Daniel
"Bene, Lucrezia e Melissa. Avete fatto un ottimo lavoro" sentenzió con tono di voce elevato la professoressa di inglese, intenta a sfogliare la sua agenda color tiffany rilegata da un elastico blu notte. Inumidendo leggermente il dito indice poggiato alle labbra, girava con vigore le pagine, alla ricerca di quella da lei ritenuta interessante. Prelevando la sua biro dal portapenne dalla forma affusolata, situato alla sua destra, cominciò ad appuntare qualcosa che Lucrezia, lo si vedeva, sarebbe stata curiosa di percepire con lo sguardo. Ma il suo collo, nonostante la longilineitá, non le consentí di sporgersi in maniera sufficiente per consentirle di raggiungere il suo obiettivo.
"Dunque, oggi che giorno è..." si domandó la professoressa mentalmente, prima di essere soccorsa da Melissa, che le rispose prontamente.
"Martedì ventotto" rispose, accennando un lieve sorriso. Era chiaro che fosse studiato tutto per cercare di ingraziarsela ulteriormente.
"Va bene, ragazze. Per me è un nove per entrambe" rispose poi, osservando le due che, a stento, riuscirono a trattenere un sorriso che avrebbe solamente voluto esplodere sulle loro labbra. Scambiandosi un'occhiata d'intesa, si andarono a sedere, lasciando il posto agli ultimi due che rimanevano al ricevimento delle valutazione sulle esposizioni che avevano appena fatto dinanzi all'intera classe."Daniel, Andrea, venite" chiamó la Littizzi, inforcati gli occhiali, tenuti fino a quel momento nella candida custodia che li proteggeva dall'usura e dalla polvere.
Alzandoci contemporaneamente, io e il mio compagno di lavoro ci lanciammo una veloce occhiata, poi Andrea accennó un sorriso, che non ricambiai. Ero desideroso di sapere se il voto che mi aspettavo sarebbe stato quello che effettivamente la docente mi avrebbe affibbiato.
"Secondo me il Power Point andrebbe fatto per ultimo" avevo proposto, immaginando una scaletta di azioni da svolgere in un preciso ordine per evitare di perdere tempo.
"Oh, sì! Mi sembra un'ottima idea" aveva contemplato le mie parole Andrea. Seduti alla mia scrivania, avevamo cercato di suddividerci il lavoro alla pari.
Mi faceva strano aver invitato Andrea a casa mia. Ormai non stavamo più assieme e lo stare con lui in un ambiente così mio era davvero surreale. In quella casa avevamo dormito assieme, ci eravamo scambiati baci, ci eravamo esternati più volte i più profondi sentimenti, avevamo passato tanto tempo.
Picchiettando la superficie sulla quale i libri giacevano, accanto alle mie dita, avevo riflettuto sul da farsi."Cosa ti serve?" mi domandó Andrea, osservandomi temporeggiare per un istante.
"Nulla. La mia biro rossa" dissi, sollevando apoena lo sguardo, che non arrivò ai suoi occhi.
"Eccola. L'avevo io. Tieni" annunciò, porgendomela con un sorriso. Allungando la mano verso la sua, sfiorai la penna, che le sue dita cedettero alle mie. Ma queste, debolmente, si erano retratte, causando la caduta dell'affusolato corpo in plastica a terra.
"Scusami" parló Andrea, scuotendo appena il capo, abbassandosi per raccoglierla proprio nel momento in cui anche io lo ebbi fatto.
I nostri visi, a pochi centimetri di distanza, permisero alle nostre pupille d'incrociarsi. Soffermandomi per un istante sulle sue iridi, notai che non fossi solo io a guardarlo con un'intensitá fuori luogo. Anche lui mi guardava con attenzione.
Scostando appena il mio viso dal suo, tossii visibilmente imbarazzato, sollevando il mio busto ormai prelevata la penna.
"Tu invece cosa fai?" domandai, cambiando totalmente discorso. Andrea, ricompostosi, deglutí.
"Penso... penso di cominciare a cercare delle immagini da usare come sfondo al Power Point" disse, con tono di voce talmente basso da parre un sussurro.
"Buona idea" risposi subito, mettendomi al lavoro."Avete lavorato bene entrambi. Il Power Point era ben fatto, soprattutto per le immagini" mi fece tornare in me la professoressa che, presa parola da ormai una trentina di secondi, non era riuscita a coinvolgermi nel suo discorso a causa della mia concentrazione focalizzata altrove.
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So che non sei tu e ti aspetto
RomanceAndrea e Daniel sono oramai una coppia affiatata con un passato alle spalle che li ha resi inseparabili. Le mille sfide che hanno affrontato non hanno causato una rottura del loro rapporto, che appare solido. Entrambi innamoratissimi l'uno dell'altr...