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Daniel

"Sì, te lo giuro!" La voce di Andrea era interrotta sovente dalla sue risata che, affiancate alle parole accompagnavano le sue conversazioni. I nostri compagni, forse quasi una decina ad ascoltarlo, non parevano potersi staccare un secondo da lui. Interessati a udire cos'avesse da esternare, si erano anzi avvicinati ancora di più alla sua persona.

"Veramente" parlò poi, svolazzando una mano in aria e accavallando una gamba all'altra.
Non potendo fare a meno di ascoltare, rimasi fra i presenti, fingendo di voler passare l'ora buca in classe invece che a zonzo come erano soliti fare gli altri che, fra una bibita e un panino, trascorrevano tutti e dieci i minuti di pausa a mangiare passeggiando fra i corridoi dell'ampio istituto. Prime fra tutte, Melissa e Agata, accompagnate da Lucrezia che invece non mangiava quasi nulla. E il suo fisico asciutto era il primo a testimonianza di ciò.

Io, sfogliando con nervosismo un qualsiasi quaderno sotto ai miei occhi di cui non sapevo neppure quale fosse la materia assegnatagli, fingevo di essere alla ricerca disperata degli appunti per la verifica dell'ora dopo, anche se sembrava palese che stessi dissimulando: non avevo mai avuto problemi ad arrivare preparato per le verifiche. A differenza di alcuni miei compagni che vedevano nell'ultima ora la loro áncora di salvezza.

Altri ancora mi sorprendevano: si lamentavano di non aver studiato per la verifica e invece di sfruttare l'ora per farlo se ne andavano in giro nel silenzio più assoluto. Qual era il ricavo?

"Va beh, siamo soltanto amici" proseguì lui nel parlare mentre i nostri compagni, avambracci poggiati sulla superficie del banco, orecchie protese verso il narratore, sembravano pendere dalle sue labbra.
Ma non avrei dovuto criticarli: osservandomi, anche se non avevo le orecchie protese verso di lui, cercavo di affinare l'udito per captare ogni parola uscisse dalle sue labbra.

"No, no. Però non so... mi incuriosisce" proseguì nel parlare Andrea. Sollevando rapidamente lo sguardo verso il gruppo di persone attorno a lui, me ne pentii subito, credendo che diciotto occhi fossero stati puntati sulla mia persona, ma mi sbagliavo. Erano tutti così assorti nell'udire i discorsi di Andrea che io, in quel momento, non valevo la pena.
Anche per Andrea, che mi voltava le spalle.

Abbassai nuovamente lo sguardo sui miei appunti, che ormai conoscevo a memoria. Avevo analizzato ogni cosa: la mia calligrafia in corsivo, il colore della penna che avevo utilizzato, le cose stesse che avevo scritto, i disegni promemoria che avevo raffigurato a fianco ad esse. Anche se un membro maschile calcato in matita B2 affianco alla parafrasi della Divina Commedia sulla frase contenente il sostantivo "pene" non era di certo opera mia. Andrea sapeva come divertirsi a scapito degli altri. Chissà quante volte avessi prestato il volume alla professoressa quando ormai quel disegno era stato fatto dal mio ragazzo senza che neppure me ne accorgessi.

"E come vi siete conosciuti?". A quella domanda, drizzai le orecchie, schiarendomi la voce per fingere indifferenza. Volevo sapere se avrebbe detto la veritá. Sempre che parlasse di ciò che credevo.
"Me l'ha presentata mio padre" parlò, non mentendo.

A quel punto intesi di chi stesse parlando. Ma era possibile che fino a quel momento non mi fossi nemmeno posto il problema?
Avevo ascoltato Andrea parlare di una persona ed ero interessato a capire chi fosse. Ma chissà come mai non avessi inteso immediatamente che parlasse della bionda.

"E vi siete giá baciati?" domandarono contemporaneamente due mie compagne di classe. A quella domanda, iniziai a muovermi sulla sedia. Ero inquieto.
Un ridolino sovrastò la risposta che non potei intendere. Pribabilmente la voce di Andrea non si era nemmeno udita e avrei dovuto sollevare il capo per vederlo annuire o scuotere la testa.
Ma da ciò che sentii successivamente, i dubbi si furono un po' chiariti. Sfortunatamente, però, fu il contrario di quello che avevo sperato.
"Ma davvero?" parlò una.
"Mh mh" aggiunse in risposta Andrea.
A quel punto non resistetti più.

So che non sei tu e ti aspettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora