11-Nuove conoscenze

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Lezione di scienze umane abbastanza interessante, finalmente affrontammo Freud e la divisione delle due topiche: la prima si divide conscio, inconscio e preconscio; la seconda in io, es o id e super-io. Nell'es o id vanno a finire i traumi, che poi si manifestano nell'inconscio che traspare maggiormente nei sogni. Mentre studiavo la lezione, la collegavo ad Alessandra, sicuramente sognerà qualcosa ma l'ipnosi è una buona cura, speriamo solo che duri, con alcuni soggetti sparisce l'effetto.
Finita la lezione andai in biblioteca per prendere i libri e mi raggiunse Alessandra, mi faceva piacere vederla.
Si avvicinò a ma s mi disse:<< Ciao, come
stai?>>.
<< Bene, tu?>> dentro di me speravo mi rispondesse positivamente.
<< Bene, ti va di uscire sta sera?>>.
<< Certo, dove andiamo?>>.
Si fermò un attimo un attimo a riflettere prima di rispondermi:<< Non so, fammi pensare, ti invio la posizione sul telefono?>>.
<< Sì, va bene>>
Già gli hanno ricomprato il telefono? Comunque capisco i genitori sicuramente lo fanno per tenerla sott'occhio.
La guardai ancora un po', era abbastanza serena, volevo chiedere altro ma non potevo pressare con domande ambigue, così lasciai perdere.
<< Allora a sta sera>>.
<< Sì, ciao>> mi salutò e andò via. La guardai allontanarsi, sembrava abbastanza felice.

Quella stessa giornata avevo il rientro di filosofia, evidentemente era la giornata degli incontri, visto che all'uscita incontrai Paolo.
Volevo tanto parlare con lui ma non sapevo come, mi sedetti nel giardino dell'università e mi misi a ripassare la lezione, quando improvvisamente qualcuno si sedette accanto a me, era proprio Paolo. È veramente la giornata degli incontri pensai tra me.
Osservava il mio libro e io osservavo lui, strano ma vero. Era irrequieto, si passava continuamente le mani sulla faccia, sulle gambe, poi incrociava le braccia, dopo le distendeva, stessa cosa con le gambe. Diciamo che era abbastanza nervoso, stava trasmettendo il nervoso anche a me, io odio profondamente le persone nervose, nonostante questo stetti fermo e zitto. Iniziai a leggere la lezione e lui continuava a muoversi tutto il tempo, poi si iniziò a mangiare le unghie, riuscì a trasmettermi l'ansia, allora infastidito dissi:<< Tutto apposto? Mi sembri nervoso va tutto bene?>> e lui preso alla sprovvista mi disse:<< Scusami, non era mia intenzione, è solo che tra poco c'è lezione di filosofia, mi mette tanta ansia sapere che c'è lezione e che la professoressa possa fare domande, come ha fatto capire la scorsa volta>> mi dispiaceva tanto che fosse vittima di sua madre, però non potevo ancora giudicare lo conoscevo troppo poco, allora decisi di proporgli:<< Se vuoi possiamo ripassare adesso?>>, << No, non riuscirei a fare tutto adesso>> aveva ragione, lui stesso aggiunse:<< Sei bravo?>>, non sapevo cosa rispondere:<< diciamo di sì, non saprei>> non so perché ma come per sfidarmi mi chiese:<< Vediamo, spiegami come nasce la filosofia>> feci mente locale e poi risposi:
<< La filosofia nasce nel 600 a.C. ad Atene in Grecia. La sua nascita fu possibile grazie al nuovo regime politico basato sulla democrazia, la nascita di quest'ultima permise una mentalità più aperta e più libertà di pensiero, inoltre non si credeva più ai miti con fondamenta religiose o divine, quindi si cercano le rispose in questa nuova corrente che appunto si chiama filosofia e significa amore per il sapere. Le prime risposte si cercano nella natura infatti i primi filosofi si chiamiamo filosofi della natura e individuano l'archè...>>, << Ok, basta, sei bravissimo, hai un linguaggio scorrevole e hai le idee chiare almeno fino ad ora. Ti posso chiedere un favore?>> ci conoscevamo da pochi minuti e già voleva qualcosa da me:<< Sì, se posso, dimmi>> esitò un minuto e poi mi disse:<< Quasi mi vergogno, pur essendo all'università credo di aver bisogno di qualcuno che mi aiuta nello studio, potresti farmi qualche lezione, studiamo insieme, quando vuoi tu, se vuoi ti pago>> mi fece quasi pena, dentro di me avevo voglia di aiutarlo per via di sua madre, io sapevo minimamente ciò che passava lui quindi di istinto risposi:<< Sì, dammi il tuo numero, appena possibile ci mettiamo d'accordo>> mi diede il suo numero e poi mi disse che doveva andare via.
Andai a mangiare e poi feci la lezione pomeridiana di filosofia, come la scorsa volta si parlò dell'evoluzione della filosofia, questa volta però aggiungendo i nomi degli autori che avremmo fatto.
Una volta finita la lezione me ne andai.

Arrivato a casa, ebbi il tempo di mangiare e mi arrivò un messaggio sul telefono: ti aspetto al posto che ti ho inviato, è una gelateria, ti farò conoscere anche alcuni amici miei. Era Alessandra.
Mi preparai, misi un jeans blu e una camicia a maniche corte nera, poi andai verso il posto.

Lei era già lì, scesi e la salutai:<< Ciao>>.
<< Ciao, sono felice che tu sia venuto>>.
Ci scambiammo un sorriso e dopo chiesi:<<allora questi amici chi sono?>
<< Devono arrivare, nel frattempo ti va di fare un giro al lungo mare?>>.
<< Certamente>>.
Ci dirigemmo verso il lungo mare, era veramente un bel posto, poi ci sedemmo su una panchina e iniziammo a parlare un po', inizio lei:<< Tra gli amici ci sarà anche Marta, non l'hai con lei per la scorsa volta vero?>>.
<< Assolutamente no, perché dovrei?>>.
<< Beh, è stata un po' sgarbata>>.
<< Fa niente>>.
<< Ma tu sei sempre così buono e timido?>>.
Che domanda strana, avrei voluto rispondere sinceramente e dire che non sempre ero buono, se avesse saputo che l'uccisore del suo fidanzato e la persona che la catturò ero io sicuramente non mi avrebbe più parlato, la vera buona era lei.
Scacciai i pensieri e risposi:<< La maggior parte delle volte si, diciamo che la timidezza con il tempo scompare, invece sono sempre buono tranne con chi ferisce la mia fiducia e chi mi vuole usare>>.
<< Capito, fai bene>>.
Dopo alcuni minuti di silenzio chiesi:<< Cosa hai fatto in questi giorni?>>.
<< Niente di che, fammi indovinare hai visto il telegiornale e la mia notizia vero?>>.
<< Come hai fatto a capirlo?>>.
<< L'hanno visto tutti, anzi sei l'unico a non aver chiesto e questo mi fa piacere, non è bello parlarne>>.
<< Ci credo, sicuramente hai passato una brutta avventura>>.
<< Non tanto, diciamo che la cosa più brutta è la morte del mio ex, a me non è stato fatto niente, anzi sono stata aiutata per superare il trauma, ma non voglio parlarne>>.
<< Certo certo, tranquilla non voglio sapere nulla>> nel sentire che la mia cura l'ha aiutata provai gioia, adesso ne avevo la certezza.
Gli arrivò un messaggio sul telefono:<< Sono arrivati i miei amici, andiamo>>.
Ritornammo davanti la gelateria, oltre Marta c'erano altre persone.
Fu Alessandra a presentarmeli:<< Permettimi di presentati: Marta già la conosci; Carla la fidanzata di Marta; Giada anch'essa viene nella nostra Università ma frequentata il corso di Scienze della comunicazione; lui è Dario, un amico di Giada>>.
<< Piacere a tutti, sono Matteo>>.
Marta rivolgendosi verso Alessandra disse:
<< Era lui che dovevi portare, mi sembrava chi era?>>.
Infastidita Alessandra rispose:<< Finiscila, sai essere antipatica>>.
<< Già>> dopo aver risposto con sarcasmo, si andò a sedere al tavolino, poco dopo ci sedemmo tutti, ordinammo i gelati e continuammo a parlare.
Improvvisamente Marta ebbe la bella idea di chiedere ad Alessandra:<< Alessandra per caso hai ricevuto altre lettere?>> sapevo benissimo che quella battuta si riferiva a me, lasciai stare e non risposi.
<< No, però mi sarebbe piaciuto, al giorno d'oggi chi scrive lettere?>>.
Dario intrufolandosi nella discussione diede un suo parere:<< un cretino, una persona antica>
Marta rivolgendosi verso di me chiese:
<< Matteo cosa ne pensi?>>.
Risposi un po' con tono di scherno:<< Che scrivere una lettera non è facile, c'è che può e chi no>>.
<< Condivido pienamente>> rispose Alessandra.
La mia risposta era quasi una provocazione, per carità lei sapeva parlare e scrivere, ma anche lei sbagliava, con la battuta ci tenevo a puntualizzare che nessuno sa fare tutto e che alcune cose anche a lei non verranno mai, in poche parole la presi per stupida.
La serata continuò, naturalmente osservai tutti i loro movimenti, il loro modo di parlare e di fare.
Marta, oltre ad essere un po' maleducata, trattava anche male la sua fidanzata, la teneva sotto controllo; Giada è figlia di papà, stessa cosa Dario, si atteggiano con aria di superiorità solo perché hanno qualche banconota in più, inoltre sono due capre, non sanno né parlare né comportarsi con gli altri; Carla non ho avuto modo di conoscerla tanto, ma da quello che ho capito è una sciocca che si fa comandare da quella Marta; per quanto riguarda Alessandra lei ha già superato la sua prova e devo dire che sta benissimo. Un punto per me.

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