Erano le 8 e mezza di sera, gli altri decisero di andare a cenare, io prima avrei dovuto farmi una doccia per togliere la granita alla ciliegia che Jaeden mi aveva lanciato nei capelli...
mentre asciugavo i capelli sentì un rumore, mi affacciai fuori la porta e vidi Wyatt correre come se stesse scappando da qualcosa, "Wyatt! Riprendi fiato" gli andai in contro, "Eravamo a cena e mentre Sophia si lamentava della carne poco cotta, arriva un tizio che cerca di attaccare bottone con lei, inizia a darle fastidio, nessuno apparte noi due sa che sta insieme a Jaeden e lui ovviente ha iniziato ad infastidirsi e senza che me nemmeno me ne rendessi conto Jae ha provato a tirargli un pugno dritto sul naso ma quel tizio si è spostato e il pugno se lo è beccato Jae." Ero rimasta immobile ad ascoltare il ragazzo spiegare, non capivo se avesse il fiatone per paura dei professori oppure per la corsa..."Merda... ok Wy calmati ira dove sono Sophia e Jaeden?" Mi infilai velocemente le scarpe senza nemmeno allacciarle, "Sono corsi anche loro in camera e io sono venuto qui con la speranza che tu sapessi fare qualcosa" annuì e andammo a cercare la loro camera, in più ci beccamo anche la strigliata da Mrs. Jones che continuava a ripeterci di non fare casino oppure ci avrebbe fatto dormire fuori ai piedi del palazzo, finalmente trovammo quella maledetta stanza e bussammo con tutta la forza che avevamo in corpo, aprì Sophia che appena ci vide ci spinse dentro richiudendo velocemente la porta, "Dove sta il pugile professionista" guardai sulla poltrona nell'angolo vicino al balcone, c'era Jaeden con fazzoletto, ormai più rosso che bianco, schiacciato contro il naso "Woh ti hanno fatto la festa" andai verso di lui e cercai di sistemare quel casino sperando che il naso non fosse rotto.
"Mi sento un perfetto coglione" guardò Sophia e poifece una smorfia di dolore, "Forse perchè lo sei, la prossima volta non cercare di fare l'eroe" Sophia si avvicinò a lui mentre io mettevo posavo la garza, gli diede un bacio e subito dopo un colpetto sul naso, che alla fine così etto non era dato che Jaeden emanò un urlo così acuto da farmi fischiare un orecchio... il resto della sera lo passammo nella stanza di Sophia e Jaeden nella speranza di farli distrarre da quell'episodio tanto imbarazzante quanto esilarante.
Si fecero le 3 passate, quindi dopo esserci assicurati il via libera nei corridoi, io e Wyatt riuscimmo a tornare in stanza, misi il pigiama e mi infilai nel letto distrutta dalla stanchezza, stavo per cadere nel coma più profondo, quando sentì Wyatt urlare a squarcia gola e lanciarsi su di me con tutto il peso, "NON VORRAI MICA DORMIRE RAGAZZINA!" mugugnai qualcosa senza nemmeno aprire bocca, lui si alzò più in fretta che poteva e provò a tirarmi per un piede giù dal letto, mi aggrappai al materasso urlandogli in faccia "LASCIAMI PAZZO MANIACO" e iniziai a scuotere i piedi nel tentativo di liberarmi...
Dopo un po' mi lasciò e si arrese affondando la faccia nel cusino, dopo nemmeno un minuto già sbavava e russava, a me ormai era passato io sonno e mi ritrovai a pensare al fatto che domani sarebbe stato l'ultimo giorno, poi solita vita nella solita città... la cosa che mi rallegrava era che avrei rivisto Matt, che probabilmente stava campando a gelato e lacrime... cosa avrei fatto quando saremo tornati? Non sapevo Sarah che fine avesse deciso di fare, almeno penso di continuare ad uscire con Sophia, stranamente ci sto bene con lei... ero convinta che io e Sarah non ci saremmo mai lasciate,se così si può dire, erano tre giorni che non vedevo nemmeno la sua ombra e tanto meno mi degnò della sua presenza...
In questi ultimi tre giorni ho stranamente legato con Jaeden e Sophia, dico strabamente perchè non sono mai stata articolo da amicizie strette... in quel momento di assoluta riflessione Wyatt si inceppò e iniziò a russare più di prima, gli diedi una spinta, "Spegni il motore non dobbiamo ancora partire" mi disse qualcosa di incomprensibile e tornò a dormire lanciandomi una mano in fronte.
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Solo tu//Wyatt Oleff [Completa]
FanfictionOk mi presento alla svelta: mi chiamo Ross, ho 16 anni e ho una vita abbastanza singolare che potrebbe sembrare molto comune, ho deciso di raccontarvi quel periodo in cui l'unico ragazzo che mi avesse mai rivolto la parola continuava ad essere esclu...