Il giorno seguente avevo lezione di psicologia, non avevo molta voglia di andare anche perché c'erano sempre quelle brevi interrogazioni, decisi di prendere i primi fogli che scrissi sul saggio e lo portai con me. Quando arrivai c'era Alessandra e Marta sedute nella panchina del giardino dell'Università, pensavo proprio di non andare a parlare con loro ma Alessandra mi chiamò da lontano, obbligato dovetti avvicinarmi.
<< Ciao ragazze>>.
La prima a rispondere fu Alessandra:<< Ciao Matteo, stavi già entrando?>>
<< Sì, andavo a prendere posto>>.
<< Il secchione doveva assicurarsi il posto migliore, Alessandra come hai potuto ostacolarlo!>> rispose in modo di scherno Marta, Alessandra la guardò, poi si girò verso di me e sorrise:<< Scusami e scusala>>.
<< Oh tranquilla, non mi hai disturbato è ormai sono abituato al suo carattere diciamo... acceso>> dissi rivolgendomi verso Marta, Alessandra mi sorrise un'altra volta mentre Marta si alzò e andò via.
<< Diciamo che non è un'amicona>>>.
<< Già>> mi sedetti accanto a lei e non avendo niente di cui parlare stetti zitto.
A rompere il ghiaccio fu lei:<< Sta sera hai da fare?>>.
<< Sì, ho già un impegno>> dovevo tenermi libero per organizzarsi il mio nuovo gioco.
<< Volevo fare un'uscita, sarà per un'altra volta>>.
<< Certo>> al suono della campanella entrammo insieme.
Io mi sedetti al mio solito posto mentre Alessandra andò a sedersi con Marta e li senti parlare. Marta le chiese:<< ti dispiace se oggi sto seduta con qualcun'altro? Va da Matteo, che è solo, lo sfigato>>.
<< Non mi dispiace e vado da Matteo, almeno non mi scarica come te>>.
Tra me pensai: Alessandra ha uscito un bel caratterino, sarà stato il mio gioco, probabile, visto che prima subiva solamente.
Venne da me:<< Ti dispiace se mi siedo accanto a te?>>.
<< No, prego>>.
<< Grazie, Marta preferisce il suo gruppetto di popolari onestamente mi sta seccando un po', preferisce la popolarità a me>>.
<< Capito, fai scorrere un po' di tempo o le cose si sistemano oppure no>>.
<< Hai ragione, aspetterò>>.
Quando cominciò la lezione io non parlai più, presi il saggio e continuai a scriverlo, fu Alessandra a parlare:<< Che fai? Ti vedo sempre scrivere>>.
<< Di solito prendo appunti, adesso sto scrivendo una parte del saggio>>.
<< Posso leggerlo?>> gli diedi i fogli già scritti, che lesse tutti. Quando finì la lezione si avvicinò di nuovo Marta:<< Hai passato una bella giornata accanto a questo?>>.
<< Sì, abbastanza bello>> rispose lei guardando i fogli ancora in mano.
<< Che leggi?>> gli strappò i fogli dalle mani, preoccupato mi alzai e li strappai dalle sue mani affermando:<< Sono miei>>.
<< È un pezzo del suo futuro saggio>>continuò Alessandra.
<< Tu, un saggio, sicuro? Stai scherzando? Chi vorrebbe il tuo saggio fammi capire?>> disse con tono di scherno.
<< Se mi credi bene, altrimenti non mi serve il tuo consenso, ciao>> presi i fogli e andai via. Stavo per arrivare in macchina quando mi fermò Alessandra:<< Scusala>>.
Corse anche Marta dietro di me e mi venne a dire:<< Non mi scusare. Ci sei sta sera alle 22:00 al solito posto? Sfigato, almeno mi preparo a vedere la tua bella faccia>>.
<< Puoi contarci che ci sarò>>.
<< Bene>> se ne andò via, più avanti l'aspettava Carla, io rimasi solo con Alessandra:<< Non avevi detto di avere
impegni?>> mi chiese lei mentre guardavo Marta andare via.
<< Per quell'ora no, ho lezione di musica prima ma poi mi libero, posso solo ritardare di qualche minuto>> tornai a guardare Alessandra che mi salutò prima di andare via:<< Ottimo, allora a sta sera>>.
<< A sta sera e un'altra cosa: non scusarti sempre da parte sua, tu non centri niente>>.
Mi guardò un attimo prima di rispondermi:
<< Permettimi di dirti una cosa: ammiro il tuo carattere, sei una delle poche persone che va contro Marta, che è considerata una delle più popolari in tutto il plesso; e comunque hai ragione lo farò>>.
<< La sua popolarità non l'autorizza a insultare, tanto meno i suoi amici, perdonami se lo dico ma esattamente come ha fatto con te>>.
<< Hai ragione, vabbè si vedrà>>.
<< Certo, a sta sera>> mi salutò baciandomi sulla guancia, io le sorrisi e andai via.
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L'Osservatore
Mystery / ThrillerPer descrivere questo libro userò una frase di saw l'enigmista: Jigsaw: Sì, sono malato agente. Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanco, stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. Di chi non rispetta le sofferenze de...