Quando tornai a casa era l'una di notte, non avevo assolutamente voglia di dormire quindi feci qualcosa per distrarmi, scesi nello scantinato e aggiustai le stanza. Per prima cosa pulì, per non lasciare eventuali tracce di sangue o di capelli, aggiustai le telecamere e i cip e poi preparai le stanze che avrebbero accolto la prova della professoressa Luisa e di suo figlio Paolo. Per questa prova decisi di usare più di una stanza, per rendere tutto più bello. Non avendo scuola l'indomani, persi molto tempo e organizzai tutto nei minimi dettagli.
Quando tutto era pronto decisi di andare a dormire, anche se feci poche ore di dormita mi bastavano, non amo molto dormire.Osservatore: Oh cari lettori, non è noioso dormire. Per me sì, perché potrei fare tante cose invece di stare fermo.
Voi cosa ne pensate?
So che dormire è importante, ma quando hai delle belle idee da mettere in atto, da scrivere, da rappresentare è impossibile rimandare tutto al domani. Come fanno ad esempio gli scrittori, i musicisti, i pittori, non possono fermare il flusso di pensiero perché potrebbe non tornare più.La mattina seguente mi svegliati attorno alle otto del mattino, feci colazione e poi inviai un messaggio a Paolo: " oggi pomeriggio sono libero, se vuoi venire, parliamo un po' della proposta di ieri sera" la sua risposta si fece attendere, sicuramente dormiva: "puoi contarci, ci sarò", perfetto così il piano poteva andare avanti. Quella mattina decisi di rilassarmi un po' e mi misi a leggere, è da tempo che dovevo continuare a leggere Dracula di Bram Stoker, uno dei miei libri preferiti, che tra l'altro è anche un sottogenere gotico. Finito di leggere andai di sopra a posare il libro.
Essendo ancora presto mi cambia e uscì, dovevo andare a comprare un paio di cose.
Andai dalla mia cartolibreria di fiducia: una volta arrivato entrai e dissi al proprietario:
<< Ciao, cerco il libro enciclopedia della filosofia, me ne serve un'altra copia, l'avete?>> mi disse di aspettare e poi andò a cercarlo, al suo ritorno con il libro mi disse:<< Che te ne fai di quest'altra copia?>>, << Devo regalarlo alla stessa persona della scorsa volta, sono libri utili per studiare filosofia>>, mi sorrise e disse:<< Capito, per me un libro è sempre un bel regalo>>, << Concordo pienamente>> pagai e andai via. Dopo passai da un negozio di musica, dovevo prendere un libro con degli spartiti specifici. Una volta finito andai a casa a mangiare e poi aspettai Paolo guardando un po' di televisione .
Driiinn: andai ad aprire.
<< Ciao, ti ho portato una cosa>> disse gioioso.
<< Ciao, non dovevi>>.
<< Sì, invece, mi hai aiutato il minimo che possa fare è farti qualcosa. Ti ho portato un dolce, spero possa piacerti, è una torta gelato, ti consiglio di metterla in freezer>>.
<< Sì, dammela, comunque grazie, la mangeremo tra un po'>> dissi prima di andare in cucina.
<< Ok, mi va bene>> lo sentì urlare dal salotto.
Tornai in salotto:<< Allora, oggi non si studia, oggi passiamo un pomeriggio insieme e per prima cosa vieni con me>> mi seguì fino al piano di sopra, entrati nello studio presi il libro che si trovava sulla scrivania.
<< Tieni, è l'enciclopedia di filosofia che abbiamo usato fino ad ora, diciamo che questo libro è un riassunto di tutte le filosofie degli autori ed è veramente utile, tra l'altro quando tua madre ieri mi ha detto che lo usava anche lei, ho pensato di regalartelo, così potrai studiarci e farci tutto quello che vuoi>>.
<< Grazie, non dovevi, adesso devo farti un altro regalo perché tu ne hai fatti due>> disse mentre sfogliava il libro.
<< Ma non significa niente, mi fa piacere poterti regalare questi libri, quindi non ci pensare proprio>>.
<< La prossima volta che ci vediamo ti porto il tuo, scusami se l'ho tenuto più del dovuto, ma mi è servito>>.
<< Oh tranquillo, nessun problema>>.
Si assentò un attimo, poi quando stava per dirmi qualcosa si bloccò.
<< Che c'è?>> domandai io un po' incuriosito ma anche preoccupato.
<< No... niente>>.
<< Adesso lo dici, su>> insistetti.
<< Pensavo: hai qualche libro da
consigliarmi?>>.
<< Questo era? mi sembrava cos'era>>.
<< Antipatico>> mi fece la linguaccia, io lo guardai scioccato.
<< Sei un bambino, per te il libro buono sarebbe le favole della nonna>>.
<< Non perdere tempo, che libro mi
consigli?>>.
<< L'antipatico sei tu, vieni>> lo portai nell'altra stanza a vedere i libri.
<< Che genere ti piace?>>.
<< Non so, leggo di tutto>>.
<< Anch'io leggo di tutto, ma un genere che preferisco l'ho>>.
<< Buh, fammi vedere qualcosa e dimmi il genere>>.
<< Allora non possiedo love story o romanzi rosa perché non mi piacciono>>.
<< neanche a me>>.
<< Perfetto. Ti posso consigliare un romanzo storico, dove appunto si parla molto di storia reale>>.
<< Capito, più o meno come i promessi sposi>>.
<< Sì, un bellissimo libro, l'hai letto?>>.
<< No>> rispose ridendo.
<<Te lo consiglio. Oppure un giallo, non saprei Edgar Allan Poe, è un giallo soft, facile da comprendere al contrario di Agatha Christie che è molto brava ma la considero lenta e pensante nel raccontare, comunque sempre bei libri magari non da leggere all'inizio>>.
<< Non amo molto i gialli>> rispose con una smorfia disgustata.
<< Ok, allora un fantasy, dove si parla e si racconta di qualcosa di immaginario>>.
<< Tipo Harry Potter?>>.
<< Sì, questo l'hai letto?>>.
<< No>> abbassò gli occhi a terra e fece una smorfietta quasi dispiaciuto.
Mezzo confuso mi rivolsi a lui:<< Fammi capire, cosa hai letto fino ad ora?>>.
<< Solo il libro che mi hai dato tu, poi riviste e notizie del mondo valgono?>>.
<< No, non valgono. Quindi sei all'inizio, cattiva idea cominciare con Il mondo di Sofia, comunque la cosa è fatta se trovi difficoltà non esitare a chiedere>>.
<< Lo reputo semplice fino ad ora e poi lo leggo volentieri. Qual è il tuo libro libro preferito e il tuo genere preferito?>>.
<< La prima cosa che devi trovare è la passione per la lettura, poi leggerai di tutto, pero come me avrai dei generi preferiti. Allora il mio preferito è Notre-Dame De Paris di Victor Hugo, è un romanzo storico, ambientato a Parigi che io amo e, nel basso medioevo un epoca molto interessante, tra l'altro io lo reputo un sottogenere gotico per l'aria tetra che in alcuni tratti ha. Il mio genere preferito è proprio il gotico, è tipo un horror però più soft. Un esempio: Dracula che sto leggendo proprio adesso anche questo è tra i miei libri preferiti>>.
<< Inizierò dal primo che hai detto>> disse deciso.
<< No, cominci da libri più piccoli ma molto significativi, prendi il piccolo principe, è un bellissimo libro con un insegnamento importante. È più per ragazzi ma è grazie a questo che mi sono appassionato alla lettura quindi vediamo se funziona con te>> dissi quasi imponendomi sulla scelta.
<< Ok, quindi come si chiama?>>.
<< Vieni che ti scrivo titolo e autore>>.
Dopo avergli scritto tutto in un foglietto lo diedi a lui, che lo conservò in tasca. Mentre attraversavamo il corridoio per scendere si fermò:<< Posso sentirti suonare?>>.
<< Sì, ti faccio vedere alcuni spartiti e decidi cosa vuoi sentire>> dalle sue scelte capì che non conosceva la musica classica perché scelse tutti brani contemporanei, come le sigle della Disney che suonai con tutti e tre gli strumenti, poi scelse delle canzoni italiane e inglesi e poi scelse colonne sonore di film.
Per spiegargli un po' cosa suonavo gli specificai:<< Molti fogli che hai visto sono di musica classica, per esempio: Beethoven, Mozart, Chopin>>.
<< Fammi sentire qualcosa>>.
<< Ok, è di Chopin e si chiama Nocturne n^ 20 in C minor>> suonai tutto il pezzo con il pianoforte e lui mi guardava incantato. Una volta finito ci fu silenzio.
Per sboccarlo dissi:<< Io ho finito>>.
<< Oh sì scusami, ero scioccato...sei molto bravo, diciamo che è diverso da quello che ti ho fatto suonare io>>.
<< Già, ti è piaciuto? Com'è stato?>>.
<< Bellissimo, suscita diverse emozioni devo dire>>.
<< Già>>.
Aspettai che parlasse lui, lo vedevo perso nei suoi pensieri, non volevo disturbarlo quindi mi misi a sistemare gli spartiti.
Improvvisamente si svegliò dal suo torpore:
<< Mi dovevi parlare di quel piano che avevi in mente per me e mia madre, giusto?>> rimasi scioccato da quella domanda, la sua voce era molto sicura.
<< Sì, perché?>>.
<< Dimmi tutto quello che vuoi fare>>.
<< Vieni con me>> avevo le sicurezza che lui non avrebbe fatto o detto niente contro di me, altrimenti non avrebbe chiesto di sua spontanea volontà. Lo portai nello scantinato per fargli vedere il posto:<< Dietro questa porta si svolgerà il gioco, pronto?>>.
<< Sì>> aprì la porta dove io facevo tutti i miei giochi e finalmente gli svelai, in parte, il mio mondo.
<< Come puoi vedere ci sono diverse stanze, questa fa da centralino dove si può gestire e controllare tutto. Nelle altre si svolgerà la prova, che va pianificata nei minimi dettagli, che ne pensi?>>.
<< Che va fatta, hai già organizzato tutto e io rivoglio mia madre>>.
<< Ottima scelta, pronto a superare prove difficili?>>.
<< Sì, se serve a riavere mia madre>>.
<< E vedere tua madre sofferente?>>.
<< Sì. Ripeto: rivoglio mia madre ad ogni consto e come hai detto tu non ho niente da perdere>>.
<< Perfetto, ti chiedo sono una cosa, fidati di me!>>.
<< Sarà fatto, mi fido già di te>> rispose un po' imbarazzato con un sorriso.
<< Perfetto ci incontreremo un'altra volta per pianificare tutto, inizia a pensare a qualcosa>>.
<< Ok, però organizza tutto tu, io farò poco>>.
<< Ok, stai tranquillo>> gli sorrisi e tornammo al piano di sopra.
Mangiamo il gelato che portò e parlammo meglio di come si sarebbe svolta la prova, provai a rassicurarlo ma lo vidi abbastanza determinato quindi lo lasciai nella sua convinzione.Quando se ne andò andai a scrivere qualche pagina del mio futuro saggio, avendo poche pagine non posso giudicare il contenuto, però sono impaziente di finirlo e speriamo lo pubblichi, ma non per diventare famoso ma per dire al mondo di esserci e poi magari gli studi a qualcosa saranno serviti.
Quando mi stancai mi feci una doccia, mangiai, guardai la televisione e andai a dormire presto perché devo recuperare le ore perse.
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L'Osservatore
Mystery / ThrillerPer descrivere questo libro userò una frase di saw l'enigmista: Jigsaw: Sì, sono malato agente. Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanco, stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. Di chi non rispetta le sofferenze de...