Capitolo 46

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Avete presente quei momenti in cui vi sembra di aver dimenticato di respirare? Questo è uno di quelli.

Qualcuno bussa. È il momento.

- Salve, sono qui per accompagnarla- mi informa un uomo in divisa da autista, mi aspettavo di trovare Alex,

- Oh si, ma posso sapere dove mi porta?- chiedo gentilmente, l'uomo mi guarda e sorride,

- Signorina, questo non rientra nelle mie mansioni- dice e mi porge la mano, entriamo in ascensore e il mio cuore è intento a scoppiare, l'agitazione sta aumentando sempre più, non sono abituata a tutte queste attenzioni.

- Salga in macchina- mi ordina l'uomo aprendo la porta di una magnifica limousine nera, ma che cosa ha preparato per me Alex? Sto sognando?

- Si, grazie- acconsento entrando delicatamente nel veicolo, qui dentro c'è odore di vaniglia e non so se sia un caso dato che è la mia fragranza preferita, dopo il profumo di Alex.

Il viaggio sembra durare giorni interi, questa auto è enorme, ci sono sedili foderati di pelli pregiate e per fino una macchina per caffè, ma non tocco nulla per paura di combinare qualche disastro, come al mio solito. Sobbalzo ogni volta che ci fermiamo a un semaforo, anche se evito di chiedere se siamo giunti a destinazione.

La macchina si ferma, passano un paio di minuti e l'autista spalanca la portiera aprendo la visuale su un grande castello agghindato a festa, posso intravedere la magnifica entrata e grandi sciami di persone ,vestite di tutto punto, affluire al suo interno,

- Cos'è tutto questo?- domando guardandomi intorno,

- Il gran Galà dell'anno- annuncia a gran voce spalancando le braccia, ma what? Perfetto, adesso che ho appena avuto un infarto potete uscire fuori e gridarmi che sono in qualche strano show televisivo di scherzi,

- Ecco a lei- mi porge una lettera chiusa con un elegante sigillo di cera dorata, lo guardo aggrottando le sopracciglia,

-Cos'è?- chiedo,

- Il suo invito, non si entra ad un evento del genere senza invito- mi informa come se fosse scontato, gli sorriso nervosamente e mi avvio verso la scalinata principale, ormai non c'è più nessuno qui davanti, si trovano tutti all'interno dell'imponente struttura, mi fermo dopo aver fatto solo tre scalini e mi guardo intorno, vorrei sapere dove si trova Alex, vorrei che fosse qui, così che possa sclerare e sfogare le mie frustrazioni su di lui, vorrei sentire la sua voce rassicurante, ma non si vede nessuna traccia di quell'idiota che mi sta tenendo sulle spine.

Mi sento cenerentola sperduta in un castello che non è casa sua, sto salendo questi enormi scalini e le guardie all'ingresso mi guardano come se fossi carne da macello, giungo al loro "cospetto",

- Salve, avete il vostro invito?- chiede gentilmente il signore con i capelli bianchi e lo smoking grigio scuro, mi guardo intorno in cerca di qualcun altro, ma ha bevuto e ci vede doppio?

- Signorina, sto parlando con voi...- mi informa inarcando un sopracciglio, perfetto... una meravigliosa brutta figura prima di entrare, non mi smentisco mai... rimango a fissare l'uomo con aria spaesata,

- Se non avete l'invito non potete entrare- mi informa e gli porgo la lettera, lui la apre e rimane sorpreso,

- Oh, Signorina Thomson! È un vero piacere conoscervi! Alex mi ha parlato molto di voi!- mi informa agitando le braccia nervosamente, ma cosa vuol dire? Con chi ho il piacere di parlare?

- Scusi, ma lei chi è?- domando accennando un sorriso cordiale,

- Sono il tutore del signorino Blair, scusate la mia insistenza di poco fa, entrare pure, le danze stanno per iniziare, voi siete in ritardo!- annuncia e spalanca le porte per permettermi di entrare, lo ringrazio a bassa voce ed entro, il corridoio è spazioso e luminoso, sui muri sono appesi quadri meravigliosi raffiguranti donne e uomini d'epoca medievale o almeno credo, i colori più presenti sono l'oro e il bianco dei busti in marmo di personaggi della storia, cammino lentamente ammirando il luogo in cui ho l'onore di passeggiare.

Giungo al fondo, c'è un unico portone ornato di decorazioni anch'esse dorate, busso, ma nessuno mi apre, così spingo la porta ed entro.

Cala il silenzio, tutti si voltano a guardarmi, sono in cima a una scala di marmo e sotto di me ci sono centinaia di persone che indossano vestiti elegantissimi, sono davvero imbarazzata, ho sempre odiato che mi guardassero, combino sempre uno dei miei casini e cado in posizioni improponibili, inoltre pensavo che "l'entrata trionfale" esistesse solo nei film, dove entri in una stanza e tutti ti guardano, ma tu cammini con disinvoltura, ok. Mi sto facendo troppi film mentali.

Mi mischio tra la folla, ma continuo a sentire gli occhi degli altri addosso,

- Sei bellissima- sento sussurrare qualcuno a contatto con il mio collo, un brivido mi attraversa la colonna vertebrale, riconosco il suo profumo,

- Dove sei stato?- chiedo voltandomi nella sua direzione, indossa uno smoking nero, molto classico, ma è bellissimo,

- Ad aspettarti- dice e mi stringe a sé, i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza, quando qualcuno impugna il microfono e comincia a parlare,

- Buonasera a tutti! Molti di voi mi conosceranno come un cinico uomo d'affari, ma sta sera, voglio proporre un Brindisi al mio nipotino, sta sera qui presente, Alex!- annunci l'uomo sollevando la coppa di champagne che sostiene fra le dita,

- È tuo nonno?- chiedo senza pensarci,

- Si, è lui che organizza ogni anno tutto questo- mi informa in modo calmo mantenendo lo sguardo su suo nonno,

- E ora possiamo dare inizio alle danze!- annuncia e l'orchestra comincia a suonare un valzer lento.

Spazio d'autrice:

Sto morendo di sonno! Ecco a voi una nuova parte della storia!

Pubblicherò al più presto!

Good night! Vi lovvo!

Un voto e un commento sarebbero molto graditi❤️

Un bellissimo errore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora