46-Occhiamo le persone

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Il giorno seguente avevo lezione di filosofia e la presunta interrogazione, per non ritardare decisi di svegliarmi presto e preparare la colazione. Quando fu pronta chiamai Paolo che seccato dovette alzarsi:<< Paolo alzati subito, dobbiamo arrivare a scuola prima che così ci svegliamo meglio e siamo pronti per essere interrogati>>.
<< Io già sono stato interrogato>>.
<< Sulle lezioni vecchie, adesso ci sono quelle nuove>> mi guardò male e dopo aver pensato disse:<< Io non mi faccio interrogare oggi, mia madre lo sa, ho bisogno di tempo>>.
<< Capito, ma io mi levo il pensiero oggi, so le cose e tu devi aiutarmi, su alzati>> gli levai le coperte e il cuscino, seccato sbarrò gli occhi e mi diede un calcio nello stomaco:<< Sei peggio di una madre!>>.
<< Ti voglio bene>> dissi con un sorriso beffardo e lui alquanto seccato mi rispose:
<< Io no>>.
<< Vatti a sparare>> scesi di sotto misi la colazione a tavola.
Quando scese Paolo facemmo colazione.
<< Vado a prendere i libri>>.
<< Vengo con te>> entrambi mettevamo i libri nello studio e dopo aver preso quelli che ci servivano per quella mattina andammo a scuola.

Non c'erano molte persone e lo preferì così potevo ripassare prima di entrare.
<< Io ripeto, potresti ascoltarmi e dirmi se sbaglio>> chiesi a Paolo.
<< Comincia>> iniziai e come una macchinetta gli ripetei tutto il programma svolto fino a quel momento, quando sbagliavo mi correggeva.
<< Sai tutto, a che ti serve ripetermelo?>>.
<< Per essere sicuro>>.
<< Certo e per rimbambirti dietro i libri>> suonò la campanella ed entrambi entrammo dentro il plesso.
Una volta seduti provai a convincere Paolo di farmi ripetere Platone:<< Fammi ripete almeno Platone, che non lo so bene>>.
<< Ma se me ne parlavi prima di farlo, zitto va>>.
<< Dai fammi ripete>>.
<< No, sta cominciando la lezione>> in quell'istante entro la prof in classe.
<< Oggi voglio farvi qualche domanda, chi vuole venire?>>.
<< Io prof>> dissi deciso.
<< Bene, dopo?>> non ci fu un secondo volontario quindi chiamò lei.
Il mio compagno di interrogazione non era né troppo bravo né troppo scarso, diciamo una via di mezzo, ero sicuro di poter fare bene questa interrogazione e dimostrare le mie capacità.
Le prime domande furono un po' da riscaldamento, dopo iniziarono le domande pensanti, cercai di rispondere a tutto e di fare anche collegamenti tra autori, giocai tutte le carte in tavola. Alcune volte il mio compagno di interrogazione non rispondeva a qualcosa ed allora la domanda passava a me, così potevo benissimo alzare la posta in gioco.
Quando l'interrogazione finì fui sollevato, mi levai un peso e sopratutto fui felice nel dimostrare quello che sapevo fare.
Prima di uscire, Paolo parlò un attimo con sua madre e quando finì ci salutammo.
<< Ciao e complimenti Matteo, veramente bravo>> la madre si complimentò con me.
<< Grazie a presto>>.
<< Ciao ma..>> andammo via, Paolo era seccato per quella mattina inutile e io ero felice.
<< Veramente molto bravo, i miei complimenti>>.
<< Grazie, ma potresti farlo benissimo anche tu>>.
<< Vediamo dove arrivo, se posso arrivare in alto bene altrimenti mi accontento>>.
<< Non dovresti accontentarti ma va bene>> ci scambiammo un sorriso e dopo andammo a casa.
Arrivati a casa ci cambiammo e andammo a prepara il pranzo che una volta pronto consumammo.
<< Oggi hai da fare?>>.
<< Ho lezione di musica, perché?>>.
<< Per sapere, io invece starò a casa a studiare, una cosa ma la piscina è piena e pulita?>>.
<< È sia pulita che piena, se vuoi la puoi usare>>.
<< Sì, la userò>> ci alzammo entrambi dal tavolo e dopo ci dirigemmo ognuno nello proprie stanze.
Dopo qualche minuto Paolo venne nella mia stanza per chiedermi qualcosa:<< Sta sera hai da fare?>>.
<< Sempre lezione di musica, perché?>>.
<< Ah capito, mi sembrava fossi libero e potevamo uscire, vabbè verrò con te>>.
<< Se vuoi esci>>.
<< No devo vedere Chiara e parlare con lei>>.
<< Capito, va bene, fai come vuoi>>.
Se ne andò via e io mi misi a disegnare, così per sfogarmi un po'.
Disegnai due importanti divinità egizie: Set il Dio del caos della violenza, rappresentato con la testa di un lupo; e Horus il Dio della calma, era sempre in contrasto con Set a causa della loro divisione del regno, uno comandava sul basso Egitto e l'altro sull'alto. Si potrebbe benissimo dire che erano due opposti anche identificati come il bene e il male.

Osservatore: Oh cari lettori, quanto sono belli gli opposti!
Secondo voi è meglio un opposto o un sosia? Intendo dire nelle relazioni più importanti che abbiamo come: l'amicizia e l'amore. È più importante avere una persona identica a noi oppure l'opposto di noi. Non escludiamo il fatto che in entrambi i casi ci possano essere liti, ma secondo me nel caso degli opposti potrebbe essere più frequente come nel caso di Set e Horus.

Quando finì il disegno andai a scrivere qualche pagina del saggio e dopo a ripassare la lezione di musica che avrei dovuto suonare.
Quando giunse l'orario presi tutto, mi cambiai ed andai a lezione.
Essendo sempre l'ultimo raramente incontravo qualcuno, infatti quel pomeriggio ero solo con il professore. Una volta arrivato bussai alla porta ed aspettai che venisse ad aprimi:<< Ciao Matteo, preparati>>.
<< Ciao>> mi preparai lo strumento e dopo la parte da suonare e una volta pronto iniziai a suonare.
<< Beh un po' meglio della scorsa volta, ma devi studiare di più>>.
<< Mi scusi ma ho parecchi compiti e varie interrogazioni, l'università non è facile>>.
<< Vabbè fregatene, studia solo musica>>.
<< Come no, dopo si fa interrogare lei al posto mio?>> chiesi in modo ironico.
<< Hai provato a dirgli che suoni e che magari hai meno tempo?>>.
<< E secondo lei gli interessa di quello che faccio fuori?>>.
<< Hai ragione, purtroppo la musica è poco calcolata>>.
<< Già>> smontai il flauto e lo misi nella custodia.
<< Io vado>>.
<< Sta sera ci sei?>> chiese prima che uscissi.
<< Sì, a sta sera>>|
<< A sta sera>> quando uscì richiuse la porta e io andai via.

<< Paolo sono a casa, dove sei?>> non ottenni risposta, decisi di andare a controllare in camera sua, ma non era lì. Non era neanche nello studio, posai lo strumento nella stanza musica e andai in giardino.
Lo trovai a bordo piscina con i piedi dentro l'acqua a ripassare Platone:<< Hey amico, fai una pausa>>.
<< Sì, hai ragione>>.
<< Vado a prendere qualcosa>> andai dentro e presi qualcosa da mangiare e dopo tornai da Paolo. Mi sedetti accanto a lui e misi anch'io i piedi dentro l'acqua. Mangiammo a bordo piscina e verificai quanto sapesse su Platone, visto che voleva ripetermelo.
Quando finì entrammo dentro e mentre lui andò a cambiarsi io preparai la cena.
Quando fu pronta mangiammo e dopo andai a farmi una doccia veloce e insieme a Paolo andammo di nuovo in sala musica.
<< Divertiti amico con Chiara, eccola là>> lasciai solo Paolo che andò da Chiara e io andai a firmare. Dietro di me si piazzò Jasmine, evidentemente anche lei doveva firmare, quando io finì le diedi la penna che lei strappo via dalle mie mani quasi infastidita.
Raggiunsi Paolo che mi presento a Chiara:
<< Chiara lui è Matteo suona con Jasmine l'avrai già visto>>.
<< Sì, già visto... piacere>> in quell'istante arrivò anche Jasmine:<< Chiara che fai?>> disse con voce quasi arrabbiata.
<< Parlavo con Paolo spesso mi fa compagnia quando suoni, mi stava presentando Matteo un tuo collega>>.
<< Già, ciao ad entrambi>> dopo questa breve discussione si tirò via Chiara che andò con lei senza opporsi.
Arrivò anche il professor e mi andai a preparare, stessa cosa fece Jasmine.
La lezione fu lunga e durante tutto questo periodo Paolo parlava con Chiara e come sempre Jasmine bruciava di rabbia e di odio, ancora non capivo il perché.
Quando la lezione finì andai via con Paolo e andammo subito a dormire, essendo molto stanchi.

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