlio» sospiro passando la mano sul viso, mentre guardo Louise poggiarsi al divano e voltare la testa verso di me.
«Ha quattro anni?» domanda piano, mentre io annuisco. «E come ti sei sentito nello stare con Kate di nuovo?»
Sorrido dolcemente notando come stia facendo di tutto per non farmi vedere la sua preoccupazione, ma so che lo è. La conosco troppo bene.
«Non ho provato nulla» dico subito. «Abbiamo solamente parlato, si è scusata per essersene andata quattro anni fa incinta del bambino» aggiungo subito. «In più, mi ha solamente detto che vuole fare conoscere il vero papà al bambino dopo tutti quelli falsi che ha conosciuto»
Louise ridacchia mordendosi le labbra. «Poverino, scommetto che ne ha conosciuti tanti»
«Sì penso di sì» mormoro ridendo, mentre poi rimaniamo in silenzio per quelli che sembrano minuti ma sono poche ore. «Vorrei far parte della vita di questo bambino, ma non so cosa fare o da dove iniziare»
«Harry cosa stai dicendo?» chiede Louise guardandomi.
Sospiro scuotendo la testa, mentre mordo le labbra. Vorrei davvero far parte di questo bambino, ma di bambini non so completamente un cazzo. Se non fossi all'altezza? Se il bambino non si trovasse a suo agio con me? Ha quattro anni, parla ovviamente e inizia a capire le cose. Potrebbe anche capire che io non sono all'altezza.
«Voglio dire quello che ho detto» mormoro piano. «Insomma, ho paura ok? Se non fossi all'altezza?»
Guardo Louise, che già osserva me, e sospiro quando inizia a ridere. Sbuffo alzandomi pronto per andare via, quando mi afferra la mano e mi ferma, facendomi sedere di nuovo.
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Poetry. » Harry Styles.
Fanfiction-Charles Bukowski, Sì Sì. "Quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto... ...Quando creò te distesa a letto sapeva cosa stava facendo era ubriaco e su di giri e creò le montagne e il mare e il fuoco allo stesso tempo Ha fatto qualche errore ma q...