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La convivenza con Bandit non era così male, alla fine, e nemmeno quella con le tre creature di Satana con metà DNA di Frank. Forse perché quella mattina li aveva visti solo a colazione e il massimo che gli avevano combinato era stato spiaccicargli una fetta di pane e marmellata sulla faccia, il che era il nulla paragonato al solito.

Bandit a colazione solitamente mangiava i Lucky Charms - cosa che Gerard si era appuntato mentalmente - e li aveva mangiati conversando con Miles a proposito di qualche cosa che vedevano in tv. Miles non l'aveva mollata un secondo, e le aveva anche offerto il suo succo di frutta quando lei aveva finito il suo. Miles poteva anche stargli simpatico alla fine, con lui era una bestiolina, ma con Bandit era carino e quello era l'importante.

Lily e Cherry, a parte la cosa della fetta di pane, erano state piuttosto tranquille, e tranquille era un eufemismo per "avevano strillato tutto il tempo dicendo di essere delle fate". Ma perlomeno il loro essere creature magiche aveva fatto scordare loro che Gerard esisteva per qualche minuto.

Frank poi le aveva accompagnate a scuola in auto e aveva portato Miles all'asilo. Come ogni mattina, Miles si era aggrappato alla porta piangendo e implorando di poter stare a casa o dalla mamma, quindi Frank si era triggerato e Gerard sapeva che al suo ritorno gli sarebbero toccato i grattini mentre stava a sentire Frank che si lamentava di Jamia.

Gerard aveva deciso di prendere in mano la situazione e si era accucciato, ancora in pigiama, per dire a Miles "suvvia, non vorrai che Bandit pensi che il suo nuovo amico piange tutte le mattine prima dell'asilo" anche se effettivamente Miles piangeva tutte le mattine prima dell'asilo.

Lily, che naturalmente sentiva tutto sempre e comunque, aveva subito sentito l'esigenza di ribattere: «Bandit ha già abbastanza problemi con un padre del genere, sicuramente non si preoccupa anche per Miles.»

«LILY!» aveva detto Frank come al solito, e come al solito utile come la trama in un film porno (secondo la modesta opinione di Gerard).

«Ma papà, se tu fossi così grasso e brutto e antipatico e inutile anche noi avremmo problemi.» aveva risposto lei.

«Ma scusa, ma l'hai vista tua madre?» domandò Gerard acidamente.

Frank, ovviamente ancora triggerato dall'esistenza di Jamia, non la aveva difesa come a suo solito il che per Gerard era stato fonte di enorme soddisfazione.

«La mamma è bellissima e intelligente e sa fare i biscotti e non passa tutto il tempo al cellulare o balla le canzoni brutte.» gli aveva ricordato subito Miles, smettendo un secondo di piangere come se gli fosse appena morto il cane - tra l'altro, Sweet Pea stava benissimo e stava ovviamente fissando Gerard e scodinzolando - per poi riprendere immediatamente coi singhiozzi.

Falso come la madre.

Gerard sapeva che effettivamente se avessero messo lui e Jamia a confronto come possibile partner ideale chiunque avrebbe scelto Jamia. Non era affatto brutta, se si tralasciavano quei capelli orrendi e i vestiti discutibili, e a parte le patologie mentali che la affliggevano faceva tutto ciò che avrebbe dovuto fare una moglie.

Gerard, cresciuto in un ambiente cattolico, non aveva bene idea di cosa dovesse fare un fidanzato in una relazione gay, ma era quasi sicuro non fosse ciò che stava facendo lui, ovvero litigare coi figli del suo partner ed essere grasso.

Ma intanto Frank aveva scelto lui e per qualche assurda ragione amava lui e quindi Jamia poteva anche andarsene il più lontano possibile insieme alla sua prole che lo disprezzava.

«Nessuno lo mette in dubbio» aveva detto Frank, probabilmente stufo dei litigi e sentir parlare di Jamia, «ma anche Gerard è bello e intelligente e pieno di talenti. E tu devi andare all'asilo.»

seconds | frerard [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora