37-Avere due allievi

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La mamma di Paolo decise di recuperare una lezione persa e il giorno dopo ebbi di nuovo lezione di filosofia. La lezione fu sempre su Parmenide e servì per completarlo. Quando finimmo era ancora presto, quindi decisi di andare a fare colazione fuori con Paolo:
<< Andiamo al bar di fiducia e facciamo una bella colazione, sta mattina non ho mangiato>>.
<< Io ho bevuto solo il latte>>.
<< Bravo bimbo>> feci un sorriso beffardo e Paolo che capì la mia presa in giro rispose:
<< Stronzo!>> lo guardai e dopo mi misi a ridere di gusto, anche lui si mise a ridere.
<< Pago io>> disse appena scendemmo dalla macchina, lo lasciai fare, altrimenti mi avrebbe torturato:<< Cosa vuoi?>> chiese davanti al bancone.
<< Cornetto e latte macchiato>> mi andai a sedere e subito dopo mi raggiunse.
<< Li stanno portando>> mi sedetti al mio solito posto, vicino la finestra e guardando fuori mi misi a pensare:<< A cosa pensi?>>.
<< Al prossimo gioco>>.
<< Non avevi detto che doveva passare un po' di tempo?>>.
<< Sì, ma a breve ti spiego chi è, così ti prepari, ho in mente un gioco particolare>>.
<< Ovvero>>.
<< Vedrai. Ho un aggeggio che prelevai tempo fa e adesso mi tornerà utile>>.
<< Ok, sai che ti dico? Che non vedo l'ora>>. arrivò la colazione e la mangiammo subito.
<< Oggi studiamo Parmenide, posso far venire Alessandra voleva sentire un po' di filosofia, ti va?>>.
<< Oh sì>> anche a Paolo andava a genio la presenza di Alessandra oramai faceva parte della nostra vita. Le inviai un messaggio e l'avvisai che stavo passando a prenderla.
<< L'andiamo a prendere adesso e stiamo insieme>> la sua risposta non si face attendere e disse che ci sarebbe stata.
<< Andiamo>> ci avviammo verso la sua casa, lei era già all'angolo della strada ad aspettarci.
<< Ciao carissimi>> disse una volta entrata in macchina.
<< Ciao, allora sei qua per la filosofia che volevi sentire ieri, all'occasione mangiamo insieme>>.
<< Ottimo>> guardai Paolo che non disse una parola, dopo però rivolgendosi verso di me disse:<< Dove andiamo?>>.
<< Al centro commerciale, guardiamo qualche negozio e dopo mangiamo lì dentro, c'è il Burger King>>.
<< Vedo che tu mangi sempre salutare!>> disse la voce femminile seduta nei sedili posteriori.
<< Lo so>> gli feci un sorriso a trentadue denti che lei vide dallo specchietto retrovisore.
<< Stupido>>.
<< Puoi dirlo forte>> aggiunse Paolo, li guardai entrambi male ma non diedero peso al gesto.
La strada fu breve e con la musica di sottofondo. Arrivati sul posto, una volta parcheggiata la macchina, scendemmo. Comprammo anche delle cose: io presi un paio di scarpe, delle matite che mi servivano per disegnare e delle cover per il telefono; Alessandra comprò delle magliette e una borsa; Paolo invece si comprò dei libri, visto che adesso aveva preso questo bel vizio di leggere.
Quando sentimmo le nostre pance disperate decidemmo di andare a mangiare.
<< Io prendo di tutto>> dissi entrato al fast food, fui seguito da Paolo che condivideva la mia idea:<< Anch'io>>.
<< Voi immagino che decidete per me, andateci piano, tanto se scelgo io mettete lo stesso lo zampino>> prendemmo tutto e ci andammo a sedere. Questa volta pagò Alessandra altrimenti anche in questo caso si sarebbe lamentata. Io non voglio fare il riccone, ma il denaro per me è spazzatura e non mi pesa usarlo per gli altri.
Purtroppo fu proprio lui a rovinare la mia famiglia.

Osservatore: Il Dio denaro, quante volte lo sentiamo nominare? Quante persone comanda? Quante persone lo adorano? Ma veramente in questo mondo un pezzo di carta è più importante: della vita, della famiglia, dell'amore. Come sta cadendo in basso l'essere umano, sta diventando così meschino. Si parla tanto di evoluzione della specie, di intelligenze superiori e dopo nell'anima fa schifo. Per me è più importante l'anima non l'esteriorità, sono più importanti i sani principi e una testa ben fatta che il fisico oppure la bellezza, perché quella passa, invece c'è una speranza che le idee restino.

Tornammo subito a casa, dovevamo studiare, inoltre c'era caldo e stare fuori era pesante.
Prendemmo i libri e ci sedemmo in cucina.
<< Accendo il condizionatore, c'è troppo caldo>> presi il telecomando e lo accesi.
<< Fai bene>>.
<< Allora, Paolo, cosa hai capito di
Parmenide?>>.
<< Non è facile, potresti spiegarmelo bene
tu?>>.
<< Prendi appunti>> aspettai che prendesse il quaderno e dopo iniziai:<< Parmenide visse tra il 550 a.C. e il 450 a.C ad Elea. Per Parmenide tutto il mondo attorno a noi può essere percepito in due modi: quello della ragione che ci porta a conoscere la verità delle cose; è quello dei sensi che ci fa conoscere un mondo sbagliato, apparentemente giusto. La filosofia di Parmenide è ontologica ovvero basata sullo studio dell'essere. A lui si deve la frase: "l'essere è e non può non essere, il non essere non è e non può non essere". Per Permenide esiste un solo essere e il non essere non esiste. Il non essere non può essere nè immaginato nè pensato, quindi non esiste. Spiega la sua tesi tramite due principi: quello di
non-contraddizione e quello di identità.
Quello di non-contraddizione: dice che una cosa nello stesso tempo non può esistere e quindi essere e nello stesso tempo non esistere e quindi non essere.
Il principio di identità: dice che ogni cosa è uguale a se stessa, ha un'identità diversa dagli altri.
Parmenide inoltre da degli attributi all'essere, è:
Ingenerato-Imperituro: non può nascere altrimenti prima non esisteva e implicherebbe il non essere; non può morire perché non esisterebbe più è implicherebbe il non essere.
Eterno: non ha né passato né futuro, perché implicherebbe il prima e il dopo, l'essere vive nel presente.
Immutabile-Immobile: perché se cambia o si sposta, implicherebbe il non essere.
Unico-Omogeneo: nessuno è uguale a un altro essere, inoltre è indifferenziato perché implicherebbe intervalli di non essere.
Finito: ovvero è compiuto, è perfetto.
Quindi se noi pensiamo che una cosa: muoia, invecchi, nasca, che ha un prima e un dopo, noi guardiamo questa cosa con i sensi e quindi la percepiamo in modo sbagliato, se guardassimo con la ragione ci renderemo conto che l'oggetto vive sempre e quindi esiste e basta, senza cambiamenti vari>>.
<< Adesso è più chiaro>>.
<< Che ricordi, sei bravo a ripetere, io sono scioccata, la so anch'io, posso ripeterla?>> si mise a ridere e noi con lei.
<< Grazie, sai la filosofia mi piace di più della psicologia>>.
<< Ti andrebbe di fare un saggio di
filosofia?>> propose Paolo.
<< Magari, così posso realizzare almeno qualcosa con i miei studi>>.
<< Chiederò a mia madre, vediamo cosa può fare>>.
<< Ok, fammi sapere>>.
<< Wow, io ti ammiro, fammi vedere quel libro che tieni>> gli passai l'enciclopedia della filosofia ad Alessandra e sfoglio qualche pagina. Nel frattempo Paolo si alzò e prese qualcosa da mangiare. Quando finimmo di fare merenda andai a lasciare Alessandra a casa sua.

Tornai a casa stanco e non vidi Paolo da nessuna parte. Andai nella sua stanza e lo sentì sotto la doccia, lo avvisai di essere tornato e anch'io mi andai a lavare. Quando finimmo entrambi uscimmo per andare a fare un giro.
<< Mc?>> chiese Paolo con un sorriso di chi sa già la risposta.
<< Certo che si>> andammo a mangiare e dopo a fare un giro sul lungo mare.
<< Allora, io aspetto te>> mi disse mentre guardava l'orizzonte del mare d'avanti a se.
<< Domani ti spiego tutto>> anch'io mi misi a guardare l'orizzonte.
Quando ci stancammo di passeggiare tornammo a casa.

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