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Gerard aveva ansia.

Non sarebbe stata una cosa strana, effettivamente. Gerard era umano, gli umani avevano l'ansia, quindi Gerard poteva benissimo avere l'ansia. L'unico problema era che Gerard non aveva ansia, ansia seria, non ansia da "Frank sta per lasciarmi e sprofondare nelle tette di mia moglie", da più o meno quando i My Chemical Romance si erano sciolti.

Effettivamente, l'ultima sua seria e reale preoccupazione era stata "e se a Frank non soddisfano le mie dimensioni?". Era una seria e reale preoccupazione perché era fermamente conscio del fatto che probabilmente sarebbe stata l'unica volta con cui andava a letto con Frank e voleva che la cosa accadesse e non che Frank dicesse che sotto i venticinque centimetri non gli garbava nulla e tanti saluti.

E invece a quanto sembrava a Frank era piaciuto così tanto che aveva voluto ripetere l'esperienza più volte.

Gerard avrebbe voluto ripetere l'esperienza in quel momento, a essere sincero.

«Penso che avremmo dovuto fare sesso» disse quando furono di fronte alla porta dei suoi genitori, «magari mi sarebbe passata l'ansia.»

«Sei tu che hai intonato un inno di chiesa mentre cercavo di spogliarti.» gli ricordò Frank.

Gerard si prese un secondo per rimirare l'enorme upgrade che aveva avuto la sua vita, ora che era Frank a volergli mettere le mani nei pantaloni. Poi si ricordò che proprio perché Frank gli metteva le mani nei pantaloni era in tutto quel casino, ed emise un lungo sospiro prima di rispondergli.

«Sei tu che te la sei tatuata addosso, ma porca troia, la prossima volta tatuati Gesù sulle palle. Manca solo più quello, così posso finalmente inginocchiarmi di fronte al figlio di Dio ...»

«Gerard penso che finirai all'inferno solo per questa frase.» disse Frank sconvolto.

Come se non fosse abituato ad uscite del genere.

«Sono già gay quindi ci sarei andato comunque.» gli ricordò Gerard, dandogli anche una palpatina giusto per ricordargli che le cose gay le facevano insieme.

«Io invece non voglio finire a lavarmi nell'acqua santa per il tuo disagio spirituale quindi direi di evitare. Siamo davanti a casa dei tuoi genitori, potresti non parlare di pompini.»

Gerard si sentì parecchio offeso. I pompini erano uno dei suoi argomenti di conversazione preferiti. Specialmente se erano soggetto di una frase in cui era incluso anche Frank.

«Mi ricorderò di come hai evitato l'argomento quando ne vorrai uno.» replicò Gerard e suonò il campanello.

«Mamy, sono io, il tuo figlio preferito» disse al citofono, «con Frank.»

Sarebbe stato più completo e corretto dire "sono io, il tuo figlio più disagiato, con Frank, che ora è il mio ragazzo e nel tempo libero facciamo cose sconce senza i vestiti" ma non gli sembrava il caso, ecco.

Frank iniziò a dondolare da una gamba all'altra in attesa, e Gerard era stato quasi infastidito da tutto quel muoversi nervosamente, ma per fortuna sua madre aprì loro quasi subito e lo strinse in un abbraccio.

La signora Way era, nonostante ormai fosse nonna, ancora una bella donna e soprattutto, era una donna incredibilmente buona. Nonostante Gerard fosse abbastanza imbarazzante come figlio, sia perché da piccolo una volta aveva tenuto addosso il costume da fatina glitterata due mesi, sia perché aveva fatto parte di una band inquietante, ma soprattutto perché era un disagiato grasso che twerkava sulla musica Zayn Malik, sua madre inspiegabilmente gli voleva ancora bene.

seconds | frerard [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora