Daniel
"Cosa ci fai tu qui?" domandai, scrutando il suo volto. I capelli neri ricadevano in un morbido ciuffo sul suo capo. Era solito portarli in quel modo da ormai diversi anni. Gli occhi, ridenti, giocavano a confondere le pupille con le iridi, scurissime.
Alzandomi dal mio posto lo raggiunsi, a pochi metri da me. Portando una mano in avanti, strinsi il mio palmo a quello del mio amico, che fece scontrare le nostre spalle.
"Oh, nulla. Un giro dalle tue parti" sentenzió.
"Vuoi venire a casa mia?" domandai.
"Posso?". Guardandolo per un istante, scoppiai a ridere.
"Tom, c'è bisogno che tu me lo chieda?"."Allora, cosa mi racconti?" domandò, guardando per un istante fuori dal finestrino, in attesa di una mia risposta. Le ciglia corvine e ricurve decoravano le sue palpebre semiaperte. Il sole era talmente intenso che sarebbe stato difficile persino per i suoi occhi neri rimanere spalancati.
"Che il tempo è strano" dissi, non sapendo che ragni cavare dal buco.
Voltandosi verso di me, fece incontrare i suoi occhi ai miei.
"Giá".
"Come mai sei in giro? Con questo tempo bizzarro...".
"Fino a poco fa faceva bello. Ero fuori con Vanesa, abbiamo mangiato qualcosa fuori da scuola. Poi lei si è fermata con le sue amiche nei pressi del liceo e io, invece, volevo venire sotto casa tua per farmi un giro dalle tue parti. Volevo visitare il centro commerciale che hanno costruito al di lá del corso".
"Ah, non ti perdi nulla" sentenziai, volgendo il mio sguardo avanti a me, dove le porte del pullman erano appena state aperte per permettere alle persone di salire e scendere."E comunque, sempre con mia sorella tu, eh?" sentenziai, guardandolo senza ricevere la sua attenzione.
"Beh, dovevo" disse come se si trattasse di una cosa scontata.
"In che senso?" domandai, sollevando un sopracciglio.
"Ieri sera saremmo dovuti uscire, ma le ho dato buca per una festa di merda" parlò il mio amico scuotendo appena il capo. Mani in tasca, si morse il labbro inferiore forse come gesto di autopunizione per avermelo detto.
"Anche io mi sono rovinato la serata per una festa che non valeva la pena".
"Ah sí?".
"Giá" sentenziai.
"Aspetta... era per caso quella organizzata nel locale di fronte alla tua scuola?". Guardai Tommaso sgranando gli occhi.
"Sì" risposi, presagendo la sua risposta.
"È la stessa a cui sono andato io!" esclamò, lasciandomi, nonostante l'avessi in parte sospettato, di stucco. Eravamo andati alla stessa festa senza saperlo e lo scoprivamo il giorno dopo come se nulla fosse?"Cazzo, ci saremmo divertiti di sicuro di più a stare assieme" mormorai, ricevendo l'approvazione del mio amico in un gesto del capo.
"Che degrado" sentenzió lui, incrociando le braccia al petto.
"Cosa, la festa o il fatto che eravamo entrambi nello stesso posto alla stessa ora senza saperlo?". Tommaso rise.
"Entrambi. Ma più la festa".
"Giá. Una rottura di palle... ho anche litigato con Melissa e Agata per questo".
"Come?" domandó lui, stupito nel sentirmi dire che avessi avuto un battibecco con non una, ma due persone.
"Daniel il pacifico che litiga. Sono sconvolto" scherzó su.Osservandomi attorno, notai che fossimo nei pressi di casa, ormai. Prenotando la fermata del pullman, mi avvicinai alle ante della porta, attendendo che Tommaso facesse lo stesso. Non appena scendemmo, isolandoci dal rumore del mezzo, ebbi modo di rispondere.
"Mi hanno veramente scioccato per il loro comportamento" dissi, prelevando la bottiglietta d'acqua dal mio zaino, tolto da una spalla e portato sulla parte anteriore del busto.
"Perché, cos'hanno fatto?" chiese.
"Mi hanno costretto a partecipare alla festa perché sai, sono l'unico maschio loro amico e quindi andare solo loro due, due ragazze, sarebbe stato pericoloso" dissi, imitando una voce femminile.
"E?" mi incalzò a proseguire lui.
"E mi hanno lasciato solo come un cane. A me sinceramente non interessava molto. Ho passato la serata a bere acqua frizzante come non avevo mai fatto" dissi, ironicamente, provocando una risata del mio amico, che sporse una mano verso di me per afferrare dalla mia mano la mia bottiglia d'acqua. Naturale.
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So che non sei tu e ti aspetto
RomansAndrea e Daniel sono oramai una coppia affiatata con un passato alle spalle che li ha resi inseparabili. Le mille sfide che hanno affrontato non hanno causato una rottura del loro rapporto, che appare solido. Entrambi innamoratissimi l'uno dell'altr...