Capitolo 29

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Mi alzai ancora stanchissima, ma ormai era mezzogiorno e un quarto quindi decisi di prepararmi e andare a trovare Matt, ci misi un po' dato che ondeggiavo per la casa, però ce la feci senza distruggere o inciampare in casa e in giro... per strada, mentre mangiavo una fetta di pane, mi ricordai che Hanna non era rimasta in ospedale per tutta la notte, nel frattempo sentì da una vetrina il telegiornale,  parlavano della "mega luna rossa" avveniva ogni 5 anni e pensai di chiedere agli altri di vederci per ammirare quella bellezza insieme.

Per il momento lasciai stare e continuai per la mia strada, quando arrivai lo trovai in una posizione critica e lo aiutai a sistemarsi meglio, mi siedei vicino a lui e iniziammo a parlare e ricordarci di cose che avevamo completamente scordato, menre guardavamo un film sentimmo uno strano rumore provenire dalla porta e subito dopo all'altoparlante ci avvertirono di non uscire assolutamente, era scappato un paziente con non so quale malattia infettiva... quindi, di nuovo, quella che sembrava essere una giornata comune alla fine non lo era.

"E ora che dovremmo fare? Cioè io non posso muovermi ma tu?" Matt cercò di togliere un cuscino e passarmelo per metterlo dietro la schiena, quelle sedie erano atroci, feci spallucce e mi avvicinai alla porta, un tizio spuntò di scatto nella finestrina  "Ragazzina, mi sono perso potresti aiutarmi?" Dalla finestrina potevo benissimo vedere metà della sua faccia che sembrava bruciata, gli risposi in tutta sincerità , "Comprati una bussola stronzo" tirai giù la tendina mi andai a sedere addentando un biscotto, notai che Matt mi guardava con un misto tra stupore e paura negli occhi ma continuai tranquillamente a mangiare, avevo la giustifica del mestruo.

In questo periodo ero leggermente cambiata, infatti l'unica cosa orrbile era che iniziavo a far vedere i miei sentimenti agli altri, non lo avevo mai fatto... passarono forse 30 minuti e ci diedero il via libera, andai a chiedere al dottore quando Matt potesse tornare a casa e mi disse che che poteva tornare fra due o tre giorni, quindi continuai a stare con lui in ospedale per quei tre giorni, senza mai lasciarlo.

Arrivato il momento di andare, prese tutte le sue cose e ci dirigemmo verso casa, un volta arrivati provò a farsi una doccia e Hanna, lo aiutò, iniziai a sentire strani versi ma non sapevo se Matt si stava facendo male o avrei dovuto pensare male, preferivo credere che quei rumori fossero urla di dolore, anche perchè stavo provando a leggere per una buona volta.

Quando invitai Sophia a casa anche lei baciò Matt sulle guance e si scusò di non essere potuta andare a trovarlo, "Soph tu e Jae stasera che fate?" Vidi la sua testa spuntare dalla porta del bagno "Niente di che, perchè?" Andammo in camera "Volevo chiedervi di andare sulla collina a vedere l'eclissi, l'ho già chiesto a Wyatt" mi disse che andava bene e scese in cucina, dopo qualche secondo risalì con delle patatine "Avevo delle patatine?" "Le ho trovate sepolte nella dispensa" Sophia Lillis specializzata in ricerca di cibo, le raccontai la strana esperienza di stamattina in ospedale e nel frattempo chiedemmo a Wyatt e Jaeden se erano sicuri di venire sulla collina, eravamo rimasti di vederci lì.

Hanna andò a sistemare le sue cose in camera di Matt, che tra parentesi era anche la più grande della casa, mentre io e Soph iniziamo ad andare alla collina "Ro... secondo te io e Jaeden stiamo bene insieme?" Continuavo a calcare una lattina in mezzo alla strada, "Sono più sicura di questo che del fatto di chiamarmi Roselinde" la ragazza si fermò all'improvviso con un'aria di domanda e solo allora mi ricordai che non glielo avevo ancora detto...

Arrivammo alla collina ancora parlando del mio nome, fummo sorprese da 6 ragazzi che urlavano e si buttavano per terra che appena ci videro si bloccarono, Sophia gli cose vicino e si abbracciarono rischiando di cadere tra l'erba, si accorsero che stavo tentando di fuggire "Ah ragazzi vi ricordate di Roselinde?" Sophia aveva un ghigno stampato in faccia, "NO! Ross." Ovviamente ci conoscevamo già ma ci stringemmo lo stesso la mano, quando si calmarono tutti ci sedemmo per terra e si misero a parlare, mentre io stavo in silenzio sotto quella luna meravigliosa, era quasi rosso sangue e non avevo voglia di parlare per paura che avessi potuto perdermela.

Solo tu//Wyatt Oleff  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora