14-Un gioco improvvisato

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Davanti la gelateria non c'era nessuno, solo Dario, non lo conoscevo bene ma essendo dello stesso gruppo mi avvicinai a lui:<< Ciao, gli altri dove sono?>>.
<< Ciao, stanno arrivando>>.
<< Noi ci sediamo al tavolino? appena arrivano ordiniamo>>.
<< Sì, buona idea>>.
Ci sedemmo e non avevamo niente di cui parlare, ma io essendo un po' chiacchierone e un po' impiccione iniziai a chiedere qualcosa di lui e iniziai ad osservare ogni suo singolo movimento.
<< Che scuola fai?>>.
<< Ho frequentato l'alberghiero, adesso non vado più a scuola>>.
<< Come mai?>> chiesi curioso.
<< Diciamo che io non amo per niente la scuola e poi mi supporta mio padre, faccio la bella vita senza sudare>>.
<< Che lavoro fa tuo padre?>> cercavo di prendere più informazioni possibili.
<< Lavora al comune, io lo definisco un pezzo importante, il tuo?>>.
Non capisco perché avesse chiesto di mio padre, sicuramente perché voleva informarsi come stavo economicamente, questa cosa mi diede tanto fastidio.
<< Mio padre è un giudice>>.
<< Ah però, diciamo che anche tu prendi i soldi da tuo padre e fai il figlio di papà>>.
<< Sì, però non amo fare la bella vita, diciamo che la mia la impegno, in studio o in passioni>> dissi deciso quasi a prenderlo per stupido.
<< Che vita noiosa perché non ti diverti? Potresti venire con me>>
Come si permetteva pensai:<< A me piace la mia vita, comunque non rifiuto l'invito>> più che altro mi serviva per non passare per asociale.
Fece un'ulteriore domanda:<< Fa il giudice in zona tuo padre?>>.
<< Lavora poco distante da qui, però ha avuto anche lavoro all'estero>>.
<< Allora anche il tuo è un pezzo grosso>>.
<< Se lo dici tu>>.
Capì che la conversazione mi stava innervosendo e poi aveva il brutto vizio di sollevare le sopracciglia o fare un sorrisino laterale, chiaro sintomo di superiorità, trattava tutti quasi con ribrezzo.

Osservatore: Io odio i soldi, servono solo per comprare qualcosa, ma certamente non mi danno la felicità. Cosa che Dario non aveva capito e visto che lui si affidava tanto ai soldi, avevo pronto per lui una bella prova. Mi ha dato veramente fastidio e adesso lui se la vedrà con me, sotto altre vesti però. Visto che i suoi soldi gli danno tutto, adesso vediamo se gli servono per sopravvivere.

Fortunatamente la conversazione venne interrotta dall'arrivo di Alessandra:<< Ciao Matteo, ciao Dario>>.
Entrambi rispondemmo ad Alessandra allo stesso modo:<< Ciao Alessandra>>.
Rivolgendomi verso di lei chiesi:<< Come mai sei arrivata in ritardato?>>.
<< Ops.. mi sono dimenticata di dirti che sono ritardataria e non trovavo la magliettina giusta>>.
Feci un sorriso divertito:<< Capito, comunque fa niente per questa volta sei perdonata>>.
<< Grazie>> disse ricambiando il sorriso.
Dario si intrufolò nella discussione:<< Lei è sempre ritardataria, ma mai come le altre tre>>.
<<Marta e Carla sono in macchina, Giada non so>> rispose a Dario.
<<Giada mi ha inviato un messaggio adesso, non viene>>.
<< Peccato, comunque che avete fatto?>>.
Risposi per primo:<< Io oggi ho avuto il rientro di filosofia>>.
La seconda risposta fu quella di Dario:<< Io sono stato a mare>>.
<< Io niente>> disse con un sorriso Alessandra.
<<frequenti anche il corso di filosofia?>>
ancora una volta a Dario diede fastidio il mio studiare troppo.
<< Sì>>.
<< Ma tu sai vivere senza libri?>>.
<< Assolutamente no>>.
<< Dario sei tu la capra qui, Matteo fa bene a studiare, anzi è ammirabile fare due corsi insieme all'università, io mi stanco con uno>>.
Che risposta soddisfacente che diede Alessandra, ridevo dentro di gioia, l'aveva preso in giro con poche parole.
<< A me piace studiare, quindi non mi pesa, c'è da sottolineare inoltre che faccio lezioni e studio musica da esterno>>.
<< Oh che bello, cosa suoni?>> chiese Alessandra con gli occhi illuminati.
<< Suono: il flauto traverso, il pianoforte, il clarinetto e vorrei comprarmi il sassofono>>.
<< Che bello, posso sentirti suonare qualche volta?>>.
<< Certo, quando ne avremo la possibilità ti faccio sentire>>.
<< Che vita noiosa, caro potresti divertirti da quello che ho capito te la passi bene, perché non vai a spendere un po' di soldi in qualcosa di divertente?>> ribadì Dario, la cosa stava iniziando a farmi fastidio.
<< Chi te lo dice che io non mi diverto, a me piace fare tutte queste cose, quindi mi va bene così, piuttosto non mi piacerebbe fare la tua vita>>.
<< Ben detto, Matteo a ragione, caro Dario non controbattere>>.
<< No, non lo farò, però vediamo da che parte sta Marta>>.
Finalmente arrivò Marta e insieme a lei c'era anche Carla, dopo i saluti Dario non perse tempo a spiegargli tutto quello che avevamo detto un minuto prima. Marta diede la sua versione dei fatti:<< Ha ragione Dario che vita noiosa, perché non ti diverti?>>.
<< Sto bene così, grazie e poi a me piace fare queste cose>>|
<< Quindi tu sei ricco?>> specificò Marta.
<< Che persone materiali che siete, più o meno sì>
<< Posso sfruttarti quindi se non ti piacciono i soldi?>> chiese Marta con faccia tosta.
<< Ma anche no>>.
<< Dario si fa sfruttare>> disse indicandolo.
<< Allora continua a sfruttare lui>>.
<< Vedete che io sono qui>>.
Diciamo che io e Marta non andavamo tanto d'accordo avevamo un carattere contrastante e quel Dario era un vero stupido, una persona ignorante e senza un senso in questa vita. Alessandra per evitare una possibile litigata ebbe la bella idea di ordinare i gelati.
<< Ordiniamo?>>.
Dopo aver mangiato il gelato ci fu un silenzio tombale.
<< È tardi e domani ho impegni, vi saluto>>.
Salutai tutti e andai via, arrivai in macchina e aspettai che uscisse il mio nuovo giochino.
Uscirono tutti dalla gelateria, io aspettavo all'angolo della strada: Alessandra se ne andò con la madre; Marta e Carla se ne andarono a piedi; Dario andò dalla parte opposta a piedi, lo seguì un po', fino a quando entrò in una discoteca, adesso mi toccava seguirlo. Entrai anch'io, non mi feci vedere, camminavo lontano da lui, si sedette e ordinò degli alcolici.
Diventato brillo, a un certo punto le se avvicinò una ragazza, poteva avere intorno a 20 anni, diciamo che non era il massimo del pudore, con i tacchi che si ritrovava e il vestitino corto e attillato diciamo che attirava anche le mosche lì dentro.
Lui non gli diede molta importanza inizialmente, poi si misero a parlare.
Dario è un bel ragazzo, ha i capelli biondo scuro e gli occhi color smeraldo, poi ha un bel fisico, ha muscoli ma non tanti, diciamo che potrebbe avere tutte le ragazze ai suoi piedi, peccato che lui si sente il più bello di tutti e il più ricco di tutti, si sente quasi onnipotente, forse non sa che il mondo non gira attorno a lui. La cosa negativa è che attira cattive ragazze da come ho visto questa sera, diciamo che tutte quelle con cui a parlato erano delle prostitute in incognito e, voglio sperare che si sia fermato ai baci appassionati che ha dato davanti i miei occhi, ma ne dubito visto che più volte l'ho visto sparire dalla mia vista con ben 5 ragazze diverse. Dopo un periodo non stabilito uscì dalla discoteca, questa volta era ubriaco, barcollava, durante il tragitto vomitò anche su un marciapiede, non ho ben capito dove stesse andando, fino a quando non salì su una moto e andò via. Guidava molto male, si vedeva chiaramente che era ubriaco, più di una volta rischio di cadere dalla moto, lo seguì fino al punto dove si fermò, era una zona semi deserta inizialmente non capì cosa stava facendo lì, poi lo vidi camminare e nascondersi dietro a un cespuglio per vomitare, era il momento giusto per prenderlo e portarlo via.
Presi un fazzoletto imbevuto di spirito, andai dietro di lui aspettati che finisse di vomitare e poi gli tappai la bocca, una volta svenuto lo misi nel bagagliaio.
Prima di andarmene presi dello spirito è un fiammifero, lo buttai su tutto il suo motore e il luogo dove vomitò, aspettai che tutto prendesse fuoco, in modo da non lasciare eventuali tracce di rapimento e lo portai via con me.

Osservatore: Adesso lui si trova in una bella stanza dove si svolgono i miei giochi, ho già le idee chiare su cosa fare. Di solito non prendo decisioni affrettate senza conoscere bene le persone, diciamo che non ci metto del personale in quello che faccio, non sono Dante che nell'Inferno mette tutte le persone che non poteva vedere o con la quale aveva avuto rapporti negativi. Nei miei giochi non metto le mie emozioni, ma solo giustizia nei confronti della vita; questa volta presi una decisione affrettata lo so, ma quel Dario sprecava la sua vita dentro alle discoteche e non era la prima volta. Conosceva benissimo come divertirsi me lo disse quella stessa sera, inoltre il suo attaccamento al denaro mi faceva ribrezzo, mi faceva vomitare, merita una punizione...

....Continua.

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