Prima di unire le due stanze, parlai con loro separatamente, iniziai con Alessandra visto che il discorso era precedentemente iniziato.
Accesi nuovamente la luce e attivai il microfono:<< Ciao mia cara amica, sono di nuovo io, l'Osservatore, sono qui per sapere se vuoi vivere o morire?>> lei esitò a rispondere, per prima cosa doveva abituarsi alla luce:<< Io voglio vivere, ma perché questa domanda e poi chi sei?>>.
<< Mia cara, non puoi farmi domande. Non posso dirti chi sono, però posso dirti che la domanda che ti ho fatto è legata a un gioco che andremo a fare. Prima di tutto anch'io voglio che tu esca da qui dentro viva e per seconda cosa ti dico che devi farti coraggio, perché se vuoi sopravvivere devi affrontare una parte della tua vita. Perdonami se sono poco chiaro, capirai a breve. Ci sentiamo tra poco>>.Poi mi rivolsi a lui. Accesi la sua stanza e lo vidi immobile seduto per terra. Era il suo fidanzato, se possiamo chiamarlo così, come già detto in precedenza, lui la tradì e lei lo perdono poco dopo, quando vide il suo pentimento che sembrava sincero. Si chiamava Salvo e aveva la stessa età di Alessandra, non frequentava più la scuola, dopo il liceo diciamo che cercò di approdare nel mondo del lavoro, il classico ragazzo che fa pena a scuola, che gli piacciono le feste, la bella ragazza accanto, in alcuni casi è dolce, in altri è appiccicoso e non permetteva a lei un po' di libertà, infatti mi sembrava molto strano che l'abbia fatta uscire con me, sicuramente non lo sapeva. Ma di lui non mi interessava molto, l'unica cosa sbagliata era il loro rapporto, dopo il suo tradimento non c'era più fiducia, stavano insieme per abitudine, in un mese si lasciavano e si rimettevano insieme almeno 5 volte. Lui la controllava troppo e lei forse perché si era affezionata o forse perché non voleva perderlo lo lasciava fare, insomma lei non viveva pienamente bene con lui. Tra l'altro lei era abbastanza fedele cosa che lui non faceva, quando si lasciavano lui ha sempre avuto la ragazza pronta per farla pentire della scelta, povera Alessandra era tenuta in pugno da un cretino.
<< Ciao, caro amico, io sono l'Osservatore, io ti vedo ma tu non vedi me, sono qui per fare un gioco con te. Il tuo sarà un gioco da fare con un'altra persona, tra poco ti rivelo chi. Il mio compito è far capire alle persone dove sbagliano e correggerle e tu nei confronti di questa persona sbagli, ma non perdiamoci in chiacchiere, domande?>> dopo che ascoltò il discorso rispose in modo arrabbiato:<< Io non voglio assolutamente fare questo gioco!>>, povero ingenuo, pensai tra me:<< Non sei tu a decidere se farlo o meno, quello lo decido io, e tu sarai sottoposto a un gioco; puoi solo fare delle scelte e tramite queste scelte decidere se vivere o morire. A te la scelta!>>.
<< Ma tu sei pazzo...cosa hai intenzione di fare?>>
Esitai e poi risposi:<< Voglio fare questo>>.
Levai il muro che separava le due stanze, adesso erano collegate, ma i miei amici erano pur sempre divisi da una grata, simile a quella dei carceri, inoltre erano incatenati e non potevano muoversi.
Appena si videro iniziarono un discorso tra loro e io rimasi lì ad ascoltare.
<< Salvo! Sono felice che tu sia qui, come ci sei arrivato?>> lei iniziò a piangere.
<< Non lo so e tu cosa ci fai qui?>>.
<< M-mi è stato detto...c-che devo superare una p-prova, non ci sto c-capendo niente> lei continuava a piangere e singhiozzare.
<< Hey, non piangere ti prometto che usciremo da qui salvi>>.
Lei rispose in modo triste:<< Ho tanta paura>>.
Rimasero un tempo indefinito in silenzio e io annoiato ripresi a parlare:<< Ciao, cari amici, come già detto ad entrambi: siete qui per fare un gioco, ci tengo a precisare che entrambi sbagliate nei confronti dell'altro. Salvo, tu hai tradito e continui a tradite Alessandra, la tieni in un pugno, lei non può uscire, non può partire, praticamente non può fare niente e tu invece fai tutto; Alessandra tu invece per abitudine resti con Salvo, se non lo sapevi, adesso invece si: lui continua a tradirti. Nonostante questo ti obbliga a non avere relazioni con nessuno, tu sbagli a dargli retta e sbagli a stare ancora con lui, il vostro rapporto non c'è più, adesso potete liberarvi l'uno dell'altro, ma solo uno di voi uscirà vincitore da questa sfida, voglio dare una possibilità ad entrambi, per vincere dovete uccidere il vostro nemico e procurarvi del male perché chi vince non è giusto che ne esca illeso. Avete domande?>>
Lui preso alla sprovvista affermò:<< Io non voglio fargli del male>>.
<< Neanch'io, non possiamo uscire entrambi vivi?>>
Educatamente risposi all'ingenua domanda di Alessandra:<< No, uno dei due deve morire perché non sa affrontare bene la vita o una scelta decisiva come quella che vi farò prendere>>.
<< Ma io non voglio uccidere una persona, è una cosa brutta>> poi iniziò a piangere, mi dispiaceva vederla così.
Risposi con tanta calma:<< È per il tuo bene, sai che tifo per te, non puoi farti trattare così, nonostante questo se dovesse vincere Salvo allora aiuterò lui perché mi ha saputo dimostrare di essere più sicuro e più deciso di te>>.
Ci fu un silenzio tombale, nessuno dei due parlò più, il gioco doveva continuare allora decisi di intervenire nuovamente io:<< Adesso io modificherò la stanza per la prova>>.
Attivai una serie di leve e introdussi in entrambe le stanze due pulsanti rossi e dei cunicoli dalla quale arrivava un getto di fuoco, uno dei due sarebbe morto bruciato.
<< Ecco a voi, come potete vedere sotto di voi e sopra la vostra testa ci sono dei cunicoli dalla quale escono dei getti di fuoco potentissimi, potete attivarli tramite i pulsanti rossi che avete d'avanti, quello di Alessandra attiva quello di Salvo, e viceversa quello di Salvo attiva quello di Alessandra. Come potete vedere per raggiungere il pulsante dovete infilare la mano all'interno della teca, mi dispiace dirvi che il bordo dove infilerete la mano è tagliere quindi voi vi taglierete, ognuno di voi in un modo o nell'altro si farà del male.
A voi la scelta, volete che vi lasci soli così riflettete oppure fate la prova adesso?>>.
La prima risposta che ricevetti fu quella di Alessandra:<< Io adesso non mi muoverò, mi sembra un incubo, non farò proprio niente e spero tanto di svegliarmi>> non aveva più lacrime, anche se voleva piangere non poteva, aveva una faccia sconfitta e persa.
<< Neanch'io farò la prova>> lui invece sembrava più tranquillo, avevo paura che attivasse il bottone a tradimento, invece si sedette e non parlò più, decisi di lasciarli meditare.
<< Vedo che siete scossi, vi capisco, è difficile far del male alla persona amata, ma è per il vostro bene perché sprecate la vostra vita in un modo o nell'altro. Dovete capire che è un dono prezioso, con queste parole vi lascio, ne riparleremo domani, mi raccomando davanti a voi c'è sempre la stessa scelta: vivere o
morire?>>.
Spensi la luce e andai via, loro potevano comunque vedersi tramite la fioca luce che sprigionava una candela, prima di andarmene aspettai un po' perché stavano parlando tra di loro e sentì:<< Quindi mi tradisci ancora? E io che mi fidavo di te, sei uno stronzo!>>.
<< Credi a questa voce malata, questo è un pazzo, veramente gli credi?!>>.
<< Che motivo avrebbe di raccontare una cosa falsa, nel mio caso è vero, io oramai sto con te per abitudine, sono succube delle tue scelte e se proprio vuoi saperlo questa voce mi ha fatto aprire gli occhi, vuoi saperlo...ha ragione, quindi gli credo e sono sicura che dice la verità anche su di te>>.
<< Brava fai bene a credergli, purtroppo sì...ti tradisco ancora>>.
<< Purtroppo? Non so, vuoi anche giustificarti?>>.
<< Non ho come giustificarmi, posso solo dirti scusami>>.
<< Io non ti scuserò più, da questo gioco uscirò vincitrice io>>.
Si precipitò sul pulsante rosso, essendo in piedi fece prima, nel frattempo Salvo si stava alzando da terra.
Con voce supplicante disse:<< Fermati cosa stai facendo, non puoi uccidermi così, che cosa ti passa per la mente>>.
<< Addio>>.
Entrò la mano all'interno della teca e nonostante stesse perdendo tanto sangue premette il pulsante e lui prese fuoco.
<< Aiuto, stronza, che cazzo hai fatto!?!>> si accasciò a terra, completamente ricoperto dalle fiamme, si dimenava e urlava, poi...smise di urlare. Alessandra, invece, si accasciò all'angolo della stanza e iniziò a piangere, anche se non aveva più lacrime.
Andò via così, l'enorme luce che sprigionò dentro la stanza si spense e lui morì carbonizzato, divento cenere e si perse dentro i cunicoli stessi che gli procurarono la morte, un po' rimase sul pavimento. Di lui non c'era più traccia, tranne per quella poca cenere che sarebbe volata via con un po' di vento o semplicemente spazzandola via.Io, vidi tutta la scena e, sulla mia faccia si formò un sorriso soddisfatto, felice, con le mani incrociate d'avanti la faccia, risi come non mai, una risata tetra. Ero felice per lei finalmente si riscattò, ma adesso dovevo curarla altrimenti si sarebbe dissanguata, visto che si tagliò le vene del polso con la teca. Entrai dentro la stanza, la sedai da lontano e poi le fasciai la ferita, poi le lasciai del cibo per quando si sarebbe svegliata, le misi un cuscino sotto la testa e me ne andai. Prima di andarmene, modificai di nuovo le stanze, levai i cunicoli e i pulsanti rossi, poi levai la comunicazione tra le due stanze...adesso si ritrovava dentro una normalissima stanza.
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L'Osservatore
Mystery / ThrillerPer descrivere questo libro userò una frase di saw l'enigmista: Jigsaw: Sì, sono malato agente. Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanco, stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. Di chi non rispetta le sofferenze de...