2-Conoscersi

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La psicologia comportamentale è quella branca della psicologia che studia il comportamento umano e le variabili che lo possono condizionare. Questa corrente si basa sul paradigma "s-t" ovvero "stimolo-risposta", per la quale ogni stimolo comporta una risposta che ogni soggetto può scaturire.
Inoltre, come molti comportamentisti testimoniano, se lo stimolo è sempre lo stesso, la risposta sarà anch'essa identica, perché il soggetto si abitua allo stimolo e condizionato da esso, condizionerà anche la risposta che per abitudine tenderà ad essere sempre la stessa.

Questo è proprio quello che ho cercato di fare, condizionare la risposta della bella Alessandra tramite vari "stimoli romantici", con lo scopo di farla cadere tra le mie grinfie.
Per prima cosa ho cercato di mostrarmi il più timido possibile, non potevo certo farle capire che ero ossessionato da lei. Ho deciso di abbassare sempre gli occhi e di non guardarla mai e la cosa funzionò.

Finì la noiosa lezione del professor Serra, per carità la materia era bella ma non mi piaceva l'argomento. Decisi di dirigermi in libreria per prendere i libri che mi sarebbero serviti nel pomeriggio per studiare, poi andai via dal plesso. Stavo per salire sulla macchina quando qualcuno alle mie spalle mi chiamò:<< Ciao Matteo, dove vai?>> mi girai e la vidi lì davanti a me, senza esitazione le risposi:<< Stavo per andare a casa, perché?>>. Alessandra:<< Oh niente, era per sapere>> la sua risposta non mi convinse tanto.
<< Sicura, volevi dirmi qualcosa in
particolare?>>
Mi guardò dopo aver alzato gli occhi da terra:
<< In realtà volevo chiederti se potevi farmi compagnia a pranzo come la scorsa volta? Anche oggi sono sola le mie amiche non ci sono>>
La guardai con un volto rasserenato:<< Certo potevi dirlo prima>>
<<Oggi devo studiare in libreria con alcuni libri specifici e non volevo restare sola a pranzo>> io di pomeriggio avevo un impegno ma decisi comunque di farle compagnia per il pranzo.
Risposi sinceramente:<< Posso restare, non ho niente da fare adesso>> lei mi sorrise e dopo mi ringraziò:<< Grazie, sei molto gentile>>.
<< Di nulla>> risposi.
Bel problema, dove la portavo a mangiare? Riportarla nello stesso bar mi sembrava banale, la mensa non mi piaceva, improvvisamente mi venne un colpo di genio, poco distante da lì c'era un parco.
<< Che ne dici di prendere il cibo e andare a fare un pic-nic improvvisato?>>
Mi guardò un po' scioccata:<< Mi piace l'idea, però non abbiamo la tovaglia dove sederci a terra>> caso volle che io mettessi sempre una tovaglia in macchina abbastanza grande, poteva sempre tornare utile come adesso
<< Tranquilla, io ho una tovaglia in auto, aspetta che la prendo>>.

Dopo aver preso il pranzo ci dirigemmo al parco, per tutto il tragitto lei stette zitta e anch'io, non sapevo cosa chiedere.
Arrivati ci sedemmo e iniziammo a mangiare.
<< Come ti trovi all'università?>> mi chiese lei, fui preso alla sprovvista dalla sua domanda:<< Bene, però sono solo non conosco nessuno>>
<< All'inizio è normale, magari con il tempo ti troverai qualche amico>> avrei voluto rispondere in modo troppo freddo e dire che non ho amici, quei pochi che ho li vedo poche volte all'anno, avrei voluto dire che a me la cosa andava bene perché ero una persona asociale, fredda e molto riservata. Le amicizie le ho sempre viste come una cosa superflua che se c'erano bene, altrimenti me ne fregavo, avevo di meglio da fare nella mia vita che perdere tempo dietro a ragazzini che pensavano solo a divertirsi e se necessario rischiare la vita per provare quella "adrenalina" di cui si parla ai nostri giorni. Chiusi tutti questi pensieri nella mia mente e risposi falsamente:<< Possiedo amici sinceri fuori dalla scuola, se riuscissi a farmene degli altri bene, altrimenti ho già amici veri>> lei mi sorrise quasi felice delle mie parole, in quell' istante capì che per lei era importante il dono dell' amicizia, cosa che mi confermò subito dopo rispondendo:<< Sai per me è importante l'amicizia, senza amiche non saprei come fare, loro mi sostengono e mi supportano sempre, ci sono nei periodi brutti e belli>> non sopportai la sua affermazione, come poteva contare su quell' amica che si portava dietro, quella Marta, era così falsa e sbagliata. La mia bella Alessandra era più sincera più pulita, ma sbagliò di gran lunga a considerare l'amicizia indispensabile nella sua vita, non si può dipendere dalle persone che si ha accanto, perché se vanno via ti troverai nella tristezza per aver perso qualcuno di importante.

Osservatore: Oh cari lettori, fidatevi l'amicizia è un bel dono, se presa con le pinze, altrimenti ti distrugge esattamente come farebbe un amore.
Adesso mi va di toccare questi due argomenti con voi.
Intanto ricordate che vi sta parlando il vostro caro Osservatore.
L'amicizia è un dono stupendo che io ho vissuto personalmente, tutto bello fino a quando la persona di cui ti fidi ti tradisce o ti tratta male ed è in questo momento che per te l'amicizia non vale più niente. Inizierai a chiuderti sempre di più in te stesso e non avrai rapporti sinceri con gli altri. Avrai accanto persone che ti accompagno nelle tue giornate e basta, non racconterai mai niente di te perché la sola persona a cui l'hai fatto ti ha voltato le spalle. Se pure dovessi trovare un'amica sincera solo un cuore gentile e puro potrà sciogliere il tuo cuore di ghiaccio.
Stessa identica cosa accade con l'amore, come si fa ad amare una persona che ti ha: tradito, voltato le spalle e ti ha solo usato? È in questi momenti che si diventa: apatici, insensibili, incapaci d'amare. L' unica cosa che ti resta è il disprezzo verso gli altri e verso il mondo. Se vi state chiedendo se le due cose sono successe al vostro caro Osservatore, vi risponderò sinceramente... sì, mi sono successe ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prima di diventare così ero molto più ingenuo, poi l'unica cosa che mi è rimasta è il disprezzo verso gli altri.

Mi assentai per un attimo, lei lo capì e non parlò più, mi sentì quasi in colpa e per spezzare il ghiaccio ripresi a parlare:<< Cosa ti piace fare nel tempo libero? Quali sono i tuoi
hobby?>>
<< Mi piace leggere, ascoltare musica e stare con il mio fidanzato, lo amo molto>> sapevo che fosse fidanzata, sapevo anche che il loro rapporto era oramai senza fiducia, stavano insieme solo per abitudine e lei sbagliava tanto in questo, il loro non era più un rapporto era solo un abitudine.
Però io volevo un ulteriore conferma:<< Che genere di libri ti piace leggere?>>
Pensò un attimo prima di rispondere:<<Mi piacciono i romanzi rosa, quelli dove l'amore trionfa>> un ulteriore conferna del suo essere romantica.
<< Capito, non è il mio genere>>
Incuriosita chiese:<< Che libri leggi?>> bella domanda, pensai, il mio genere preferito era sconosciuto:<< Il mio genere preferito è il gotico, che sarebbe un horror soft, ma preferisco anche l'horror vero e proprio>> come tutti gli altri fece la faccia del "che genere sarebbe?" e io per aiutarla spiegai meglio il genere:<< È un sottogenere, ad esempio: Dracula, Notre Dame, il ritratto di Dorian Gray, dottor Jekyll e mister Hyde, sono libri conosciuti ma non con questo titolo. Di solo il genere gotico è molto tetro, oscuro, pauroso ma non troppo, inoltre hanno un elemento paranormale>>.
<< Credo non sia il mio genere>> rispose lei, rispose come avevano fatto tutti gli altri però a differenza degli altri aggiunse:<< Però dracula l'ho letto, essendo un classico e posso capire com'è il genere di cui parli, non mi piace molto>> rimasi soddisfatto del fatto che abbia capito com'era il genere, peccato per il fatto che non gli piaceva, ma questo è normale i gusti sono soggettivi.

Osservatore: Per quanti di voi pensino che io stia giudicando, ebbene si lo sto facendo, purtroppo io giudico tutto. Per quanti di voi pensino che sia un saputello e un rompiscatole, ha ragione, lo sono, però preferisco essere così che una persona passiva che accetta tutte le cose sbagliate che accadono nel mondo. Comunque io preferisco il termine valutare ovvero guardare ciò che fanno gli altri, vedere le cose positive e negative e decidere cosa fare, modificando il mio modo di vivere per non commettere i loro errori. Diciamo che imparo dai chi commette errori per non farli anch'io, una filosofia tutta mia.

Finimmo di mangiare. Arrivati vicino l'università io la salutai e me ne andai, mentre lei andò a farsi le sue ore pomeridiane di studio  in libreria.

Osservatore: cari lettori, lei era una bravissima ragazza, certo aveva qualche macchiolina nera che andava levata, vedrò come fare.

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