Era stato brutto.
C'erano stati momenti ridicoli, come Gerard che non resisteva e si metteva a litigare con Lily . Era letteralmente impossibile non risponderle, gli dava sui nervi più di tutti. E all'ennesimo insulto al suo peso non ce
l'aveva fatta e le aveva detto di tacere.«Non sei mio padre e non sto zitta.» aveva risposto lei, in modo molto maturo.
«Ma ti ha educato un branco di babbuini, per caso? Dato che ti comporti come tale.»
«Ma ti ha allevato una foca? Dato che sei grasso come una foca» aveva risposto lei.
«Torna sul tuo albero.»
«Vai all'inferno.»
«LILY!»
Jamia l'aveva acchiappata e dopo una ramanzina di tre ore su "non si dicono cose cattive agli altri" aveva spedito sia una stizzitissima Lily, che aveva dato un calcio a Gerard approfittando della distrazione della madre, sia gli altri due bambini, che erano ancora attoniti e non avevano fatto nulla se non fissare il vuoto.
Nessuno dei tre aveva voluto la buonanotte di Frank e lui era rimasto seduto in soggiorno.
Non aveva pianto, aveva solo aspettato Jamia scendesse e le aveva detto che lui e Gerard sarebbero usciti. Gerard si era andato a mettere la giacca ubbidiente, come se fosse stata una cosa che avevano pianificato e non una cosa che aveva appena saputo.
Non sapeva cosa dire perché non sapeva che cosa si potesse dire. Frank aveva un rapporto meraviglioso coi suoi bambini, li amava così tanto che era quasi un'esagerazione. Gerard amava da morire questo lato di lui, ma lui era davvero diverso. Con Bandit non aveva davvero un rapporto, non giocava praticamente mai con lei, non la vedeva quasi mai pur stando nella stessa casa, ed era stato naturale delegare a Lynz il parlarle. Forse avrebbe dovuto esserci anche lui, anzi, sicuramente avrebbe dovuto esserci anche lui, ma come al solito non ci aveva pensato. Ed era vero ancora una volta che lui sì amava Bandit, ma non era abbastanza.
Per quello non poteva capire appieno quanto male stesse Frank, poteva solo stargli vicino, prendergli la giacca e fargliela mettere, o sarebbe uscito senza nella notte gelata del New Jersey.
Frank non gli aveva detto una parola, era rimasto cupo, a farsi infilare la giacca come un bambino, con lo sguardo vacuo.
«Dove vuoi andare?» gli aveva domandato Gerard, perché non sapeva che altro dire.
Frank era uscito in silenzio e Gerard lo aveva seguito. Lo aveva guardato salire in macchina, mentre gli diceva qualcosa sull'andare a un concerto, rispondendo finalmente alla sua domanda, ma non aveva finito la prima frase che era scoppiato a piangere a dirotto con le mani sul volante.
Gerard non sapeva cosa dire, quindi tacque e lo strinse a sé, facendolo spostare. Lo fece appoggiare sul suo petto, lasciando si aggrappasse alla sua giacca mentre singhiozzava.
«Non devi più piangere da solo ora, ci sono io.»
Era un po' una stronzata da dire, specialmente perché a Frank cosa sarebbe fregato, ma sembrò avere effetto.
«Non mi lasciare. Mi odieranno, vero?» domandò Frank aggrappato a lui.
«No. Hai odiato i tuoi quando hanno divorziato?» gli chiese Gerard.
In realtà di divorzi lui non ne sapeva un accidente. La sua era sempre stata una normalissima famiglia con genitori che si amavano, lui stesso, prima di Frank, non aveva mai contemplato l'ipotesi di lasciare Lindsey. Principalmente perché senza di lei probabilmente sarebbe morto di overdose di cibo o sepolto in casa, ma dettagli.

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seconds | frerard [✓]
FanfictionErano esattamente quattro anni, quaranta settimane e cinque giorni che Gerard Way non vedeva Frank Iero e la cosa gli andava benissimo. O forse no.