Capitolo 4

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Wyatt pov's
Girai tra le panchine e finalmente trovai Ross seduta in un angolo ad osservare un fiore, mi avvicinai con cautela, anche perchè la vedevo incazzata, e mi siedei.
"Perchè sei scappata via?" Non mi degnò di uno sguardo, "Oh sai non avrei voluto disturbarti" aveva un tono più sarcastico del solito...

"Comunque, voglio chiederti scusa per... per quel bacio", si girò lentamente e posò il fiore sulle ginocchia "Io volevo dirti che non avrei dovuto farlo, insomma sono stato affrettato e non so nemmeno io perchè lo ho fatto."

Ross pov's
Wyatt iniziò a parlarmi di quell'argomento che aspettavo di affrontare da tutta la notte, non pensavo si scusasse ma apprezzai il gesto, mi preparai ad affrontare il discorso come avevo affrontato tutti gli altri dialoghi della mia vita, con freddezza e menefreghismo però cercando di mantenere un certo senso di gentilezza.

"Senti, a me sta bene se vuoi essermi amico, ma ti informo che non sono come le altre che ti cadono ai piedi con uno schiocco di dita"  "Intanto sei svenuta appena mi hai visto" cercai  di giustificarmi dando la colpa alla pressione bassa,"Facciamo così, cancelliamo questi ultimi giorni... piacere Wyatt Oleff e tu sei?" Mi porse la mano e io ricambiai la stretta "Ross Harrington". Affrontai le lezioni, avevo solo due classi in comune con Wyatt e in una di quelle ore fui sbattuta fuori perchè per sbaglio mi tirò una ciocca di capelli e instintivamente lo mandai a fanculo.
Finita l'agonia la Signora Oleff ci venne a prendere, il viaggio di ritorno fu decisamente piacevole rispetto a quello della mattina stessa.

Nemmeno chiusa la porta di casa trovai mio fratello correre giù per le scale, quando si accorse di me iniziò a sorridermi in modo inquietante... mi prese il sospetto che avesse rotto qualcosa in camera mia nel tentativo di pulire il pavimento per la terza volta in una settimana, "Ro non vorrei sembrarti autorevoe ma muovi il culo e va in camera adesso." A volte mi ricordava molto Steve, quel personaggio di Stranger Things, sia per i capelli sia per l'innato lato materno.

"D'accordo mamma Steve" dissi correndo di sopra "Come mi hai chiamato?" Urlò dal piano di sotto "Nulla nulla" risposi entrando in camera... rimasi paralizzata sotto la porta... "S-Sarah? SARAH!" Corsi in contro a quella visione angelica, cu abbracciammo rotolanto sul letto come due bambine impazzite.

Era Sarah Weeler, la conobbi grazie ad un pezzo di panino in prima elementare, da quel giorno lei diventò la mia migliore (non che unica) amica.
Purtroppo il nostro mondo perfetto fu distrutto quando si trasferì in Francia due anni fa... dopo il suo trasferimento continuammo a sentirci ma io caddi una specie di depressione, iniziai a bere, si iniziai a bere pur essendo una ragazzina e lei era una dei pochi a saperlo... ad ogni modo non la vedevo da così tanto che nemmeno me ne ero resa conto, era una così bella ragazza del tutto diversa da me tranne per il fatto che avevamo la stessa corporatura, lei però aveva gli occhi così azzurri che sembravano quasi grigi e capelli lisci biondo miele, i miei a confronto sembravano un pagliaio.

Passammo il pomeriggio raccontandoci tutto ciò che ci eravamo perse l'una dell'altra in questi anni, mi spiegò che era tornata in città perchè il padre era riuscito a riottenere il suo vecchio lavoro.
"Beh e quindi? Di ragazzi non ne vuoi sapere ancora nulla immagino" Si lanciò sul letto aprendo una busta di patatine, "Esatto anche se in realtà un ragazzo l'ho conosciuto" feci per prendere qualche patatina però Sarah mi sfilò la busta da sotto le dita "OH IO LO SAPEVO, FINALMENTE! DAI DIMMI CHI È" Scattò in piedi, "Wyatt Oleff..." la guardai immaginandomi già la sua reazione...

"Mi prendi in giro... T-tu sei seria??" Sgranò gli occhi mangiando una manciata di patatine, "Pff sapessi che cazzo è successo, mia ha baciata anche" a quel punto crollò sulla sedia e chiuse gli occhi, "Sono troppe cose, stai diventando una ragazzaccia Ross Harrington" si mise a ridere e le diedi uno spintone, le raccontai quello che successe nei giorni precedenti, Matt la invitò a cena e in tutta comodità rimase anche a dormire, anche se dormire si faceva per dire.
Mi erano mancati quei momenti che potevo avere solo con lei.

Solo tu//Wyatt Oleff  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora