27-La maschera dei ricordi

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Non avevo assolutamente voglia di dormire, il giorno seguente avevo lezione di pomeriggio, quindi andai a dormire tardi.
Quella sera mi misi a suonare:
-L'Ave Maria di Schubert con il flauto.
-Fur Elise di Beethoven con il flauto e il pianoforte.
-Nocturne n^20 di Chopin sia con il flauto e con il clarinetto.
-Serenata Ständchen di Schubert con il pianoforte
Suonai poco, poi cercai di scrivere qualche pagina del saggio, ma la mia testa era altrove, esattamente era nel seminterrato. Decisi di scendere giù e di entrare nella stanza dove affrontò la prova Marta, sul tavolo c'era ancora il bicchiere che usò. Lo presi e lo portai nella vetrina dove conservo i miei trofei. Di Kevin conservai la pergamena che conteneva l'indizio; di Alessandra e il suo fidanzato conservai la cenere di lui; di Dario conservai le cuciture della bocca e il cip che usai per l'orecchio; adesso dell'ultima prova salvai il bicchiere. Decisi di pulire la stanza, levai il tavolo, spensi i microfoni e le telecamere che ancora erano accesi, poi recuperai la maschera che lasciai nel corridoio quando scappai via; quella maschera mi aveva accompagnato fino ad ora, la usavo da bambino contro i mostri, la mettevo quando avevo paura di qualcosa, del buio o delle persone. Era una protezione, quasi una coperta di Linus, mi protegge dalle persone all'esterno così nessuno mi può toccare, proprio come da piccolo. Per molto tempo restò nel dimenticatoio, se non avessi creato la prova del bicchiere a due persone, probabilmente non l'avrei recuperata, mi serviva per una cosa importante. Era un pezzo unico, sin da piccolo amavo le maschere, in particolare quelle veneziane, ma questa era diversa, era personalizzata; me la regalò mia madre, mi ricorda tanto lei, ricordo che da piccolo quando i miei litigavano io mettevo questa maschera, lei mi proteggeva anche dai discorsi cattivi. Quando ebbi le prime delusioni di amore e d'amicizia, lei era con me, lei era parte di me, lei era ed è la mia seconda faccia. Lei ha assorbito le mie emozioni cattive, lei assorbirà anche le emozioni che proverò in futuro, essendo parte di me deve giocare e vivere anche lei con me. La posai nella stanza principale dove gestivo tutto e andai di sopra. Mi feci un bagno caldo, persi molto tempo e dopo andai a dormire.

La mattina seguente me la presi comoda, non avevo molta premura, mi misi a leggere direttamente a letto, feci colazione a letto e rimasi in pigiamo fino a mezzogiorno. Mi cambiai, pranzai e poi andai all'università.
Quel giorno avevo lezione di psicologia, quando arrivai non c'era quasi nessuno, decisi di sedermi nella panchina, mi misi le cuffie e aspettai. Mentre ascoltavo un po' di musica, sentì qualcuno poggiare le labbra sulla mia guancia, qualcuno mi stava salutando. Mi girai e fidi la faccia di Alessandra a pochi centimetri dalla mia:<< Ciao, Matteo, come stai?>>.
<< Ciao Alessandra, tutto bene, tu?>>.
<< Benissimo, sta sera hai da fare?>>.
<< No, perché?>>.
<< Ti va di uscire insieme? Potresti portare anche Paolo>>.
<< Sta sera ci sarò, adesso avviso Paolo>>.
<< Ok, però cambiamo posto, andiamo in centro a passeggiare>>.
<< Ci sto>> nel frattempo scrissi un messaggio a Paolo e lo invitai, mi disse che ci sarebbe stato e lo avrei preso io.
<< Oggi mi posso sedere accanto a te?>> chiese Alessandra con gli occhioni dolci.
<< Certo, sai dov'è Marta?>> chiesi io ingenuamente.
<< No, non lo so e non lo voglio sapere. Mi ha un po' scocciato il suo carattere, adesso inizierò a prendere le distanze, non può trattare le persone così>>.
<< Capito>> mentre parlavamo entrammo dentro il plesso e ci sedemmo, dopo alcuni minuti Alessandra chiese:<< A che punto è il tuo saggio?>>.
<< Ho scritto la prima consegna, oggi stesso la faccio vedere>>.
<< Capito>> quando tutti presero posto ed entrò anche il professore, si iniziò la lezione che fu su Karl Marx un autore molto importante, che viene ricordato come filosofo ma essendo anche sociologo si studia in psicologia e nelle scienze umane in generale.
In particolare viene ricordato per essere il fondatore del comunismo. Era anche un politico è un' economista

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