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Gerard però non aveva fatto i conti con la collosità di Frank.

C'erano molte cose da sapere su Frank Iero, a dire il vero, soprattutto sulle sue passioni: alcune chiare e manifeste, come quella per i tatuaggi, altre meno evidenti, come quella per la musica spagnola. Ma solo chi era davvero stato intimo con lui, e solo chi era profondamente da lui amato conosceva questa sua caratteristica. Il che escludeva a priori Frangia di Satana di merda, tanto per essere chiari. Lei quel Frank non se lo meritava.

Oltre a volere i grattini, oltre ad essere un inguaribile romantico e a voler essere costantemente baciato e accarezzato, Frank era ossessionato dalle coccole. Se la sera Gerard voleva solo spiaggiarsi sul letto e dormire - o aggiungere magari un'altra attività nel mezzo che richiedesse l'assenza dei loro pigiami - Frank voleva non solo i grattini ma anche le coccole. Tante coccole. E naturalmente in quanto fidanzato, era compito di Gerard adempiere a questi doveri.

E anche se quel pomeriggio si erano coccolati e baciati tutto il tempo, Frank sembrava non averne avuto abbastanza. Infatti, quando Gerard aveva fatto per alzarsi e andare a farsi una doccia dove avrebbe ripercorso mentalmente tutto ciò che era successo nell'ultima ora per gonfiare a dismisura il suo ego perché lui si faceva Frank Iero, Frank lo aveva bloccato con un braccio.

E quando voleva Frank aveva anche una discreta forza fisica.

«No» aveva detto con ancora agli occhi chiusi e la faccia sprofondata nel cuscino, «coccole. Stai qui.»

Gerard aveva urlato internamente perché doveva davvero andare a farsi la doccia e poi andare da Lindsey per attuare il piano, ma poi aveva visto Frank e aveva dimenticato tutto il resto.

Frank lo guardava con gli occhi semichiusi e le labbra atteggiate in un broncio adorabile, con i capelli ancora tutti scompigliati e un po' umidi di sudore e, mentre Gerard lo fissava totalmente perso per lui e probabilmente con dipinta in faccia un'espressione così da pesce lesso che se lo avesse visto suo padre avrebbe tentato di aggiungerlo alla sua collezione di trote, se lo era ritrascinato addosso e lo aveva baciato piano sulle labbra.

«Frankie» aveva mormorato Gerard, chiudendo gli occhi e baciandolo di rimando, «poi diventa tardi per la cena.»

«Coccole.» disse Frank, in tono assolutamente identico a quello di Lily quando non ammetteva replica.

Gerard aveva saputo fin dall'inizio, da quando Frank aveva pronunciato il "no" che avrebbe ceduto e sarebbe rimasto un altro paio di secoli nel letto a riempirlo di amore e grattini, ma emise comunque un sospiro sconfitto mentre se lo stringeva di nuovo contro.

Frank emise un verso felice e seppellì il viso contro il suo petto, iniziando praticamente a fare le fusa quando Gerard iniziò ad accarezzargli i capelli.

«Oh Frankie, sei proprio viziato» gli disse dandogli un bacino.

«È che io starei sempre così. Ti amo tanto, Gee. È tutto come avrei sempre voluto che fosse e quando siamo abbracciati mi sento a casa.» mormorò Frank, aggrappandosi ancora di più a lui.

Gerard si intenerì ancora di più e gli sollevò il viso per baciarlo.

«Ti amo anche io, Frankie, davvero. E non solo perché sei l'unica persona al mondo che riesce ad amare il mio disagio. Ti amo perché sei disagiato anche tu ma non vorrei passare neanche un secondo senza il tuo disagio. Ma magari, ecco, senza Sweet Pea sì. E qualche oretta senza i tuoi figli, specialmente Lily.»

Frank scoppiò a ridere ma poi gli prese il viso fra le mani e lo baciò dolcemente e a lungo.

«Sei davvero perfetto, sai? Mi sento in uno di quegli stupidissimi film romantici dove lei ha avuto un figlio a quattordici anni o giù di lì e ha finalmente trovato l'uomo perfetto per lei che oltretutto adora la sua intollerabile prole.»

seconds | frerard [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora