34-Confortare

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La sera stessa andai a lasciare sua madre in un bosco, senza condizionare la sua mente per non farla parlare, tanto anche se lo avesse fatto non c'erano colpevoli. La lasciai lì e andai via, Paolo rimase a casa mia e la notte passo tranquilla.
L'indomani mattina Paolo non era più in casa, al suo posto c'era, in cucina, un bigliettino con su scritto: "Grazie Matteo di tutto, sta mattina hanno dato la notizia del ritrovamento di mia madre per rendere tutto più reale sono andato direttamente in questura, per coprirti dirò che questa presunta persona sconosciuta mi lasciò a casa mia e mi disse di dire che non l'aveva con me ma con mia madre, spero vada bene come giustificazione, a presto".
Rimasi stupito dalla giustificazione che si inventò da se, poteva benissimo fare anche lui questo mio mestiere, diciamo che sapeva cavarsela, inoltre pensai che non aveva motivo di coprirmi se poi mi avrebbe voluto incolpare, quindi ero più che sicuro che non mi avrebbe fatto nulla.
Quella mattina tornai ad essere solo in casa, un po' mi mancava avere un coinquilino anche se sin da piccolo ero abituato a stare solo quindi la sua mancanza era irrilevante.
Quel giorno non avevo lezioni, la sera però avevo quella di musica, decisi di invitare Alessandra a casa mia come le avevo promesso, le inviai un messaggio: " Ciao Ale, che ne dici di venire da me, ti ho detto che ti avrei invitato ed ecco, ti invio la posizione, fammi sapere" la sua risposta non si fece attendere: "Ci sarò", quindi per il pomeriggio avevo un impegno ma la mattina decisi di riposarmi senza fare nulla. Mi misi a leggere un capitolo del mio libro e dopo per passare il tempo decisi di disegnare sul muro della mia stanza, lo scopo era quello di riempire i muri il più possibile, nello specifico questa volta disegnai: un teschio dei pirati con la bandana, perché mi ricordava il tema del viaggio; poi disegnai una colata di colore rosso, che potrebbe benissimo sembrare sangue; l'ultimo disegno era una piccola coroncina da re o principe, perché mi ricordava "il piccolo principe" uno dei libri più belli che ogni volta che rileggo mi insegna qualcosa di diverso.

Osservatore: Cari lettori come avrete visto molto spesso ho nominato il libro del "piccolo principe", Paolo ha condizionato anche la vita reale del vostro Osservatore, perché grazie a lui ho ripreso il libro e l'ho letto in meno di 3 ore.
Come a Paolo consiglierei a tutti di leggerlo perché insegna diverse cose pur essendo molto breve come libro. Il personaggio che amo di più è la volpe e la sua frase: "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi", semplicemente insegna che delle persone si deve vedere ciò che hanno all'interno e non all'esterno, si devono guardare i sentimenti, le emozioni e perché no anche le paure.
Un altro personaggio che mi piace molto è il piccolo principe stesso, che rappresenta l'autore del libro da bambino, che scopre vari mondi e varie persone, purtroppo resta deluso da queste ma gli servono da insegnamento; ma la cosa che mi piace di più è la sua fedeltà e il suo affetto nei confronti della rosa, nonostante il suo vantarsi di essere importante ed unica.

Quando mi stancai di disegnare andai a scrivere un'altra parte del saggio e iniziai la terza consegna. Una volta finito andai a prepararmi da mangiare, mi presi una pizza congelata e la misi nel forno per farla scongelare, quando fu pronta la condì e mangiai. Guardai la televisione per trovare qualche notizia di Paolo e sua madre, la notizia che fecero passare fu: "Un altro rapimento nella nostra cittadina, chi sia il presunto colpevole resta ancora un mistero, parla la signora presa di mira".
<< Questa persona, chiunque sia, ha sbagliato. Non è giusto decidere nella vita delle persone, comunque mi ha fatto capire una cosa importante quindi le sono riconoscente. L'unica cosa che mi preoccupa è il suo non fermarsi, a costo di raggiungere il suo scopo escogita qualunque cosa>>.
La parola tornò alla giornalista che avvicinandosi a Paolo continuò: "la seconda persona presa di mira è stata il figlio della signora Luisa, che nonostante sia stato catturato e posto sotto presunte torture, gli è stato riservato un trattamento diverso".
<< Questa presunta persona, non mi ha fatto del male, mi ha solo usato per far capire a mia madre cosa sbagliava nei miei confronti. Come dice mia madre sbaglia, ma nel suo ha cercato di fare una giustizia personale e fuori dagli schemi>>.
La giornalista sembrava quasi scioccata dalle parole di Paolo, chiuse la notizia dicendo: "Un giustiziere o un criminale? A voi la scelta, per adesso non possiamo decidere nulla, sappiamo solo tramite fonti sicure, che molti suicidi della città sono collegati a questa presunta persona, se ci saranno notizie vi aggiorneremo".
Io ero tranquillo, tanto non potevano incolparmi, ero al di sopra ogni sospetto, però sapevo che dovevo sbrigarmi a prendere le altre persone che avevo adocchiato in questa cittadina, perché non possono parlare di me per troppo tempo. Mentre sparecchiavo suonò il campanello: Driiiiin.

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