Capitolo 21

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Piccoli baci sulle mie guance, così voglio svegliarmi ogni mattina.

- Svegliati- mi sussurra dolcemente Alex, mentre mi poggia le mani sui fianchi, apro gli occhi piano combattuta se continuare a dormire o alzarmi per stare con Alex, ma il mio istinto decide per me e sfoggio il mio più bel sorriso,

- Sei davvero bella- dice mentre mi volto nella sua direzione, io rimango in silenzio e non riesco a smettere di sorridere, non penso davvero di essere bella, ma lui mi ci fa sentire,

- Arrivo- dico e mi alzo velocemente, ho una voglia matta di baciarlo, ma non siamo in un film dove ho l'alito fresco anche di mattina, prendo uno spazzolino nuovo nel cassetto sotto il lavandino e mi lavo i denti più veloce che posso, torno in camera da letto e vedo Alex sgranare gli occhi mentre mi dirigo velocemente verso di lui e lo bacio, tra le nostre bocche si miscela il gusto della menta del dentifricio e di caffè, che anche se non mi piace nella bocca di Alex ha un sapore piacevole, allontano il viso dal suo e gli sorrido,

- Hai già fatto colazione?- chiedo raggiante,

- No, ho solo bevuto del caffè, stare sveglio a litigare con te mi ha stancato- spiega spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio,

- Posso fare le Crêpes?- domando entusiasta della mia idea,

- A patto che ti lasci aiutare, non voglio che la mia cucina vada a fuoco- scherza e io gli do uno schiaffetto sulla nuca per rimproverarlo scherzosamente,

- Va bene- acconsento facendogli la linguaccia, entrambi ci posizioniamo ai fornelli,

- Prendo la farina, le uova e lo zucchero- annuncia Alex aprendo uno scompartimento,

- Io metto un po' di musica- dico individuando un bellissimo stereo su uno scaffale, così lo accendo e comincio a fare avanti e indietro fra le stazioni radio, quando ad un tratto sento una canzone famigliare:
I threw your shit into a bag and pushed it down the stairs
I crashed my car into the bridge
I don't care, I love it, I don't care...

Alex comincia a scuotere la testa, sa bene cosa sto per chiedergli, alzo il volume,

- Te la ricordi? Era l'estate del 2012! L'abbiamo ballata sulla spiaggia alle 4 del mattino! Io ero ancora una bambinetta- gli ricordo avvicinandomi a lui e porgendogli una mano,

- Vic...- cerca di dissuadermi, ma comincio a muovermi a tempo con la canzone, è davvero liberatorio,

- Non vorrai stare lì impalato come un carciofo, vero?- lo stuzzico cominciando a scuotere anche i capelli,

- Sembri una pazza Vic- ammette sorridendo,

- Ma lo sono Alex, dovresti saperlo! Anche tu lo sei sotto sotto, dai balla!- lo incoraggio e un secondo dopo stiamo cantando a squarcia gola e muovendoci come in preda alle convulsioni, quando la canzone termina entrambi abbiamo il fiatone e ci sdraiamo a terra,

- Ti è piaciuta la mia personalissima ginnastica mattutina?- domando ridendo ancora a terra,

- Ovvio- conferma unendosi alla mia risata,

- Ora ho davvero fame- confesso alzandomi e preparando le Crêpes,

- Vic, lo sai che tra pochi giorni è il tuo compleanno?- domanda tirando fuori la lingua,

- Non me lo ricordare- dico fredda, ho sempre odiato festeggiare il giorno del mio compleanno, perché oltre ad essere il giorno in cui sono nata, è anche quello in cui mio padre se n'è andato, non vedo cosa ci sia da festeggiare,

- Ah, è vero, non hai ancora 16 anni, nanerottola, sai cosa significa?- chiede giocherellando con una forchetta,

- Che sei un pedofilo?- ribatto scherzosamente,

- Anche quello, ma no, vuol dire che ti dovrò fare un regalo indimenticabile- spiega raggiante,

- No no no. Odio quando le persone mi fanno regali e lo sai bene!- gli ricordo agitando le mani in aria,

- Lo so, è per quello che lo faccio- spiega serio, scuoto la testa rassegnata e metto la prima Crêpes sul fuoco,

- Pensiamo a oggi, tra qualche ora devo andare a casa, mia madre sa che sono qui ma...- mi interrompe,

- Tua madre sa che ti trovi qui? Anche Ricky?- chiede in preda alla preoccupazione,

- No, lui no, in verità non volevo dirlo nemmeno a mia madre, ma sembra che mi legga nel pensiero- spiego cercando di sembrare il più tranquilla possibile, è evidente che Alex ha paura di dire tutto a mio fratello e a dirla tutta anche io,

- Menomale, comunque ti spiace se faccio una telefonata?- domanda dolcemente dandomi un bacio sulla guancia,

-Si, ma mica devi chiedermi il permesso, è casa tua- gli ricordo e lui soffoca una risata, lo guardo andare in camera da letto mentre continuo a cuocere l'impasto.

Un quarto d'ora dopo Alex non è ancora tornato e le Crêpes sono già farcite di nutella e pronte sul tavolo per essere mangiate,

————-> CHIAMATA DA FRATELLONE

Leggo sul display del mio cellulare, ho il cuore in gola,

- Pronto?- chiedo piano con voce tremante, non sono capace a mentire a mio fratello,

- Ciao nana- mi saluta con una certa preoccupazione nella voce, mentre lo sento indaffarato con qualcos'altro,

- Che hai?- chiedo immediatamente, c'è sicuramente qualcosa che non va,

- Nulla, tu stai bene? Sei al sicuro?- mi domanda ancora più in ansia,

- Si, ma che cosa succede?!-  mi sto preoccupando davvero molto,

- Nulla, ora vai da Alex,l'ho già avvertito, mamma sta bene, non preoccupati, devo andare- dice velocemente e riattacca la telefonata, rimango ferma per qualche attimo, in un attimo il mio cuore si è riempito di angoscia,

- Alex!- grido un secondo dopo,

- Vic!- mi risponde correndo verso di me,

- S-sai cos'è successo a m- mio fratello?- balbetto confusa,

- Si, ma mi ha chiesto di non dirti nulla, non vuole che tu ti metta nei guai- abbassa lo sguardo,

- Merda! Come fai a dirmi questo? È mio fratello porca puttana!- impreco animatamente, quando mi viene l'ansia dico parolacce a raffica, ma non mi importa in questo momento,

- Senti, calmati, è tutto apposto, si sta sistemando tutto, devi stare qui, al sicuro, ti prego dammi retta, non voglio che ti succeda niente!- mi supplica rimanendo immobile davanti a me,

- Alex, stai pretendendo troppo! Non posso ignorare il fatto che mio fratello stia affrontando qualcosa di pericoloso da solo!- urlo in preda alla rabbia,

- Tuo fratello sta bene, sei tu che sei in pericolo- mi informa visibilmente preoccupato, ho sentito bene?

- Cosa c'entro io?- chiedo confusa afferrando un lembo della maglietta di Alex,

- Ferma- mi intima serio, ma io comincio a prenderlo a pugni sul petto, voglio sapere, ma con mia sorpresa mi fa avvicinare e mi abbraccia forte per impedire ogni mio movimento,

- Fidati di me, andrà tutto bene- mi sussurra baciandomi il capo e rimaniamo così.

Spazio d'autrice:

Ecco a voi un po' di azione!
Pubblicherò presto il nuovo capitolo! Seguitemi e lasciate qualche commento o qualche stellina!

Vi lovvo, ciauuu!

nuovitalenti

Un bellissimo errore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora