7-Finalmente mia

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Eccola lì chiusa dentro quella lurida stanza, quasi mi dispiaceva, ma doveva affrontare i suoi errori e i suoi demoni.

~flashback~
Dopo aver finito il film al cinema, siamo usciti dal posto;<< Ti accompagno a casa?>> chiesi gentilmente.
<< Se puoi sì, grazie e scusa il disturbo>>
<< Certo che posso, nessun disturbo, tranquilla>> risposi con un sorriso che Lei ricambiò.
Salimmo in macchina e l'accompagnai a casa.
Arrivati in prossimità di casa sua, o almeno credevo lo fosse, mi disse di lasciarla in un determinato posto da lei conosciuto, poi la vidi percorrere un pezzo di strada a piedi, evidentemente la sua casa era poco distante da lì. Camminava da sola, indifesa, in una strada tutta buia, era la volta buona per poterla catturare. Fermai la macchina, presi una siringa contenente del sonnifero e andai dietro di lei. Mentre non mi vedeva le tappai la bocca da dietro, le somministrai il sonnifero, la legai e la portai in macchina, naturalmente tutto indossando dei guanti per non lasciare impronte, per quanto riguarda la siringa la portai con me poi l'avrei distrutta.
Fortunatamente essendo tutto buio, nessuno mi vide.
La misi nel bagagliaio e la portai a casa.
Arrivato a casa, la portai direttamente nella stanza dove lei avrebbe affrontato la sua prova, poi andai a dormire, in quel preciso istante non potevo fare altro, piuttosto avrei pensato a lei l'indomani.
~fine flashback~

La stanza al suo interno era molto buia, c'era sola una fioca luce che le serviva per non sbattere, comunque non le era possibile muoversi, doveva stare ferma sul posto, ma comunque vedendola rannicchiata lì in un angolo capì che non aveva proprio intenzione di muoversi. Potevo osservarla grazie ad una telecamera e le potevo parlare, ma per adesso non era il momento.
Non potevo pensare a lei, dovevo andare alla lezione pomeridiana di musica.

Osservatore: Se vi interessa saperlo, il vostro caro Osservatore studia musica in un banda musicale, suono il flauto traverso è molto spesso come passatempo ho proprio quello di suonare. Peccato che molte persone non apprezzano il suono di uno strumento, o semplicemente la musica classica, che io apprezzo tantissimo, amo quelle note chiare che ti tranquillizzano e in alcuni casi riescono a capire bene i tuoi stati d'animo e diventano quasi un tutt'uno con te.

Andai a lezione, dopo la solita suonata per verificare i miei progressi nello studio, il professore mi fece andare via.
Mentre stavo per andarmene una persona mi venne a sbattere, alzai lo sguardo, era una ragazza con i capelli biondo scuro, più o meno poteva avere 18 anni, pelle chiara, occhi marroni, mi guardò negli occhi è disse:<< Hey, sta attento a dove vai, guarda avanti, stupido>>, stavo per rispondere, quando il professore nello stesso istante uscì dalla stanza e vedendo la ragazza la chiamò per nome: <<Jasmine, ciao, finalmente la tua prima lezione, mi hanno detto che saresti venuta oggi, ti aspettavo, oggi inizieremo con il solfeggio. Comunque che strumento hai scelto?>>, distolse lo sguardo da me e rispose al professore:<< Ho scelto il sassofono, va bene>>, << Si, certo, ottimo>>. Finita la conversazione il professore guardò verso di me e mi salutò di nuovo.
Allora era nuova, che ragazza sgarbata: pensai. Non potendo perdere ulteriore tempo la salutai:<< Ben venuta allora e scusami per prima, colpa mia, dovevo guardare avanti, a presto e buona lezione>>, sempre meglio tenersi care certe persone, infondo era un carattere focoso e che si agitava subito, lo capì da come mi rispose, comunque non mi interessò più di tanto, me ne andai e tornai a casa.

Scesi nello scantinato e andai nella stanza principale dove gestivo tutte le altre stanze per le torture, io la chiamo stanza centralino, ci sono tanti fili e tanti oggetti che uso durante i miei esperimenti.
Accesi la luce della stanza dove si trovava Alessandra, lei era molto spaventata e iniziò a piangere, per tranquillizzarla dissi:<< Ciao mia cara amica, io ti conosco ma tu non conosci me, per te mi chiamo Osservatore, io posso vederti ma tu non puoi vedere me, sappi che ti conosco molto bene. Non voglio farti del male, sarai tu stessa a procurartene, sempre se vorrai. Sicuramente adesso non stai capendo, diciamo che dovrai superare una prova, ma devi affrontare il tuoi più grandi nemici. Io adesso devo andare a prendere uno dei tuoi nemici, nel frattempo confido su di te, smetti di piangere e inizia a pensare a come vorresti uscire da lì: viva oppure morta?
A te la scelta!>>.
Spensi la luce della stanza e uscì di casa alla ricerca di una determinata persona.
Dopo aver vagato un po' in giro per la città, lo vidi che stava per entrare in una discoteca, dovevo catturarlo in qualche modo, improvvisamente mi venne un colpo di genio, sicuramente si sarebbe ubriacato, allora aspettai pazientemente. Quando uscì dalla discoteca non era ubriaco ma brillo, decisi allora di provocarlo, gli inviai un messaggio su Instagram con un profilo falso, con scritto:
"Ciao, tu non mi conosci, ma io conosco te, ho la tua bella Alessandra, se non vuoi che faccia una brutta fine, ti aspetto al bosco fuori dalla città, in prossimità del campetto di Montelupo, non chiamare nessuno, se verrai con altre persone o avviserai i carabinieri, la ucciderò senza esitazione.
A presto."

Andai a piazzarmi sul posto e aspettai che venisse, nel frattempo per non lasciare sospetti eliminai il profilo falso ed eliminai il messaggio.
Arrivò sul posto e per riuscire a catturarlo gli sparai un sonnifero da lontano, come si fa con la caccia, ad esempio con gli orsi. Lo legai e lo misi nel bagagliaio, poi presi il suo telefono, che avrei distrutto successivamente insieme al mio e a quello di Alessandra.

Lo portai a casa e lo chiusi anch'esso nella stanza adiacente a quella di Alessandra.
Le due stanze le potevo rendere comunicanti, le persone pur sempre separate potevano vedere quelle dell'altra stanza tramite una grata.
Finalmente potevo usare quella stanza, sapevo che mi sarebbe servita per far scontare una pena di coppia, ovvero tra due persone.
Prima di procedere con la prova per i miei due amici, aspettai che lui si svegliasse. Andai in cucina e mi preparai qualcosa da mangiare, accesi la televisione e sentì una notizia che mi fece raggelare il sangue... "due ragazzi scoparsi nel giro di 24 ore, erano due fidanzati, i genitori disperati sono pronti a procedere alle ricerche avanzate nell'intera cittadina".
Finì di mangiare e poi di corsa andai a distruggere i cellulari, non potevo rischiare che rintracciassero le batteria, li bruciai tutte e tre. Adesso potevo stare più tranquillo, mi facevano quasi pena i genitori, una delle due famiglie non avrebbe più rivisto il figlio o la figlia. In cuor mio sperai che ne uscisse viva Alessandra, il suo fidanzato non meritava di continuare a vivere, non dopo quello che le fece, inoltre era la volta buona che lei si vendicasse e si riscattasse.

Andai per l'ennesima volta verso le mie due vittime, erano le 18:00, avevo il tempo necessario, questa volta potevo cominciare il mio nuovo gioco...

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