In media un essere umano può stare senza mangiare circa un mese, naturalmente le sue condizioni fisiche andranno a peggiorare; invece senza bere un essere umano può resistere circa una settimana, tutto dipende dalla corporatura del soggetto. Io non potevo rischiare di lasciarlo morire così, tra l'altro al buio.
Passarono due giorni da quando lo rinchiusi nella sua stessa casa, sarei tornato a stuzzicarlo. Se non avesse accettato il compromesso allora lo avrei lasciato senza cibo ed acqua.
Finì le ore scolastiche, durante le lezioni non faci altro che pensare alla mia cavia chiusa lì dentro.
Salutai Alessandra da lontano con la mano, non potevo rischiare che lei mi fermasse neanche un minuto, andai in macchina e subito mi diressi a casa mia. Preparai l'occorrente per poter parlare e gestire Kevin. Aspettai che venisse la sera così nessuno mi avrebbe visto, non dovevo lasciare sospetti, tra l'altro la sua casa era in una zona non trafficata. Nessuno l'avrebbe scoperto!
Però si sapeva che lui stava lì, nessuno sospettava che lo era esattamente in questo preciso istante, dopo la sua morte sarebbe bastato, lasciare il cancello aperto, aprire la porta e così tutti penseranno che per la disperazione sia tornato a casa sua e si sia ucciso per non farsi trovare e scontare i suoi giorni dietro le sbarre. Tutto era organizzato! Naturalmente avrei toccato tutto con i guanti. Una volta morto smonterò le porte blindate e metterò le solite porte che esistevano già da prima.Accesi le luci e lo vidi raggomitolato in un angolo della stanza, aspettai che si abituasse alla luce e poi inizia a parlare.
Osservatore:<< Ciao, che cosa hai deciso? Allora fai la tua prova per cercare di sopravvivere oppure vuoi morire di fame e sete, senza forze?>> mi guardò e non mi disse niente.
Osservatore:<< Amico, scegli altrimenti vado via>>
Improvvisamente si alzò, si levò la maglietta, prese il coltello già presente all'interno della stanza, lo puntò all' altezza del pettorale e fece in incisione profonda. Schizzò tanto sangue ma tanto a me non faceva senso, anzi mi piaceva molto, urlò per il dolore.
Kevin:<< Maledetto bastardo, guarda cosa mi stai facendo fare, se hai coraggio guardami negli occhi>> lo guardai dritto negli occhi, rimase scioccato da questa cosa, non pensava che io avessi tutto questo coraggio di vederlo morire per mano mia. Si sbagliò di gran lunga, per me lui poteva marcire lì dentro, lasciò cadere il coltello.
Kevin:<< Tu non hai un cuore>>
Osservatore:<< Perché, tu hai avuto cuore quando hai ucciso tutte quelle persone per egoismo e per proteggere le tue sbagliate azioni?>> ancora una volta si sentì impotente lo lessi nei suoi occhi.
Kevin:<< Aiutami, non voglio morire, non voglio morire, bastardo aiutami!>>
Osservatore:<< Se tagli un altro po' la tua stessa carne, troverai la chiave che ti libererà e dopo io ti aiuterò>> cadde sulle ginocchia.
Osservatore:<< Avanti, fa la tua scelta, vuoi uscire da lì o restarci?, ti do 10 minuti per pensarci>> mi allontanai da lì, andai in macchina e presi gli attrezzi per smontare gli aggeggi all'interno della stanza, così non sarebbero rimaste tracce di tutto questo gioco, non sarebbe resistito ancora per molto. Mentre lui meditava sul da farsi, io mi misi la tuta adatta per non lasciare eventuali tracce, avete presente la tuta dell'FBI proprio quella, i guanti, il casco, le scarpe, poi andai di nuovo verso la mia vittima.
Mentre preparavo il trapano per smontare la porta, mi guardò un'ultima volta prima di cadere con la faccia per terra, però non era morto. Ancora si muoveva e si mise a piangere.
Osservatore:<< Visto che tu non scegli, tra l'altro hai finito il tempo a disposizione, io vado via ci vediamo dopo, sempre se resti vivo, in ogni caso sono felice di raccogliere la tua salma> feci una risatina , spensi la luce e andai via.Mi seccava molto aspettare che morisse o prendesse la sua scelta, quindi decisi di andare a prendere un caffè in un bar e nel frattempo avrei scritto un biglietto da lasciare ad Alessandra.
Matteo:<< Sera, mi fa un caffè lungo, grazie>> mi sedetti in un tavolino vicino la finestra, mi piaceva vedere i passanti.
Cameriere:<< Ecco a lei il caffè>>
Matteo:<< Grazie>> presi il caffè, misi lo zucchero e mentre aspettavo che si sciogliesse, uscì il quadernetto dove scrivere il biglietto che avrei lasciato ad Alessandra:Cara Alessandra,
Sicuramente tu starai pensando chi possa ai giorni nostri scrivere ancora le lettere, sono io Matteo. Purtroppo non possiedo il tuo numero ed essendo molto timido non avrei coraggio a chiedertelo di presenza. Volevo solo dirti che il rapporto che si è instaurato tra noi, sembra sincero, naturalmente ancora deve crescere, vorrei tanto diventare un tuo fidato amico.
Ti scrivo questa lettera per conoscerci meglio, se per te va bene, sei invitata a passare una serata con me, decideremo sul momento dove andare, perché, come abbiamo già visto con il pic-nic, le cose improvvisate sono sempre le migliori a riuscire.
A presto tuo MatteoGuardai fuori la finestra del bar, nelle strade non c'era più nessuno, tranne qualcuno che amava fare vita notturna, oppure qualcuno che ritardava per tornare a casa.
Guardai l'ora, erano le 23:30, il bar si stava preparando per la chiusura e io dovevo tornare dal mio amico chiuso dentro la sua stessa casa.
Posai il quadernetto, pagai il caffè e andai via.
Prima di tornare dalla vittima, passai da casa mia e cambiai la macchina, al suo posto presi un furgone abbastanza capiente per riuscire a portare via le porte montate da me in quella casa, presi le precedenti porte e le portai dietro con me per rimetterle al loro posto.Accesi la luce ed eccolo lì accasciato a terra, in una pozza di sangue, lo chiamai.
Osservatore:<< Kevin, sei vivo?>> non ottenni risposta, il suo corpo era bianco.
Chiusi la tuta e presi il telecomando che mi avrebbe permesso di aprire la porta per entrare nella stanza. Una volta aperta la prima cosa che feci e controllargli il polso, non batteva più, finalmente era morto, non mi rattristai per niente, meritava tutto questo.
Andai nel furgone, scesi le sue vecchie porte e presi il trapano per smontare le mie. Una volta smontate caricai le mie sul furgone, al loro posto misi quelle vecchie. Smontai tutte le telecamere, i controlli e i cip per parlare con lui che erano presenti nella stanza. Stessa cosa feci nel corridoio della casa. Proprio lì trovai il biglietto che gli lasciai con l'indovinello, quello lo avrei tenuto come trofeo.
Portai tutto nel furgone, poi mi occupai della cosa più importante: levare la chiave dal corpo della vittima. Dovetti incidere poco, inoltre dovetti modificare la ferita perché altrimenti si sarebbe notato la mancanza di qualcosa. Per evitare di lasciare sospetti, simulai delle ulteriori coltellate nello stesso identico posto dove si tagliò lui, una volta fatto la posizione dove si trovava la chiave non era più visibile. Feci uscire del sangue e coprì il luogo dove mi fermai per levare la chiave, quest'ultima la pulì e la misi nel suo mazzo di chiavi. Avrei voluto portarla con me, ma mancando sarebbe diventato un indizio di un eventuale persona esterna che si sarebbe portata via la chiave.
Mi fermai davanti la porta, levai le scarpe sporche di sangue e le misi nel furgone, mi levai anche i guanti, presi uno straccio imbevuto ed andai a pulire le impronte lasciate davanti la porta.
Una volta finito guardai la mia opera.
Tutto era pronto! Nessuno avrebbe sospettato che fosse un omicidio, non c'erano prove per incolpare eventuali indiziati, sembrava un vero e proprio suicidio, inoltre si accoltellò più volte sintomo di disperazione e di volersi levare la vita, il taglio del pettorale era un ulteriore dolore che si inflisse.
Quando finì esclamai:<< Tutto è
perfetto!>> sulle labbra mi si dipinse un sorriso di soddisfazione, con un pizzico di malvagità. Chiusi la porta della cucina e andai verso il furgone, feci attenzione a non lasciare sangue durante il tragitto, poi mi levai la tuta e la posai.Eccomi qua a casa mia, ho posato tutto nello scantinato, ho lavato gli oggetti sporchi di sangue e poi sono salito in cucina. Non avendo molto sonno decisi di ricopiare la lettera che avrei lasciato ad Alessandra, presi anche un pacco di patatine per la fame.
Rimasi soddisfatto del risultato era molto bella, con questa avrei fatto sicuramente colpo e lei presto sarebbe stata mia!
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L'Osservatore
Mystery / ThrillerPer descrivere questo libro userò una frase di saw l'enigmista: Jigsaw: Sì, sono malato agente. Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanco, stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. Di chi non rispetta le sofferenze de...