Capitolo 37

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Sophia andò a prendere le sue cose a casa per prepararci insieme, quando tornò sembrava avesse svaligiato una farmacia, iniziò a truccarsi, scartare vestiti dal mio armadio, pettinarsi e depilarsi, insomma tutte cose che io facevo in pochissimo tempo però lei sembrava metterci un'eternità solo per scegliere una maglietta. "Soph ti sembra buona questa?" Le mostrai una maglietta nera semplice e lei mi guardò come se avessi in mano la merda del suo cane. "Ro ascoltami è una festa. Con dei ragazzi. Non possiamo mettere una cosa buona ma ci serve una cosa perfetta." "Sarà..secondo me ti ci applichi troppo sorella".

Dopo mezz'ora o giù di li Sophia uscì dal bagno, aveva su un vestito giallo con una giacca bianca e dei tacchi che di sicuro non erano i miei, insomma era bellissima e avrebbe attirato parecchi deficenti pronti a sbavare. "Bene ora tocca a te, che hai scelto?" Io alzai di nuovo la maglietta nera con una faccia non molto convinta dopo aver visto lei, "Ancora con questa roba?! Basta te li scelgo io i vestiti." A quella affermazione mi preoccupai...e non poco...

Si mise a cercare vestiti ovunque, dopo poco tempo mi mise in mano alcune cose e mi spedì in bagno.
Erano alla fine vestiti che mi facero capire che si fosse arresa a trovare qualcos'altro di carino nel mio armadio... oppure sapeva che non avrei mai messo di nuovo una gonna.
Erano degli innoqui jeans a vita alta grigi e una maglia smanicata rossa, beh in realtà rosso sbiadito... comunque la parte che mi tranquillizzò furono le scarpe, erano delle converse nere e almeno non avrei fatto una figura di merda assicurata.

Uscii anch'io dal bagno e Sophia si sbalordì nel vedere che la maglia era dentro e non fuori al pantalone, non ci vedevo nulla di male per una volta a mostrare qualcosa in più. "Grandioso ora il trucco" mi girai come una belva "NO TUTTO MA NON QUESTO." Mi ribellai con tutte le mie forze, arrivò anche Matt e alla fine acconsentì solo per il mascara, mi pesavano le ciglia...ma come facevano le ragazze a sopportare questo e anche di più??

"Ross...sei più femminile... diciamo a... modo tuo..." mio fratello mi guardava come una nonna orgogliosa guarda suo nipote mangiare il terzo piatto di pasta, "Matt torniamo-" "TARDI..torniamo tardi, tranquillo e dormi sicuro è in buone mani BUONANOTTE!" Sophia mi prese per il braccio e mi trascinò fuori di casa prima che potessi controbatterla, ripensandoci fare tardi non mi avrebbe uccisa per una volta.

Ci mettemmo un quarto d'ora per arrivare a casa di Malina e per fortuna non mi ero portata una giacca sennò sarei stata fradicia in quel momento. Il portone della casa...beh villa, era spalancato e si vedevano solo persone muoversi come tante esche in un secchio. Salimmo le scale e c'erano già due che davano spettacolo, mi girai e ce ne stavano altri, eccome se ce ne stavano, entrammo e mi venne addosso una vampata di calore mista a una puzza di alcol incredibile, "Soph non lasciarmi d'accordo? Non conosco nessuno quindi non perderti ti prego" la mia amica che già era ubriaca solo a sentir l'odore della vodka mi guardò e fece un cenno con la testa.

Ci infilammo tra la folla e andammo in contro a quella che probabilmente era la padrona di casa, "Sophiaa! Amore ce l'hai fatta a venire alla fine! E lei chi è? Una tua amica? Piacere sono Malina Addison e tu??" Capì subito che Malina era una ragazza molto vivace, almeno non era snob e per questo ringraziavo l'universo, "Ross Harrington piacere, bella festa a proposito" la ragazza mi sorrise e mi diede una stretta di mano altrettanto vivace, "Ah ragazze ci vediamo dopo devo controllare che non siano entrati nelle camere da letto!" Ci sorrise e poi salì le scale spintonando tutti per fare più in fretta.

Quando mi girai per parlare con Sophia, mi prese un tuffo al cuore... non c'era più... sentivo il panico salirmi fino alla punta dei capelli quindi iniziai a guardarmi intorno ma non la vedevo, iniziai a farmi largo tra le persone però erano troppe e faceva decisamente troppo caldo quindi ad un tratto mi fermai dove c'era uno spazio e mi resi conto che ero vicino una specie di bar o un qualcosa del genere, respiravo di nuovo finalmente, per quanto l'aria continuasse a puzzare.

Sentì un rumore dietro di me e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai a terra con una massa di capelli ricci e scuri sul viso, "PORCA PUTTANA CHRIS TU MI FARAI AMMAZZARE" Il ragazzo che era sopra di me sembrava non essersi accorto che sotto di lui c'ero io fino a quando non girò la testa, "Merda scusami mi hanno spinto, ti sei fatta male?" probabilmente presi una forte botta però quel ragazzo assomigliava dannatamente a qualcuno che conoscevo ma non riuscivo a capire chi.

Vi sembrerà davvero strano ma la somiglianza con qualcuno che avevo già visto c'era, "Nono sto bene almeno credo" ci guardammo negli occhi e senza distogliere lo sguardo mi alzò da terra, una volta in piedi avvertii un dolore alla testa, sentì qualcosa scendermi lungo il viso, mi toccai la fronte e vidi la mano sporca di sangue "Oh Cristo ma come...come cazzo hai fatto a cadere sul bicchiere?!" Alzai gli occhi verso il ragazzo "Ah io come ho fatto a cadere sul bicchiere?? Piuttosto tu come hai fatto a venirmi addosso, sono bassa non trasparente coglione" sentite quelle parole mi guardò male, anzi malissimo, però mi prese per il braccio sussurando tra le labbra una bestemmia e mi portò su per le scale cercando un bagno.

Quando finalmente lo trovammo mi spinse dentro e chiuse a chiave la porta, "Oh ma che fai, sei fuori, chi ti conosce" feci per andarmene però mi bloccò e mi mise a sedere sulla vasca da bagno, "Stai ferma e non muoverti." ero tentata di dirgli la classica e orrida frase "Io non prendo ordini da nessuno" ma lo vidi abbastanza sicuro di quello che stava facendo ed essendo che avevo la testa spaccata decisi fare come diceva. "SLASH" Si girò di scatto con l'acqua ossigenata in mano, "Scusa come hai detto?" Avevo avuto un'illuminazione divina appena guardai di nuovo la massa scura di capelli, era la foto copia del giovane Saul Hudson che tutti conoscevano come Slash. Non solo era uno dei ragazzi (e uomini) più belli e pieni di talento che avessi mai visto, ma fu grazie a lui e alla sua musica se io sentivo mia madre ancora vicina, iniziai a suonare la chitarra in quinta elementare e quell'uomo fu sempre stato un'ispirazione per me.

"Ehm, è che tu mi ricordi tanto Slash...sai uno dei due chitarristi dei Guns N' Roses" accennò un sorriso e iniziò a tamponarmi la foronte con dell'ovatta, "Avevo capito alla prima, è solo che mai nessuno l'aveva notato così in fretta.. mi chiamo Joey e se te lo stai chiedendo, sì, i capelli e lo stile li porto come lui perchè la somiglianza non mi dispiace e sì, anche io suono" in realtà mi stavo chiedendo se avessi la buona probabilità di aver perso la poca sanità mentale che mi era rimasta e al freddo dei suoi anelli sulla mia fronte, però quelle sarebbero state due domande assicurate.

"Ok fatto, ora dimmi che ci facevi vicino al bar...non puzzi di nulla che si trova dentro di me di solito" risi a quella battuta che per quanto triste era divertente, "Cercavo un'amica ma credo sia giù a divertirsi" "E tu qui con la fronte sfondata e uno stronzo mezzo fatto mezzo ubriaco". Parlammo per un bel po' chiusi in quel bagno e seduti nella vasca, gli dissi il mio nome solo dopo essermi assicurata del tutto che non fosse un pazzo maniaco.

Posso dirvi con certezza che Joey non era come le persone che incontravo di solito, veniva da un paesino vicino Los Angeles e da quello che mi disse non aveva avuto una vita facile lì, era cresciuto in fretta perchè obbligato disse, ma sapeva il fatto suo e non guardava mai nel piatto in cui mangiavano gli altri e confermo si vedeva che era stronzo ma...anche carino...






Spazio autrice

Bene ora do spiegazioni,
Slash è davvero l'uomo che mi ispira da quando sono piccola, quindi essendo che non me la sento di dedicargli una storia, ho deciso di portare un po' di lui in questa.
Spero che la cosa non vi dispiaccia e in caso ditemi che ne pensate e potrò sempre riscrivere il capitolo eheh

Solo tu//Wyatt Oleff  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora