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Andrea

"Non sei il padre del bambino".
"Cosa? Cosa stai dicendo, Agata?" domandai osservando allibito lei e Daniel, che cercava di capire la situazione alquanto bizzarra. Tachicardia, panico e voglia di svenire mi colsero all'improvviso. E si fecero ancora più intensi dopo la dichiarazione di Agata. Non sapevo se avrei retto.

"Andrea, io so che non sei tu il padre. Emanuela è incinta di un altro ragazzo. Non sei tu" disse, ad alta voce. Il fiatone aveva preso sopravvento su di lei. Chissà per quanto tempo avesse corso a perdifiato per raggiungerci fuori da scuola, in direzione del parco. Da casa sua saranno stati almeno ottocento metri.

"Agata, stai bene?" domandai, sbattendo un paio di volte le ciglia. I miei occhi ancora umidi avevano fatto incollare le ciglia le une alle altre.
"Io sto bene, porca miseria" sbraitò innervosita a tal punto da alzare la voce fino a gridare, senza motivo.
"Ascoltami. So per certo che Emanuela è incinta di un altro. Non sei tu il padre. È andata a letto con un altro ragazzo il giorno prima della tua festa di compleanno. Fra te e lei non c'è mai stato nulla, quella sera. Lo so per certo. E se ti starai ancora chiedendo se hai fatto qualcosa con lei la risposta è negativa. Sei vergine".

"Come sai queste informazioni?" domandai, facendo erroneamente cadere il mio sguardo su Daniel, il quale sorrise, nascondendo la curva delle labbra mordendosi il labbro inferiore.
"Un sito di incontri. L'ho trovata lí. Mi sono finta un'altra persona per poterle parlare. E sí, mi ha confessato tutto. Sta con te perché suo padre vuole dei soldi da parte di tuo papá. Così hanno fatto un patto. Se Emanuela fosse riuscita a farti diventare etero avrebbe ricevuto quella somma di denaro. E lei e il padre sarebbero partiti per la Francia. È dove vuole tornare".

"Come?" domandai, roteando gli occhi. Mi stavo sentendo svenire. Ma non avrei dovuto permettermi di crollare. Il peggio, ne ero certo, non era ancora stato raccontato.

"Il fatto che ci sia un bambino di mezzo è la prova evidente che lei sia riuscita a raggiungere il suo obiettivo. Tuo padre avrebbe a breve dato i soldi a Emanuela. Il bambino ovviamente non è tuo, ma di un altro ragazzo. Il suo ragazzo. Ci sta assieme da ormai svariati mesi, forse anni. Ma fa credere sia tuo per ricevere quei soldi. Andrea, avresti dovuto credere a te stesso. Non hai fatto nulla con lei. Tu non hai... fatto l'amore con lei".

Deglutendo, mi sentii improvvisamente più basso. La terra ai miei piedi si stava avvicinando al mio volto la vedevo non troppo distante da me. Mi sentivo schiacciato verso il basso. Quando la realtà era che stavo solo precipitando al suolo, non retto l'impatto delle parole troppo dirette di Agata. Il mio corpo, giacente a terra, aveva perso conoscenza.

Daniel

"Cazzo, Agata!" urlai, chinandomi a terra accanto a lui.
"Perché gli hai parlato così?" sbraitai mentre l'espressione della mia amica, impallidita, fece uscire gli occhi dalle orbite, mentre schiuse le labbra, scioccata.

"Andrea mi ha appena confessato ogni cosa. Mi ha detto che Emanuela vuole abortire. Stavamo cercando di arrivare a una soluzione prima che sia troppo tardi. E poi... Tu te ne salti fuori con questa baggianata" urlai, guardando con rabbia Agata, che stette in silenzio.
"Daniel, non potevo saperlo..." cercò di giustificarsi lei.
"Perché devi sempre essere così diretta? Sai, vero, che le parole fanno male?" parlai.
"Non eri tu, la prima a lamentarti e a soffrire ai commenti dei bulli che ti sfottevano per il tuo sovrappeso?" domandai, senza pensare a quali conseguenze avrei causato sulla psiche di Agata in quel momento. Ma Andrea andava difeso.

So che non sei tu e ti aspettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora