Capitolo 35

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Avevo passato tutta la notte fuori e avevo spento anche il telefono fino a quel momento, richiamai Matt prima che lui contattasse la polizia o l'FBI.

"ROSELINDE HARRINGTON DOVE CAZZO SEI?! SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITA O COSA? TU NON STAI BENE SEI TOTALMENTE FUORI DI TESTA TORNA IMMEDIATAMENTE A CASA."
Non mi fece apire bocca che già aveva chiuso la chiamata... si avevo sbagliato a non farmi sentire per tutto quel tempo ma ero davvero sconvolta,  decisi di tornare a casa per non far arrabbiare ancora di più mio fratello o avrebbero dovuto ricoverarlo dopo quella sfuriata al telefono.

"Matt sono qui" nemmeno chiusa la porta sentì le stampelle avvicinarsi alla velocità della luce "TU SEI NEI GUAI. NON PUOI CAPIRE CHE MI HAI FATTO PASSARE STAVO PER CHIAMARE LA POLIZIA..." il discorso che mi fece Matt durò più a lungo di queste poche parole scritte... ve le risparmio tutte anche perchè smisi di ascoltarlo da polizia in poi..

Quando finì mi fece cenno di poter parlare, "Se tu sapessi il motivo per cui sono sparita non avresti urlato di certo in faccia a me" mi guardò confuso ma sempre con un'aria omicida in faccia, gli spiegai tutto con calma e dopo un'ora tra pianti e urli Matt potè parlare di nuovo.

"Non ci credo... Wyatt?? Fare una cosa del genere a te... quando lo vedo Dio solo sa cosa gli succede a quel piccolo figlio di..." Hanna lo bloccò prima che potesse finire la frase, ero intenta a pensare su cosa fare davvero quando lo avrei rivisto, non era facile dirgli che mi ero arrampicata sulla sua finestra per spiarlo, ma alla fine l'unico che doveva sentirsi in imbarazzo e tremendamente in colpa era lui.

Mi alzai dal divano e chiamai Sophia, anche lei mi aveva chiamato parecchie volte, "Ehi Soph, chiama Jae e venite da me appena potete, devo parlarvi." Non la lasciai nemmeno parlare, dovevo comunque trovare il modo di dirlo anche a loro, in fondo lo conoscevano da molto più tempo di me e forse avrebbero saputo cosa fare con lui...
era passata mezz'ora da quando avevo chiamato Sophia e ancora non si  vedeva l'ombra di quei due, non sapevo che cosa stesse succedendo ma era la situazione più complicata che mi fosse mai successa. Dopo altri 10 minuti sentì il campanello e volai giù per le scale, quando aprì la porta vidi praticamente due morti che stavano in piedi (non che io avessi un aspetto migliore).

Entrarono come due furie senza nemmeno farmi parlare, "Dobbiamo parlarti anche noi" Mi fecero sedere e Sophia iniziò a spiegare... "Io parto col dire che non sono per niente d'accordo con tutta questa faccenda, e che secondo me teste più di cazzo di queste non si sono mai viste." Jaeden si girò quasi indignato ma consapevole del fatto che lei avesse ragione "Bene... lo dico subito così mi tolgo il pensiero... WYATT TI TRADISCE E IL PEZZO DI MERDA QUI PRESENTE GLI DA CORDA" mi alzai "Lo so che mi tradisce... l'ho scoperto ieri e vi rigrazio per... aspetta... CHE HAI DETTO?" Mi girai furiosa verso Jaeden, come poteva solo pensare di "dargli corda"? Erano migliori amici e va bene ma quando è troppo, è troppo.

Mi lanciai su Jaeden e lo afferrai per la maglietta portandolo a una distanza di nemmeno 2 centimetri da me, mettendo bene le cose in chiaro.
"Ascoltami attentamente perchè non lo ripeterò una seconda volta, annuisci se ci sei" mi guardò e annuì "Voglio mettere prima di tutto le cose in chiaro con te. A me non interessa se lo trovate divertente, non interessa se aveva le sue ragioni e tanto meno mi interessa sapere come a voi due è venuta in mente un'idea così di merda. Annuisci se fino a qua hai capito." annuì, "Ora chiami quel pezzente a telefono, gli dici di venire qui senza trovare scuse e sappi che non ho mai avuto paura di mandare qualcuno in ospedale. CHIARO?!" Lasciai Jaeden spingendolo contro il muro e gli lanciai il telefono sul petto.

Una volta terminata la chiamata scendemmo in salotto ad aspettare gli ultimi rintocchi di vita di Wyatt. Eravamo casualmente messi in fila, prima Matt poi Sophia, io di fronte la porta e dopo di me Jaeden che manteneva le distanze di sicurezza.

Non sapevo quanto era passato e nemmeno mi interessava, in quel momento il bastardo infame busso alla porta, andai calma ad aprire, lui mi salutò baciandomi, mi staccai e gli mollai un schiaffo così forte da fargli girare la testa...

Solo tu//Wyatt Oleff  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora