1-Io ti osservo

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Com'è bella: ha dei lunghi capelli biondi simili all'oro più puro, degli occhi dello stesso colore dell' oceano e una pelle simile alla porcellana.
La vorrei tanto nella mia collezione!
Come sono belli i suoi movimenti, così spontanea eppure così perfetta.
Oh buona Cielo donamela, te ne prego!
Forse me ne innamorai, questo non lo so, so solo che non smisi più di pensare a lei. Vorrei giocare con i suoi capelli, annusarli, accarezzarle la pelle, ma lei se n'è già andata via....

Sapete la mia collezione è piccola ma molto soddisfacente, mi diverto a giocare con loro, con questi piccoli cervelli che si dimenano dentro le stanze per cercare una via d'uscita.

Ops...ma che sgarbato non mi sono presentato, piacere sono l'Osservatore, il mio nome non lo saprete mai, per voi sarò sempre l'Osservatore.
Il mio lavoro è quello di osservare come sicuramente avrete intuito, però non mi limito ad osservare, molte volte il soggetto della mia osservazione diventa di mia proprietà. Se vi state chiedendo come semplicemente la prendo e la porto via con me, se invece volete sapere come faccio con le singole persone continuate la storia. Nella vita oltre ad osservare, studio, ho molti hobby ma non si parla di me in questa storia, bensì di una società persa, di una gioventù persa, di un mondo che va a rotoli ed ecco io osservo questo. Fa tanto male vedere che il mondo attorno a te fa schifo e che tu ti senta fuori luogo per quello che accade, quindi ho deciso di osservarlo e successivamente se necessario catturarlo e far capire alle singole persone dove sbagliano.
Lo capisco, sembra difficile da comprendere, ma se vi inoltrate nella storia capirete cosa intendo dire.
Vi auguro buona lettura....

Io, che in questa storia mi chiamerò Osservatore ho venti anni e frequento il primo anno di università indirizzo di psicologia. Precedentemente ho frequentato il liceo delle scienze umane, questa scuola mi ha dato una conoscenza basilare su come osservare le persone, utile per trovare i loro punti deboli, le loro insicurezze, osservando i movimenti, le espressioni facciali, il modo in cui parlando. Inoltre ho approfondito alcuni aspetti degli studi che io chiamo "studi personali" perché mi servono a capire meglio le persone ed i loro movimenti, sono studi di cui non ho mai parlato a nessuno, perché sono appunto personali. Se tutti sapessero osservare le persone come faccio io non ci sarebbe divertimento. Alcune persone però riescono a farlo ma sono molto poche quelle che si soffermano sui particolari. Vi faccio un esempio: chi si tocca continuamente i capelli è una persona molto insicura e paurosa, inoltre molto spesso è un gesto che fa una persona quando è ansiosa. Fatta questa premessa torniamo alla storia...

...lei si toccava continuamente i capelli, naturalmente sto parlando della ragazza che vi ho descritto prima. Se vi interessa saperlo questa ragazza fa parte del mio corso universitario e con lei parlo molto poco, però la osservo molto, ho notato che è molto riservata però se conquisti la sua fiducia si apre, è una persona che tende a fidarsi degli altri, inoltre mi dà l'impressione di una persona romantica ed è lì che l'ho colpita.

<< Hey, come ti trovi al corso di psicologia?>> gli dissi.
Prima di rispondere guardò chi fossi:<< Molto bene>> rispose lei.
La guardai un minuto e poi osservai l'enorme giardino dove mi trovavo prima di entrare all'interno del plesso e svolgere la giornata scolastica. La guardai di nuovo:<< Sai per caso dove si può pranzare qua vicino?>>
Sollevò lo sguardo dal libro che teneva tra le mani e rispose:<< Di sotto c'è la mensa, oppure fuori in qualche bar o ristorante, tutto dipende dai soldi che vuoi spendere>>
Non ero un amante delle mense con quei cibi precotti è quella folla assurda allora cercai di trovare un luogo alternativo:<< Dove si trova il bar?>>
<< Qua vicino, se vuoi ti accompagno>>
Ottimo pensai:<< Va bene, allora ci vediamo in classe visto che frequentiamo lo stesso corso>>
<<A dopo>> la lasciai seduta sulla panchina ed entrai dentro il plesso.
Senza fatica mi conquistai un appuntamento con lei, presto sarà mia!

Svolgemmo entrambe le nostre ore scolastiche e poi ci incontrammo fuori l'aula. Ci dirigemmo verso un bar dove facevano anche pranzi e ci sedemmo.
<< Aspetta, ti faccio accomodare>> dissi con gentilezza.
Lei mi sorride e rispose:<< Che galantuomo, mi sorprendi>>.
La guardai negli occhi:<< Sai, io non sono come tutti gli altri, ci tengo alla galanteria e alle buone maniere>>.
<< L'ho notato>>.
Era la prima volta che la vedevo imbarazzata, ho colpito nel segno: pensai.
<< Cosa vorresti mangiare?> chiesi per spezzare il ghiaccio.
Guardò il menù:<< Prendo un piatto di spaghetti alla bolognese e tu?>>
<< Anch'io, così proviamo la stessa cosa>>. Sapevo già che si chiamasse Alessandra ma di qualcosa dovevamo pur parlare, allora presi l'iniziativa.
<< Tu sei Alessandra giusto?>>
Mi guardò un po' sorpresa:<< Sì, hai un ottima memoria, ci vediamo da poco e già hai memorizzato il mio nome>>
<< Non solo il tuo, mi piace chiamare sin da subito le persone con il proprio nome, quindi li memorizzo in fretta> non potevo certo dirgli che la stalkeravo da un po', però non ho detto una bugia i nomi li memorizzo subito, ma con il suo ho fatto in un batter d'occhio
<< Tu invece sei Matteo giusto?>>
<< Sì>> risposi con un cenno di capo.
Passò qualche minuto e poi chiese:<< Quanti anni hai?>>.
<< Venti, tu?>>
<< Anch'io venti>> seguì un momento di silenzio.
Non sapevo cosa chiederle allora iniziai a parlare della scuola, anche perché mi interessavano varie persone all'interno del plesso:<< Con chi ti trovi meglio dentro
l'aula?>> sperai mi parlasse delle persone che avevo già adocchiato, cosa che infatti fece.
Pensò alcuni secondi:<< Beh, c'è la mia migliore amica che frequenta il mio stesso corso, forse l'hai già vista, si chiama Marta è sempre accanto a me>>, finsi di non conoscerla, ma già avevo occhiato anche lei. Erano troppo diverse: lei insicura e la sua amica troppo sicura di se e poi molto invidiosa. Secondo me anche la sua amica in realtà era molto insicura solo che lo nascondeva, si capiva da vari movimenti o dal suo modo di parlare, mi interessava molto anche quella ragazza di cui mi stava parlando. Ero assorto nei miei pensieri quando aggiunse:<< Poi c'è Giada ma con lei non siamo tanto amiche sta con noi, la conosciamo dalle superiori, tutte e tre eravamo nella stessa classe>>
<< Capito, non mi ricordo delle tue amiche, le vedrò a scuola presumo>> chiusi lì la discussione mi interessavano, ma adesso stavo partendo dalla più facile, la più indifesa.

Mangiammo il nostro pranzo, quando andai a pagare il conto lei mi fermò:<< Il mio lo pago io>>
<< Troppo tardi, il cameriere ha già preso i soldi, deve solo darmi il resto>> risposi io, lei presa alla sprovvista disse:<< Allora ti restituisco i soldi>>
<< Scordatelo> risposi secco.
Presi il resto e ci dirigemmo fuori, vicino al bar c'era un piccolo fioraio e io presi la palla al balzo, dovevo accertarmi che lei fosse romantica e timida, così decisi di regalarle una rosa:<< Tieni è per te, per ringraziati della compagnia, senza di te oggi avrei passato l'ora di pranzo da solo>> quando le diedi la rosa lei arrossì, come temevo è timida e gli piacciono queste cose. Sapete da cosa lo capì, dilatò le pupille chiaro sintomo che qualcosa ti sia piaciuto. Il mio gesto la colpì ma per non farle capire il mio analizzare il suo comportamento e i suoi movimenti decisi di sorvolare:<< È tardi, tra poco iniziano le ore pomeridiane di studio>>
<< Giusto, andiamo>>.
Ci dirigemmo dentro il plesso, una volta dentro ci separammo, io dovevo andare a prendere i libri che tenevo in libreria e lei doveva cercare una sua vecchia amica che frequentava un altro corso.

Per i prossimi giorni so cosa fare: mirerò sul suo essere romantica, inoltre cercherò di conquistare la sua fiducia. Mi interessa molto averla tutta per me, a dire il vero mi interessano anche le sue amiche, ma momentaneamente mi concentrerò su di lei.

Osservatore: Cari lettori ci tenevo a precisare che dicendo "mi interessano le sue amiche" o "mi piacciono tutte e vorrei averle mie", non significa che voglio avere tante relazioni contemporaneamente bensì averle di mia proprietà nel vero senso della parola, magari chiuse in una stanza a giocare con me. Non pensate che io voglia abusare di loro o divertirmi per puro piacere, voglio solo giocare con loro e con i loro cervellini. Se è difficile da capire vi faccio un esempio: avete mai visto Saw l'Enigmista? Ecco proprio come fa lui, loro devono giocare con me e se necessario rischiare la vita per cambiare la loro situazione attuale di essere umano inutile, senza senso, che non apprezza pienamente il dono della vita e la spreca come se fosse cosa da poco.

~Zona Autrice~
Cari lettori, il mio vero nome è Simona, è il mio primo libro che scrivo, spero vi piaccia, scusate gli errori grammaticali o eventuali verbi/concetti sbagliati, è un thriller/horror a seconda dei punti di vista, inoltre ci tenevo a precisare che il riferimento a saw l'enigmista è fatto di proposito appunto perché mi ispiro molto alla sua filosofia di vita ed al suo modo di trattare le persone.
Buona lettura e grazie 🧡

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