Daniel
Arrivato a casa a un orario insolitamente posticipato, reduce da sballottamenti in pullman e pioggia a scroscio, buttai grossolanamente lo zaino a terra. Posando poco diligentemente le mie scarpe nella scarpiera, perennemente semipiena, osservai il mio compagno di viaggi e scolastico; il suo tessuto, di un celestrino slavato, aveva bisogno di fare un giro in lavatrice al più presto. Il colore vivo e piacevole era andato ingrigendosi, assumendo una tonalità tutt'altro che intensa. Non era più, e probabilmente mai sarebbe tornato ad esserlo, del celeste al momento dell'acquisto. Aveva anche sei anni e mezzo, a pensarci bene.
Stranamente di buon umore, non ero eccessivamente infastidito dal mio ingresso a casa avvenuto in ritardo, probabilmente perché avevo ancora stampata nella mente l'immagine del ragazzo che rispondeva all'anziano cafone, quella del ragazzo che sfiorava la mia mano, quella del ragazzo che bruscamente faceva scivolare il suo corpo contro al mio durante un'improvvisa frenata, quella del ragazzo che attaccava a parlare senza minimamente conoscermi, quella del ragazzo che giocava a schernirsi di chi le norme dei mezzi torinesi non li conosceva. Quella del ragazzo chiamato Fernando.
"No, no. Quest'ultima la laviamo" dissi, errando.
"Leviamo..." mi corressi, sussurrando a me stesso, l'unico uditore delle mie parole nella dimora che era stata immersa nel silenzio per ore.
"Da lavare sarebbe il mio zaino" notai, ancora una volta.
"E il mio cervello carico di tutte le stronzate del mio ex" dissi, rincarando la dose.
Allungando la mano verso il mio zaino, afferrai fra le dita la zip della tasca più piccola, che tirai da un'estremitá all'altra causando l'apertura di quest'ultima.
Frugando al suo interno per prelevare un fazzoletto, reduce di un raffreddore appena conclusosi cosí come ormai stava accadendo alla stagione invernale, giunta agli scoccioli, le mie mani afferrarono un foglio di carta ruvido, che mi portarono a sospettare nell'immediato che ciò che avessi preso fosse tutto tranne che un pezzo di tenera cellulosa."Emanuela" dissi, leggendo ad alta voce un nome femminile preceduto da un numero di telefono. Sospirando, mi guardai per un istante attorno. Poi deglutii, tornando a posare gli occhi sulla scritta di quel foglio ormai stropicciatosi, na ancora integro.
Seduto a terra, incrociai le gambe, facendo sovrastare le piante dei piedi che si andarono a poggiare sotto alle cosce.
Meditai, ancora indeciso sul da farsi. Da una totale impossibilità del realizzarsi del sogno di Melissa di vedermi chiamare quella ragazza, la mia mente stava lasciandosi persuadere a farlo. Non ero ancora convinto a farlo, ma sapevo che se fossi rimasto a riflettere ancora, ciò sarebbe presto accaduto.
Per questo motivo scelsi di prendere una decisione prima ancora che la mia voglia di accettare arrivasse al culmine. Ancora non proprio convinto, scelsi di agire per evitare che la convinzione mi portasse ad agire in maniera troppo ovvia.Avrei chiamato quella ragazza accettando la sua proposta nonostante non fossi persuaso al cento per cento. Volevo vedere cosa sarebbe successo più avanti, quando ormai non avrei avuto più dubbi sul da farsi.
Prelevai il telefono dalla tasca aperta dello zaino dove giacevano anche i bramati fazzoletti, le chiavi di casa, la merenda che non avevo consumato e che avrei rifilato il giorno successivo ad Agata, quel giorno assente e una confezione di chicles alla menta che mia madre aveva comprato al sorgere dell'anno scolastico e che io non avevo mai toccato. Per me avrebbero potuto rimanere lá dentro confezionati ancora per molto.
Tenendo il foglietto nella mano sinistra e il telefono nella destra, digitai rapidamente il suo numero, salvandolo poi col nome appartenente alla ragazza cui stavo per chiedere di uscire.
"Scrivo o chiamo?" mi domandai.
Aprendo la chat di Whatsapp, decisi che la scelta migliore sarebbe stata la prima.
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So che non sei tu e ti aspetto
RomanceAndrea e Daniel sono oramai una coppia affiatata con un passato alle spalle che li ha resi inseparabili. Le mille sfide che hanno affrontato non hanno causato una rottura del loro rapporto, che appare solido. Entrambi innamoratissimi l'uno dell'altr...