Capitolo 8

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Salgo sul sedile accanto al guidatore e squadro mio fratello dalla testa ai piedi, indossa dei jeans chiari strappati e una maglietta nera semplice che si intona perfettamente con i capelli neri e suoi occhi verde scuro, mi sorride consapevole di essere uno schianto,

- Wow. Scusami, mi sa di essere salita sulla macchina sbagliata- lo prendo in giro e gli faccio la linguaccia,

- Smettila. È per Georgia.Come sto? - mi chiede sistemandosi i capelli nello specchietto retrovisore, quanto è vanitoso?

- Niente di che- dico in tono indifferente, lui scuote la testa e mette in moto l'auto

Al nostro arrivo la casa che ci troviamo davanti agli occhi è piena di gente, la cui maggior parte già ubriaca e pensare che sono solo le 9,

- Stammi vicino e se qualcuno ti infastidisce avvertimi che gli presento Peter Pan- è così che abbiamo chiamato il suo sinistro, sarà scontato dirlo ma è perché "vola sempre", sì, lo so non stiamo bene, io annuisco e scendo dall'auto.
La musica è davvero troppo alta, infatti le persone per parlarsi devono urlare, inoltre ci sono coppiette che si baciano in ogni angolo e per me che sono single è davvero deprimente, mi chiedo se sta sera Alex ci sarà, chissà se da ieri sera tra noi sarà imbarazzante... mio fratello saluta Stefan, Annette con un cenno del capo e quando arriva il turno di Georgia la stringe in un dolce abbraccio, sono davvero carini insieme, ma penso che finché lei non sarà single lui non dovrebbe darle troppa retta,

- Ciao piccola!- mi saluta Stefan in tono superiore, piccola? Ho sempre odiato quel soprannome, ma poi tizio, chi ti credi di essere? Così gli lancio un occhiataccia e saluto le ragazze con un movimento della mano e loro ricambiano con un sorriso,

- Dov'è Albert?- domanda Anette a Stefan, lui fa spallucce e beve un altro sorso della birra che stringe fra le mani,

- Penso che sia imboscato con Asher da qualche parte, quei due non si danno un momento di tregua, vorrei che anche con il mio ragazzo fosse così- spiega Georgia lanciando uno sguardo a mio fratello, ma smettila tesoro! Se le cose vanno tanto male, lascia quel carciofo e mettiti con mio fratello, senza fare questi discorsi da cane bastonato!

- C'è qualcosa da bere qui?- chiedo ad Annette sforzandomi di sorridere, ho la gola secca e ho voglia di bere qualcosa di freddo e zuccherato, lei annuisce e mi indica la cucina

- Grazie. Arrivo Ric- rassicuro mio fratello avviandomi verso il frigo, lo apro e ne estraggo una Coca Cola,

- Ciao- mi saluta un ragazzo poco più alto di me, con gli occhi azzurri e i capelli biondo platino che mi pare abbia l'età di mio fratello, sembra simpatico, ma i ragazzi che ti parlano alle feste hanno solo uno scopo,

- Hey, se hai intenzione di provarci, non sprecare tempo con me, vai da qualcuna disponibile- lo informo seccata,

- Anche se penso tu sia a dir poco bella, non ho intenzione di provarci volevo chiederti come fai a conoscere Ricky Thomson e il suo gruppo, non ti ho mai vista da queste parti e tutti vogliono essere amici di Ricky, ma non molti ci riescono- mi spiega serio, così mio fratello è uno dei "popolari" eh,

- Ci conosciamo da più o meno 16 anni, è mio fratello- dico divertita,

- Tu sei Vicky Thomson?- mi chiede sorpreso,

- In persona signore- e mi metto nella posizione dell'attenti, ma non riesco a trattenermi e scoppio a ridere,

- Ah, scusami allora, dimentica ciò che ti ho chiesto- sorride imbarazzato,

- Non preoccuparti non dirò niente- gli faccio l'occhiolino e torno da mio fratello e gli altri con la mia bibita tra le mani, noto che c'è una nuova arrivata,

- Vicky, lei è Elisabeth, Elisabeth lei è Vicky- ci presenta mio fratello, le sorriso, ma lei mi fissa con aria superiore, detto molto elegantemente: mi sta già sul culo, pure lei si crede una dea? Tesoro, scendi di tre gradini che se cadi dall'alto ti rovini quel faccione che ti ritrovi, ok meglio calmarsi, magari è solo una mia impressione,

- Eccomi, tieni- Alex spunta da dietro di lei e le porge un bicchiere di birra,

- Grazie amore- lo ringrazia Elisabeth scoccandogli un bacio sulla guancia,

- Ah si Vicky, lei è la fidanzata di Alex- mi dice Annette e mi si gela il sangue, Alex mi lancia uno sguardo mortificato, ma io abbasso gli occhi, come la sua fidanzata? Sono paralizzata e non so cosa dire, voglio solo andare a casa,

- Ric, scusami, non mi sento bene, penso che mi stia di nuovo salendo la febbre- mento con la voce tremante,

- Vuoi che andiamo a casa?- mi domanda preoccupato,

- Oh no, tu rimani pure, prendo un taxi- sforzo un sorriso e gli do un bacio sulla guancia,

Lui annuisce e mi abbraccia,

- Ciao a tutti- lì saluto cercando di non guardare Alex, mi avvio verso l'uscita

- Devo andare in bagno- sento Alex in lontananza e due minuti dopo, sul marciapiede me lo trovo davanti, ma io l'oltrepasso e continuo a camminare, non voglio sentire niente,

- Vicky, fermati!- grida alle mie spalle e mi volto nella sua direzione e rimango immobile,

- Non ci vedevamo da un anno! L'avevo lasciata prima di partire, non pensavo che oggi si sarebbe presentata a casa mia!- spiega in tono mortificato,

- Cosa mi importa? Tra noi non c'è niente, perché dovrei stare male? D'altronde noi non stiamo insieme, non siamo mai usciti e non ci piacciamo, non credi? Sei il migliore amico di mio fratello, saremo sempre solo amici.- dico in tono pacato e sento le mie gambe tremare, Alex rimane a guardarmi, inerme, con quei maledetti occhi azzurri che mi avevano preso in giro fino a qualche minuto fa,

- Ciao Alex, divertiti e non disturbarti a scrivermi- dico prima di voltarmi e salire su un taxi, i miei occhi vogliono soffocare nelle lacrime, ma mi sforzo di non cedere, non merita che io pianga per lui.

Spazio d'autrice:

Che cosa pensate di Alex dopo questo capitolo?

Mi sono divertita molto a scriverlo, spero di essere stata in grado di trasmettervi i sentimenti di Vicky.

Scrivetemi in privato se volete che legga la vostra storia, grazie❤️

Un bellissimo errore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora